martedì 21 settembre 2021

Referendum contro il green pass: azione democratica o cavallo di Troia?

 

Disegno del pittore treiese Domenico Fratini


Partita la campagna referendaria contro il green pass, il 18 settembre 2021 è iniziata la raccolta delle firme.   L'ha annunciata un comitato composto, si legge sul sito referendumnogreenpass.it,  dall’avvocato di Salerno Olga Milanese, da Luca Marini docente di diritto internazionale alla Sapienza di Roma e da Francesco Benozzo, docente di filologia romanza all’Università di Bologna. Fra i promotori e garanti c’è anche l’ex direttore di Rai2 ed ex consigliere d’amministrazione della Rai Carlo Freccero.

Le almeno 500mila sottoscrizioni vanno depositate entro il termine di legge (prorogato di recente) del 30 ottobre 2021. La prospettiva è di arrivare al voto non prima della primavera-estate 2022.  I promotori invitano a sottoscrivere i quesiti referendari ai banchetti e nei punti di raccolta (soprattutto studi legali) in via di aggiornamento nonché con la firma digitale con l’apposizione della marca temporale o l’invio attraverso la Pec.  

Ma il  popolo del No green pass  si è già spaccato su questa iniziativa, forse  ha capito di non avere i numeri: la maggioranza degli italiani potrebbe votare No a un possibile referendum contro la certificazione verde.  «La consultazione adesso sarebbe solo un suicidio». 


I No green pass temono di essere una minoranza.  Anzi, quel referendum rischia di essere, di fatto, un’arma a doppio taglio: «C’è sicuramente un forte movimento contrario all’imposizione del green pass che sappiamo tutti essere un’estorsione, una violazione lampante della Costituzione, una delle peggiori normative mai approvate dai governi del nostro disgraziatissimo Paese» - spiega in un video l’avvocato Alessandro Fusillo, noto per le sue posizioni contro il green pass - Quelli che vogliono il referendum contro la certificazione verde – aggiunge – temo che non siano la maggioranza del Paese». Se vincesse il No, «ci troveremmo con questa normativa ufficialmente approvata dalla maggioranza degli italiani e con l’impossibilità per il governo di toccarla per i prossimi anni».

Ad avvalorare queste ipotesi e ad insinuare nuovi dubbi sulla  reale utilità del referendum, il famoso "cui prodest", contribuiscono le perorazioni a favore dell'iniziativa da parte di personaggi apertamente schierati a favore del green pass e della vaccinazione obbligatoria. Ad esempio  si  dichiarano a “favore” del referendum   il virologo  vaccinista Roberto Burioni e il Commissario per l’emergenza Covid,  generale Francesco Paolo Figliuolo. Quest'ultimo, quando gli è stato chiesto cosa ne pensasse del referendum per abolire il Green pass, ha risposto: «Tutti gli strumenti di democrazia vanno bene. Io sono per la Costituzione. Gli italiani vaccinati sono 41 milioni, ovvero il 76% della popolazione over 12, con il referendum si vedrà cosa decide la maggioranza degli elettori».  Ancora più preciso è stato  Burioni che scrive su Twitter: «Invito tutti a firmare così una volta per tutte ci contiamo e vediamo democraticamente cosa ne pensa la maggioranza e quanti sono veramente i No vax».

Sembrerebbe così che  questo referendum rischia di essere una trappola tipo Cavallo di Troia.

Insomma referendum si o referendum no? A voi la scelta...

Paolo D'Arpini


(Fonti: Il Sole 24 Ore, La Stampa, Open, Twitter, ecc.)


1 commento:

  1. Scrive un amico: “Caro Paolo, com'era prevedibile "ci siamo". Da metà ottobre molto probabilmente perderò il lavoro e così la possibilità di sostenermi e di sostenere i miei figli. La mia guida interna mi dice di non piegarmi al ricatto di un lasciapassare nazista e di fluire con quello che sarà. Quello che mi rattrista è vedere persone intorno a me che fino a ieri si professavano contrarie al vaccino cedere al ricatto o che si arrabattano ad andare avanti con tamponi ogni 48 ore, o alla ricerca di lasciapassare falsi o di medici corrotti (sotto lauto pagamento) pronti a certificare un'avvenuta (falsa) vaccinazione. Questa esperienza mi fa capire quanto la paura condizioni l'essere umano e quale strumento potente ha il "governante" per condizionare le masse.Tu mi insegni che la libertà è un fatto del tutto individuale non dipendente da fattori esterni, ma la persona, sollecitata dagli eventi è chiamata a dare una risposta agli stessi con la quale determinerà un futuro più o meno roseo per sé per i suoi figli e le generazioni future. Se mi consenti, vorrei esortare tutti i non vaccinati a resistere e i vaccinati ad aiutarci in quella che sarà una battaglia (spero pacifica) per salvaguardare i diritti individuali fondamentali di tutti noi. Quale mondo immaginate davanti a voi? un mondo fatto di bambini violentati da vaccini (per loro inutili) mascherine, distanziamento sociale?. Un mondo dove non hai più il diritto di assistere un tuo caro ricoverato in ospedale o di tenergli la mano nel momento delicato del trapasso?. E' arrivato il momento: "La paura bussò alla porta, il coraggio andò ad aprire e non c'era nessuno"

    Mia rispostina: “Caro amico, la situazione che descrivi è condivisa da diversi nostri amici che sono nelle tue stesse condizioni. Vanno avanti a tamponi, nella speranza che nel frattempo qualcosa cambi. Diversi altri si preparano a fare ricorsi in tribunale e comunque non demordono... Cosa dire di più? Resistere è un imperativo per tutti gli uomini liberi, ma usando la discriminazione... Non so se tu ti riconosca di più nella figura di Giordano Bruno o di Galileo Galilei. In entrambi i casi la verità fu infine affermata dai fatti. Bruno scelse di tener fede alle sue idee e patì il rogo mentre Galilei scelse la scienza che comunque avrebbe infine prevalso e salvò la scuffia... Vedi tu nel tuo caso il da farsi. Qualsiasi sia la decisione sarà quella "giusta"!

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