giovedì 26 novembre 2020

Stop alla violenza sulle donne...



In  tema di violenza sulle donne, non me la sono sentito di esimermi dal fare alcune osservazioni che nascono da episodi recenti che dimostrano non solo il permanere di una mentalità maschilista, che dura da migliaia di anni, alimentata da pregiudizi spesso di origine religiosa che considerano la donna come inferiore e fonte di peccati, ma anche da legislazioni reazionarie o carenti, ed assurde tolleranze in sede giudiziaria.

Ricordiamo brevemente che il delitto del capofamiglia di imporre la propria volontà anche con la violenza (“Jus coorrigendi”)  è stato abrogato solo nel 1956. La punizione dell’adulterio solo per le mogli è stato abrogato solo nel 1969. Il delitto d’onore, che permetteva di uccidere le compagne scontando pene ridottissime, è stato abrogato solo nel 1981.

Una prima legge che riconosceva la violenza sulle donne come delitto contro la persona è stata approvata solo nel 1996. Sono poi seguite una serie di leggi nel 2001, 2009 e 2013, fino all’ultima legge del 17 luglio 2019, nota come “codice rosso”. Nessuna di queste leggi si è rivelata finora particolarmente incisiva, anche perché molte volte applicate blandamente da giudici.

Senza pretendere di fare un discorso approfondito, per cui sarebbe necessario un impegno ben maggiore, vorrei sottoporre all’attenzione di chi legge alcuni casi che mi hanno colpito.

Pochi anni fa alcuni minorenni attirano in un agguato a Napoli, sulle scogliere di Posillipo, una coetanea e la stuprano. In quanto minorenni sono condannati a seguire obbligatoriamente un corso per …. diventare pizzaioli. Avranno pensato che stuprare con l’inganno una coetanea non è poi un reato tanto grave! Forse vale la pena ripeterlo …

Sempre a Napoli (che è la mia città d’origine, per cui la cosa mi colpisce di più) un branco di balordi tra cui anche minorenni abusano in un ascensore della stazione della Ferrovia Circumvesuviana di una ragazza descritta dalle cronache come una persona con qualche problema psicologico ed in stato confusionale. Il giudice assolve tutti perché non è provato che la ragazza si sia opposta e abbia detto di no. Evidentemente era una ninfomane in cerca di emozioni forti ….

Un caso analogo si verifica a Firenze: una ragazza completamente ubriaca e incapace di atteggiamenti lucidi e razionali è abusata da un gruppo di amici e conoscenti. Il giudice li assolve perché la ragazza, nei fumi dell’alcol, aveva tenuto un atteggiamento “provocatorio”.

Sono stati condannati invece tre stupratori che avevano aggredito nel 2005 una ragazza di 22 anni che si intratteneva, in via Chopin a Milano, con il fidanzato che è stato violentemente picchiato. Oltre ai criminali condannati grazie all’atteggiamento coraggiose e fermo della ragazza durante il processo, altri due stupratori, all’epoca minorenni, sono stati condannati ad una lieve pena, cioè a trascorrere pochissimi  anni in un apposito Istituto di accoglienza. Uno dei due, appena uscito, ed ormai maggiorenne, ha immediatamente aggredito con le stesse modalità un’altra coppia in compagnia di un solo complice, ma è stato preso per la decisa reazione del giovane aggredito.

Tra le cronache riportate in questi giorni anche il caso di una donna che, presentatasi a Carabinieri con un braccio tumefatto per le botte ricevute dal marito violento, è stata “convinta” di tornare a casa e “fare pace” con il marito. Dopo aver subito altre violenze, la donna finalmente si è separata denunciando alla fine il marito. Le statistiche dicono che il 91% degli stupri e delle violenze fisiche di altro genere sono inflitte da familiari, parenti e conoscenti stretti.

In definitiva mi chiedo se le leggi esistenti valutino adeguatamente la particolare gravità dei crimini contro le donne, che dovrebbero prevedere aggravanti comportanti punizioni molto più pesanti, anche nei confronti delle bande violente in cui siano presenti minorenni avvelenati da false ideologie suprematiste nei confronti delle donne e disprezzo per le altre persone, specie se di genere femminile. E’ da chiedersi se non sia poi deprecabile il comportamento di questi giudici che, in caso di stupri o di violenze fisiche domestiche, diventano improvvisamente “garantisti” ad oltranza.

Diciamo basta alla violenza sulle donne e pretendiamo dai legislatori, dai  tutori dell’ordine e dai giudici interventi e provvedimenti pù incisivi e severi.      

25.11.2020   Vincenzo Brandi





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