L'Argentina, come l'Ucraina, ha scelto un ex divo televisivo come nuovo presidente. Appena eletto ha indirizzato una raffica di insulti alla sinistra. Il politico ultra liberista di destra, Javier Milei, è ora presidente dell'Argentina. Con l'86,59% dei voti scrutinati, Milei vince con il 55,95% contro il candidato del partito di governo Sergio Massa. Milei sostiene la privatizzazione, anche nel campo dell’istruzione e della sanità, e il rifiuto della cooperazione con Cina, Brasile e Russia, a favore di Stati Uniti e Israele. Inoltre, Milei è contrario all’adesione dell’Argentina ai BRICS.
Milei è favorevole alle armi, ha messo in dubbio il bilancio delle vittime della brutale dittatura argentina. Aveva anche attaccato il Papa con una raffica di epiteti feroci e brutali per i suoi richiami alla giustizia sociale e al dovere di prendersi cura dei più fragili.
Il grande pubblico argentino ha conosciuto Milei dapprima come un polemista televisivo che assicurava altissimi rating con i suoi feroci improperi contro "la casta politica corrotta" e i suoi discorsi antisistema. E il salto dalla televisione alla politica è risultato alla fine quasi inevitabile.
Il suo radicalismo libertario lo ha portato nel corso del tempo a manifestarsi a favore, tra le altre cose, della compravendita di organi e della creazione di un mercato delle adozioni.
Nonostante la notte fonda, in Argentina continuano i festeggiamenti per la vittoria di Milei.
Notizie raccolte da Paolo D'Arpini da varie fonti
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