martedì 24 aprile 2018

"Stella stellina che non brilli più stamattina.." - . Epitaffio per un Movimento a caduta obbligata

Risultati immagini per Epitaffio per un Movimento
Ci ho creduto. Dio solo sa quanto ci ho creduto.
Mi sono iscritto a questo Movimento nel 2011, quando ancora nessuno lo conosceva.
Di Grillo ho apprezzato tutti i contenuti sparsi qua e là nei vari vaffa-day: a differenza di molti miei colleghi giornalisti, infatti, non mi sono mai soffermato sulle cosiddette “parolacce”.
Nel 2012, uno dei miei libri – I segreti del debito pubblico, un libro che parla di signoraggio e moneta-debito – è apparso perfino sul blog, e per ben due volte, inorgogliendomi non poco.

Poi, nel 2013, la magnifica campagna elettorale fatta da Grillo, lo Tsunami Tour, che ha fatto uscire milioni di italiani dalle loro case, dimentichi per una sera della solita propaganda televisiva.
Me lo ricordo bene quel giro d’Italia: Beppe tuonava contro l’Euro, l’Europa delle banche, il liberismo economico, la Nato guerrafondaia, la casta e i suoi privilegi.
La chiusura trionfale del Tour avveniva a Piazza San Giovanni a Roma, e mostrava un Grillo passionale, sicuro, un vero e proprio guerriero, mentre dietro di lui un gruppo di giovani (i futuri parlamentari) restavano muti e adoranti.
Il Movimento 5 stelle, nel 2013, entrava ufficialmente in Parlamento: per gli altri partiti – ovviamente – erano sbarcati “gli alieni”, quelli da evitare come la peste, perché – una volta tanto – rappresentavano per davvero la volontà popolare.
Dal 2013 al 2017, i grillini hanno fatto un’opposizione politica considerevole, propria di chi intende accreditarsi… per governare: la raccolta firme per il “fuori dall’Euro”, le manifestazioni contro la casta e i suoi privilegi, perfino scioperi a oltranza contro i vari provvedimenti a favore di banche e lobby finanziarie, il tutto bilanciato da tante proposte di legge a cui io ho stesso ho partecipato votando sulla piattaforma Rousseau.
Oggi, nel 2018, e con molto rammarico, devo ammettere che il Movimento 5 Stelle è cambiato.
Risultati immagini per Movimento non è più lui
Profondamente cambiato.
Grillo non c’è più: ha creato un sito che porta il suo nome ed è perfino scollegato da quello del movimento, che invece si chiama “blog delle stelle”.
Anche Gianroberto Casaleggio non c’è più: purtroppo, lui è passato a un’altra dimensione.
Al posto dei due leader, c’è un ragazzo napoletano, Luigi Di Maio, che dal 2013 al 2018 è divenuto prima vice presidente della Camera e poi capo del movimento.
Di Maio ha iniziato la sua campagna elettorale ripartendo proprio dai temi cari ai fondatori, tuonando contro l’Euro (su YouTube si possono trovare dei suoi video dove afferma che il sud Italia morirà definitivamente con questa moneta) ma non solo, contro l’Europa delle banche, la casta, la Nato e via dicendo.
Il punto è che questo giovane ragazzo, con la sua pacatezza e tranquillità, è arrivato, pian piano, intervista dopo intervista, ad affermare il contrario di tutto, mentre la “base” era e resta tuttora sconcertata e incredula, pensando – magari – a una specie di “strategia”.
A questo punto mi chiedo: com’è possibile parlare di strategia?
Se un giorno affermassi che il mondo è rotondo, poi il giorno dopo che è quadrato e poi ancora quello successivo ritornassi a dichiarare che è rotondo, voi mi dareste fiducia?
Luigi Di Maio – questo è un fatto – ha iniziato ad ammorbidire le sue posizioni (fino a cambiarle) man mano che si “accreditava” nei vari consessi europei e internazionali: è volato a Londra ad assicurare gli investitori stranieri, a Washington, il covo della finanza internazionale, e ha perfino affermato, quando ha incontrato il Presidente francese Macron (uomo, anzi galoppino dei Rothschild) che “le loro politiche hanno molti punti in comune”.
“Ma che, davero?” Si dice a Roma.
Gli elettori 5 stelle, ancora adesso, si concentrano molto sul fattore onestà.
Ebbene, ancora una volta sono qui a chiedermi: è onesto cambiare idea in questo modo su tutto? E’ onesto concentrarsi solo sul taglio degli stipendi dei parlamentari, su un presidente della Camera che prende l’autobus anziché l’auto blu, o su un reddito di cittadinanza che – senza sovranità monetaria – sarà un’altra montagna che partorisce un topolino?

Luigi Di Maio

Gli elettori 5 stelle devono sapere che i tagli agli sprechi sono il gioco preferito dei banchieri: essi, infatti, a fronte di denaro che prestano agli stati dal nulla, riescono a distruggere tutti i servizi pubblici – i nostri beni comuni – tant’è vero che oggi si chiudono ospedali, scuole, asili, uffici amministrativi, perfino presidi militari.
Ebbene i 5 stelle, con le loro manovre di taglio e cucito, non faranno altro che continuare questo gioco al massacro: è onestà tutto questo?
Ecco perché, in questo momento storico, mi è davvero difficile comprendere il motivo dell’attuale impasse politica.
Non capisco perché i 5 stelle – a questo punto – non facciano un governo con chiunque sia disponibile: Berlusconi, così come il PD, è europeista ed eurista, insomma tutti i partiti – Lega compresa, visto con chi si è alleata – sono tutti sottomessi al potere finanziario.
Sono tutti a favore dello status-quo, è questa la verità ultima.
Del resto, se ci pensate bene, sono i banchieri che pagano gli stipendi ai nostri politici…
A questo punto, un governo Berlusconi-5 stelle sarebbe perfino meno orribile di uno fatto col Partito Democratico… ed Emma Bonino, donna per antonomasia sia di Georges Soros che dei Rothschild.

Ecco perché, caro Movimento 5 stelle, ti dico ufficialmente addio.
Lo faccio a malincuore, ma non posso fare diversamente, vista la tua “evoluzione”.
Sono fatto così: a me i furbastri non sono mai piaciuti.
L’onestà – quella vera – si misura sempre, a mio avviso e prima di ogni cosa, proprio con una bella dose di coerenza.
Gabriele Sannino
Risultati immagini per Gabriele Sannino

2 commenti:


  1. Commento integrazione di Paolo Sensini:

    "Hanno attaccato il PD fin dai primi vagiti del MoVimento 5 Stelle, indicandolo come il peggior nemico da combattere. E tutti ricordano gli incontri con Bersani prima e Renzi poi, quando Beppe Grillo li ha umiliati e mandati platealmente a cag**e in diretta streaming. Gli rimproveravano di aver devastato economicamente e socialmente le zone più produttive della penisola italiana, di essere degli incapaci e dei malfattori che bisognava sbattere in galera quanto prima. Una volta giunti al potere, promettevano in ogni occasione, avrebbero sottoposto i membri della casta alla prova dello "spesometro" e sequestrato tutte le ricchezze incamerate con la politica. Adesso però che sentono l'afrore del potere tutto dimenticato, e il M5S vuole allearsi a ogni costo coi burocrati del PD per formare il nuovo governo del presidente. Così, dopo una lunga ammuina per confondere bene le acque, Fico è in procinto di raggiungere l'agognato traguardo. Ora le cose sono finalmente chiare e anche i più duri di comprendonio, salvo i pentecatti duri e puri, si renderanno conto che cos'è davvero il M5S. O meglio, ciò che è sempre stato, perché si diventa sempre ciò che si è!"

    RispondiElimina

  2. Commento di Massimo De Amicis:

    "Salvini ha rinunciato a trattare con Di Maio, lasciando libera la strada a Martina che non si lascerà certo sfuggire questa occasione!
    Se poi dovesse essere necessario, Berlusconi non avrà certo scrupoli ad assicurare il suo appoggio ai due, diretto o indiretto, come ha fatto coi precedenti governi PD.
    Alla fine della festa, l'unico Santo ad essere gabbato sarà Salvini: per una presunta lealtà al centro-destra ha rinunciato ad essere il solo alleato del M5S, con tutti i vantaggi del caso, ma per questo si troverà da solo, con un mucchio di mosche in mano. Complimenti a lui ad ai suoi consiglieri!"

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.