Seguendo le vicissitudini del pozzo S. Valentino abbiamo il grosso sospetto che qui ci sia qualcuno che si prende gioco delle ordinanze del Tar, delle Determine della Regione Lazio e delle ordinanze del Sindaco di Viterbo. Comunque, sembra che nessuno sia in grado di risolvere questo grave problema. Riepilogando per grandi linee, il 25 novembre 2014 la Soc. Gestervit che gestisce le Terme Salus sulla Strada Provinciale Tuscanese, con le intenzioni “dichiarate” di pulire la sorgente naturale termale denominata S. Valentino, sfonda la sorgente e crea al suo posto un pozzo artesiano. La conseguenza immediata è il prosciugamento della sorgente storica del Bullicame.
Da quel lontano giorno il Comune, la Regione e tante persone di buona volontà (come il sottoscritto) hanno cercato, pregato, sollecitato, tutte le azioni necessarie per fare tornare l’acqua al Bullicame. Invano. Quest’anno finalmente la Regione nel mese di settembre ha approvato una Determina, con la quale si obbliga la Gestervit a ripristinare i flussi, chiudendo il San Valentino. Insieme alla determina c’era pure un crono programma, secondo il quale il pozzo incriminato già doveva essere stato chiuso. Invece, siamo ancora a “caro amico”.
Il pozzo non è stato chiuso e non sono neanche iniziati i lavori. Con molta probabilità la vicenda proseguirà con esiti incerti nel 2021, entrando così nel settimo anno (numero biblico) di sofferenza del Bullicame. Preso atto di come stanno le cose, la mattina del 25 novembre 2020 dalle ore 10,00 fino alle ore 13,00 mi incatenerò al cancello pedonale del Parco del Bullicame, per protestare contro questo andazzo della chiusura del San Valentino.
Giovanni Faperdue, già Presidente Associazione Il Bullicame
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