Mi chiedo quale sia la ratio (il fondamento giuridico) del Green Pass (inteso sia nella modalità vaccino che nella modalità doppio tampone più quarantena). Innanzitutto va spiegato chi viene danneggiato. Stando alla scienza di regime (quindi diamo per vero tutto ciò che il main stream racconta), la persona vaccinata non può essere da me contagiata, quindi se non sono vaccinato non creo alcun danno al vaccinato.
La persona non vaccinata (nel momento in cui ormai il vaccino è disponibile o a breve lo sarà per tutti) ha scelto consapevolmente di non farlo, quindi non sto danneggiando nemmeno questa categoria.
Gli immunodepressi? Sono una categoria infinitesimale e la si può gestire con piccole cautele, piuttosto che nel vaccinare 8 miliardi di persone. Porto spese se mi ammalo? Ok voglio pagarmi le cure, ma metterei a questo punto tutta la sanità privata e/o monitorerei chi è che porta più spese sanitarie, se la persona vaccinata o quella non vaccinata.
Insomma, il Green Pass è una norma senza alcun fondamento giuridico. L'unico motivo è quello di spingere quante più persone a vaccinarsi anche gli indecisi, perché il poter viaggiare senza restrizioni è una cosa a cui molte persone non rinunciano...
Dario Ruggiero
Articoli collegati:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2021/07/20/un-lasciapassare-per-lade-green-pass/
http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2021/07/penitenziario-per-i-renitenti-al-vaxxino.html
Commento di Vincenzo Peparello della Confesercenti: “L’obbligo di Green Pass non è una soluzione indolore, ed avrà un grave impatto sulle attività economiche: a seconda della modulazione che verrà scelta, restringere l’accesso ai soli possessori del pass rischia di far perdere 1,5 miliardi di fatturato alle attività turistiche e pubblici esercizi, con una perdita di 300 milioni di euro di fatturato per i soli bar e ristoranti.”
RispondiEliminaIntegrazione di Dario Ruggiero: "Perché “tutti” dovrebbero dire “no” al Green Pass.
RispondiEliminaIn questi giorni si è soliti imbattersi in scontri sul tema del Green Pass tra persone vaccinate e chi invece (per diversi motivi) non intende vaccinarsi.
Fermo restando che è da intendersi sacrosanta la possibilità di scegliere se sottoporsi o meno a un trattamento sanitario (Processo di Norimberga e Convenzione di Oviedo, nonché Dignità Umana), per cui chi si vaccina e chi non lo fa andrebbero rispettati nella loro scelta, il dibattito sul Green Pass va ben oltre l’aspetto sanitario (il mondo scientifico spaccato sul tema) e quello economico. Accettare il Green Pass vuol dire accettare una norma discriminatoria che nega dei diritti a chi non fa ciò che il sistema gli dice di fare. Se un vaccinato adesso è favorevole al Green Pass oggi, nulla vieta che tra qualche anno esca una norma per cui se non ti fai microcippare oppure se non ti sottoponi a qualcos’altro non accedi in determinati luoghi. Senza dimenticare poi che chi si vaccina adesso, potrebbe cambiare idea in futuro e in futuro potrebbe vedersi danneggiare i diritti da questo Green Pass.
Ora qualsiasi provvedimento favorevole all’istituzione del Green Pass è incostituzionale. Il problema è quanta parte della popolazione è favorevole ad accettare una norma che limita i diritti della persona (che oggi sono io che non mi vaccino, ma domani potrai essere tu per qualche altro motivo). Più persone accettano questa situazione, più sarà difficile far valere l’incostituzionalità del provvedimento.
Per cui l’invito è: rispettiamo la scelta di ognuno di noi di vaccinarsi o meno, ma facciamo fronte comune nel non accettare provvedimenti discriminatori e liberticidi come questo."