Serve immettere molte risorse e invece il Governo parla di ‘anticipare’ ai comuni i soldi che questi dovrebbero avere dallo stato a Maggio, come se i problemi sul tappeto fossero ordinari, mentre invece la produzione è ferma ( si perdono 150 miliardi al mese, oltre a quote di mercato difficilmente recuperabili), e le persone alla fame ( che siano dipendenti, autonome o senza lavoro) crescono esponenzialmente, più dei contagiati dal Covid19.
Conte e Gualtieri hanno parlato di Euro Bond o Corona Bond con cui l’Europa ci darà le risorse per evitare il disastro economico- finanziario che abbiamo all’orizzonte, ma Olanda e Germania hanno già detto di no, ed ora la Presidente, Ursula Gertrud von der Leyen, con buona pace di Conte, che convinse i M5S a darle i voti decisivi per eleggerla, si è uniformata al loro volere. La reazione del Governo è stata distaccata “Noi ci rimettiamo alle decisioni che verranno tra 14 giorni dalla riunione dei Capi di Stato".
Se si demandano le questioni ai capi di stato, si può prendere atto che l’UE è fallita, ma questo lo si vedrà poi con più calma (e con gli affabulatori dell’Euro e dell’UE dei banchieri che già oggi sono meno pimpanti di 15 giorni fa), quello che ora è più drammatico è che non ci sono proposte operative né programmatiche del Governo, ridottosi ad attendere quello che altri tra 14 gg decideranno.
L’UE delle banche ci è matrigna e nel migliore dei casi ci presterebbe il nostro denaro in cambio di onerose restituzioni e ulteriori rinunce alla nostra sovranità ed a beni immobili del demanio pubblico, come già sperimentato dalla Grecia.
Dal labirinto costruito dalla Troika (FMI. BCE, Commissione Europea) si esce solo liberandoci, al più presto, le gambe dalle pastoie dell'Euro e trovando poi la porta di uscita dalla UE delle banche.
Da subito occorre una moneta alternativa che indennizzi persone e aziende e faccia ripartire la domanda interna, creando le condizioni per una rapida ripresa produttiva.
Le risorse pubbliche a disposizione vanno riconvertite sulle emergenze, tagliando le spese inutili e superflue (come quelle per le guerre e l’acquisto di armamenti).
I rapporti internazionali vanno ricalibrati mettendo al centro l’interesse dell’Italia e non quello dei banchieri e delle multinazionali che ci hanno portato in guerra contro i nostri migliori partner economici: Libia, Jugoslavia e Siria, e che ci hanno costretto a partecipare ad assedi e blocchi commerciali con chi prediligeva il nostro paese, i prodotti della nostra cultura, delle nostre industrie e dei nostri artigiani: Russia, Cuba e Venezuela.
Fernando Rossi
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