lunedì 15 novembre 2021

Obiettore di coscienza o “novax”...?

"Obiezione di coscienza:  Rifiuto di sottostare a una norma dell'ordinamento giuridico, ritenuta ingiusta, perché in contrasto inconciliabile con un'altra legge fondamentale della vita umana, così come percepita dalla coscienza, che vieta di tenere il comportamento prescritto." (Enciclopedia Treccani)



Alcuni milioni di persone, in Italia, scelgono di non effettuare un trattamento farmacologico. Sono persone di cultura ed estrazione differenti, con storie diverse, obiettivi diversi, diversi linguaggi, diverse emozioni. Vite, diverse.


Eppure finiscono tutti rinchiusi in una piccolissima etichetta anglofona, buona per entrare facilmente nel titolo di un giornale o per essere masticata in fretta nel fast food della comunicazione: al supermercato come alla fermata dell'autobus, su un social come in un salotto televisivo.

Dunque il "novax" è laureato, ha la terza media, insegna all'università, lavora in nero, ha otto figli, purtroppo è sterile, è omosessuale, eterossessuale, magari fluido, ha molti soldi, vive ai margini, parla tre lingue, si esprime in dialetto, soffre d'insonnia, pratica yoga oppure free climbing, si schianta sul divano, alleva golden retriever, è volontario in canile, da la precedenza a destra, sgomma al semaforo e chissàcos'altro. Eppure è lì, rinchiuso in una parolina anglofona di cinque lettere in tutto.

Che guardacaso è poi una negazione: non evidenzia la scelta di un essere umano in una certa direzione, ma piuttosto il rifiuto di un'altra direzione, quella praticata dai più. Una scelta sin-tattica precisa: chi nega qualcosa che la maggioranza afferma è un ribelle, un diverso, un disadattato, un paria.

E qui arrivano i cronisti che s'improvvisano psicologi e gli psicologi che improvvisano diagnosi a beneficio del pubblico in sala. Cosi si tratteggia scientemente il disegno elementare di una figura umana altrimenti complessa: il novax è psicolabile, forse narcisista, sicuramente ignorante, privo di empatia, è borderline, delirante, perfino attraversato da forze maligne incontrollabili, oltre che da quintalate di virus di ogni genere, che ne fanno un pericolo per la società.

State accorti, dunque, 14 milioni e 334 mila psicopatici si aggirano liberamente nelle strade del paese. Li chiamano novax, per abbreviare, in realtà sono pericolosi individui sani che starnutiscono per dispetto. E se gli gira storto ti abbracciano pure.

Rossella Gioia Trabace



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