domenica 1 maggio 2022

Religione, fantascienza e l'arma finale di Putin...

 


L’inquietante avvertimento di Vladimir Putin lanciato al mondo lunedì 26 aprile 2022, relativamente all’uso di un’arma sconosciuta e dal potere distruttivo inimmaginabile in possesso della Federazione Russa, ha acceso in noi il ricordo di un tragico evento che causò migliaia di vittime accaduto alcuni anni fa alla Mecca. Un fatto di cui si interessarono tutti i media internazionali, attribuendo tale evento all’eccessiva calca di persone intorno alla Pietra Nera della Kaaba.


E questo cosa centra con le armi misteriose di Putin? Un po’ di pazienza, ora lo scopriremo... Veniamo alla storia partendo da un dettagliato rapporto stilato dalle autorità di Riad e poi confermato in un documento del Cremlino verso la fine del 2015.


Nel pressi della Mecca l’11 settembre 2015 all’interno di tunnel che si snodano sotto la Moschea di al- Haram (la Grande Moschea), fu fatta una scoperta sensazionale. Durante gli scavi per la realizzazione di ambienti atti a diventare grandi magazzini sotterranei, 15 operai, dopo il crollo improvviso in galleria di un diaframma, scoprirono un grande oggetto misterioso sepolto lì da tempi immemorabili. Dopo un attimo di perplessità tentarono di portarlo in superficie, ma appena toccato tutti i 15 operai furono colpiti da una specie di “plasma” morendo all’istante. La deflagrazione fu tale che fece crollare la volta e distruggere una gigantesca gru causando la morte di oltre 100 persone.


Questo è riportato nei rapporti sia di Riad che del Cremlino, ma poi si apprende ancora che, il 24 settembre 2015, nel corso di un secondo tentativo di scoprire il misterioso oggetto, successivamente battezzato “L’Arca di Gabriele”, un’altra potentissima “emissione di plasma” avrebbe colpito i fedeli che si trovavano in quel momento a pregare intorno alla Pietra Nera della Kaaba, le fonti ufficiali dichiararono 700 deceduti causati dalla “calca”, altre stime tenute segrete  parlano di circa 4000 morti.


Nella versione del rapporto ufficiale saudita presentato al Mondo si afferma che la causa delle morti era da ricercarsi solo nella precipitosa fuga dei pellegrini in preda al panico. Panico dovuto a cosa ?!

La strage dei fedeli musulmani alla Mecca

Ma quale era stato il terrore improvviso che aveva innescato la fuga dei migliaia di fedeli? Il medico egiziano AbdlHamid Fawzi, consigliere del Ministero della Salute Egiziano, nel tentativo di trovare suo fratello tra i feriti nei vari ospedali della Mecca, avrebbe constato che tra i feriti c’erano una cinquantina che soffrivano di una evidente amnesia. Il medico ha attributo tale perdita di memoria ad una lesione al

cervello provocata da un probabile “gas nocivo”. Gas letale che trova conferma quando il medico egiziano scopre che nel reparto di medicina legale dell’ospedale ‘Alfaisl’ un suo collega, che stava analizzando un campione prelevato dal polmone di una salma, confermava la presenza di un “qualcosa” di anomalo, che aveva provocato la lesione fatale, quindi un gas o altro elemento fortemente caustico. Un’inquietante ipotesi che ha costretto il ministero della Salute saudita di smentirla bollandola come ‘completamente falsa’.


Ritornando al rapporto Saudita, parlando dello strano oggetto trovato nelle gallerie di La Mecca, si fa riferimento ad un antichissimo manoscritto islamico sconosciuto fino a quel momento soprattutto dalla Chiesa Ortodossa Russa. Questo ed altri importanti manoscritti presi a suo tempo dai cristiani a Gerusalemme, furono conservati a Costantinopoli e successivamente salvati dai crociati cattolici nel 1204, quando saccheggiarono la chiesa di Santa Sofia. In questa opera di salvataggio ne beneficiarono oltre che testi sacri cristiani ortodossi, anche molti manoscritti musulmani, tra cui questo in oggetto.


Questo importante manoscritto islamico riporterebbe una serie di istruzioni dettate da Gabriele a Maometto per maneggiare senza pericoli l’oggetto oggi chiamato “L’Arca di Gabriele”. Il manoscritto “ Istruzioni di Gabriele a Maometto” ci informa che l’angelo Gabriele affida alle cure del Profeta una “scatola/arca di immenso potere”, vietandone l’uso in quanto proprietà esclusiva di Dio.


Quindi Gabriele impone a Maometto di seppellirla in una grotta chiamata Hira sul monte Jabal an-Nour vicino alla Mecca, da dove sarebbe dovuto nascere un santuario; posto questo già utilizzato dai “vigilanti” (angeli) prima della creazione dell’uomo. E questo fino a quando sarebbe stato scoperto nei giorni di Yawn al-Qiyamah (traduzione: Giorni della risurrezione).


A quel punto, dopo i fallimenti prodotti nei tentativi di rimuovere l’Arca di Gabriele, il vertice dei religiosi della Grande Moschea Saudita contatta a Mosca il Patriarca Cristiano Ortodosso Kirill informandolo su tutto e invitandolo a venire a prendersi l’Arca. Questo è descritto anche nel documento conservato al Cremlino (MoD). A quel punto il Patriarca si precipita ad informare Vladimiro Putin. Il Presidente della Federazione Russa comprende subito l’importanza della scoperta e convoca un team di esperti scientifici e religiosi per andare a prendere “l’arma più potente della Terra”.


Ma su questa scoperta anche i terroristi dell’ISIS ne vengono a conoscenza e anche loro vorrebbero impadronirsi dell’arca. Il 30 settembre però Putin autorizza in Siria una vasta operazione militare per annientare questi i terroristi.


Tre giorni prima Putin dà il via alla missione Antartide. Missione che prenderà il mare l’8 dicembre 2015 dal porto saudita di Jeddah per giungere ad una base Russa in Antartide. A scortare la nave oceanografica “Ammiraglio Vladimisky”, che di fatto trasportava l’arca, ci sono diverse navi da guerra e sommergibili più l’assistenza di 2 satelliti.


Nel frattempo dopo vari tentativi falliti, così si legge in un documento di massoni russi, viene finalmente compreso il funzionamento dell’arca e la sua utilizzazione, ma se poi questa “arma di distruzione di massa” sia rimasta in Antartide o spostata altrove, questo non ci è dato sapere.


Papa Francesco sapeva che nella biblioteca segreta del Vaticano esisteva un antico documento della Chiesa Ortodossa che trattava proprio dell’Arca di Gabriele. Il 12 febbraio del 2016, durante lo storico incontro a Cuba tra il Patriarca della Chiesa Ortodossa di Mosca Kirill e il nostro Papa Francesco, questo documento in possesso del Vaticano fu donato al Patriarca di Mosca. Non si sa cosa si siano detti i due leader del Cristianesimo durante il lungo e riservatissimo incontro, tuttavia in base alle informazioni trapelate dagli analisti del Ministero della Difesa Russo, sembra che il Papa Francesco abbia realmente dato al Patriarca Kirill l’antico manoscritto che appartiene all’Arca di Gabriele e che, secondo la leggenda, è stato redatto direttamente dai “viglianti” (angeli) descritti nel libro di Enoch.


Incontro a L'Avana di Papa Francesco con il Patriarca Kirill (12 febbraio 2016)


Fonte: La Redazione di The Sixth Sun - 02 maggio 2022- n. 15 - Organo d’informazione di ECOITALIASOLIDALE

mission.mediterraneo@virgilio.it


Nota - Quindi al momento solo due persone al Mondo potrebbero fermare questa corsa verso la catastrofe globale e sono proprio il nostro Papa Francesco e il Patriarca Kirill. Loro sanno e quindi possono parlare al Mondo intero. In caso contrario assisteremo a qualcosa che neppure possiamo immaginare...

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