Sul «Telegraph» l’ex Capo di Stato Maggiore delle forze armate ucraine e attuale ambasciatore in Gran Bretagna Valerij Zalužnyj ha identificato come necessarie garanzie di sicurezza per l’Ucraina «l’adesione del Paese alla Nato, il dispiegamento di armi nucleari sul territorio ucraino o il posizionamento di un grande contingente militare in grado di resistere alla Russia». In un altro articolo, scritto per l’influente pubblicazione ucraina «Liga», lo stesso Zaluzhny si è spinto oltre, affermando che «c’è un obiettivo ultimo e nascosto dietro la guerra d’attrito scatenata dalla Russia in Ucraina, un obiettivo che potrebbe essere raggiunto anche se si firmasse una “pace giusta”: la guerra civile».
Dall’Unione Europea e dalla Nato, sullo sfondo, si levano voci particolarmente minacciose. Alle recenti uscite del Capo di Stato Maggiore delle forze armate francesi, generale Fabien Mandon, hanno fatto seguito le dichiarazioni rese dall’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del comando militare della Nato, al «Financial Times».
Il presidente USA, Donald Trump, invece, ha dichiarato che, stando alle impressioni avute da Steve Witkoff e Jared Kushner durante il loro recentissimo vertice a Mosca, il presidente Putin vorrebbe porre fine alla guerra e «tornare a vivere una vita più normale».
Giacomo Gabellini
Video collegato: https://www.ilcontesto.net/il-mestiere-delle-armi-dal-maresciallo-von-moltke-al-generale-zaluzhny/
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