CHI HA VINTO LA SECONDA GUERRA MONDIALE? Un ritornello che ha accompagnato molti commenti delle celebrazioni della vittoria contro il nazismo, la stampa occidentale afferma insistentemente che il movimento partigiano da un punto di vista militare non fu rilevante che, mai l’Italia sarebbe stata liberata se non vi fosse stato l’intervento dell’esercito anglo-americano, da qui il gesto polemico di chi non a compendio ma “in alternativa” alle manifestazioni osannanti le truppe USA si reca a commemorare i caduti degli altri eserciti alleati, morti per la nostra libertà.
L’affermazione è una verità banale detta, tuttavia, con intenti faziosi al fine di sminuire il ruolo della Resistenza. Se si vuole affrontare la questione da un punto di vista storico-militare, aspetto che giudico importante ma non l’elemento essenziale, bisogna allora ricordare che l’Asse nazifascista fu sconfitto con grande difficoltà, dopo sei anni di guerra; per sconfiggerlo fu necessaria una grande alleanza che faceva perno attorno a Gran Bretagna, URSS e USA. E’ evidente che il merito fu di tutti, anche se l’apporto alla vittoria da un punto di vista militare fu diverso.
Affrontando il discorso sotto questo aspetto, senza rimozioni, bisogna allora precisare che il peso maggiore della guerra al nazifascismo fu sostenuto dall’URSS, che per prima sconfisse le invitte armate tedesche a Rostov e a Mosca e che con la battaglia di Stalingrado segnò la svolta della guerra, che lo sbarco in Normandia avvenne quando l’Armata Rossa era all’offensiva dal Baltico ai Carpazi e che anche dopo il D-Day più dei due terzi della forze armate del Terzo Reich rimasero a fronteggiare l’Armata Rossa. Anche questa è una verità banale ma pressoché rimossa.
ESTRATTO DEL LIBRO “USA – Un paese pericoloso per la pace mondiale” di John Kleeves
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