Forse
in pochissimi sanno cosa sia la cosiddetta “Commissione Segre” di
cui si parla in questi giorni. É una commissione parlamentare,
istituita su proposta dalla senatrice a vita Liliana Segre, “per il
contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e
istigazione all'odio e alla violenza”. Semplificando, é stato
detto che sia una commissione “contro l’antisemitismo”,
sottintendendo che i contrari ad una siffatta commissione siano, se
non proprio favorevoli all’antisemitismo, quasi. É stato anche
detto che la commissione era nata come un atto di solidarietá nei
confronti della senatrice Segre, oggetto – in quanto ebrea – di
squallidi insulti e minacce da parte dei soliti cuor-di-leone che si
trincerano dietro l’anonimato della rete.
In
realtá, si tratta di ben altro. Non per caso, tra i piú strenui
paladini della commissione si trovano coloro che sostengono che ogni
azione di difesa contro una immigrazione incontrollata sia un fatto
di razzismo, anzi “di odio”. In realtá – sia detto per inciso
– sono proprio loro che danno vita ad una campagna di odio contro
chi la pensi in modo diverso da loro, anche contro i piú pacifici e
tolleranti assertori di un doveroso “prima gli italiani”. In
altri termini, siamo in presenza di un tentativo di criminalizzare
chiunque si azzardi a dire una ovvietá: e cioé che gli italiani
debbano avere una casa popolare (o un posto di lavoro, o un letto in
ospedale, o qualsiasi altra cosa) prima di stranieri che abbiamo
accolto per mero spirito di misericordia.
Sembra
un’assurditá, di quelle che non meriterebbero neanche un secondo
di attenzione. Invece si tratta di qualcosa di piú serio, di piú
oscuro, di piú pericoloso per il concetto stesso di democrazia. Non
parlo della commissione Segre, naturalmente, ma di un insieme di
fatti che fa da cornice a eventi del genere, e non solamente in
Italia.
L’affare
della commissione Segre, infatti, non é che l’ultimo episodio di
una campagna che ormai da alcuni anni é in atto in tutto il mondo
occidentale. Campagna scatenata dai poteri forti della
globalizzazione, fin dal momento in cui questi hanno avuto la
certezza che le classi dirigenti a loro fedeli (e che in larga parte
coincidono con una Sinistra che abusivamente si definisce
“progressista”) perdevano terreno dappertutto, travolte dalla
reazione popolare alle politiche di “rigore”, di massacro
sociale, di “accoglienza” di una immigrazione eterodiretta, tutte
politiche che venivano energicamente suggerite dai “mercati”. Il
consenso popolare andava indirizzandosi in maniera crescente verso
gli schieramenti che si opponevano alle politiche iperliberiste
sposate dalle Sinistre; schieramenti prevalentemente riconducibili
alle Destre nazionaliste che rivendicavano la sovranitá degli Stati
contro le “regole” imposte da organismi sopranazionali e da
istituzioni finanziarie mondialiste.
Orbene,
é da quel momento che in tutto il mondo é stata scatenata una
gigantesca campagna di odio – quella si di odio – contro le forze
politiche che sfuggivano ai dettami del “politicamente corretto”.
Campagna che, oltre che dai partiti di sinistra, veniva mossa dalla
grande stampa, dalle televisioni, dai “giganti del web”, dalle
star di Hollywood e dai banchieri di Wall Street, tutti uniti in uno
sforzo ciclopico per delegittimare chiunque si discostasse dal
“pensiero unico” dominante.
Non
potendosi – almeno fino a questo momento – sovvertire i
meccanismi elettorali del sistema democratico, ci si impegnava allo
spasimo per condizionarli, criminalizzando gli oppositori nella
speranza di ridurre il loro appeal
elettorale. Piatto forte della manovra é stato una serie di
equazioni che si é tentato di veicolare subliminalmente: chi é
contro l’immigrazione é contro le razze diverse dalla nostra ->
chi é contro le razze diverse dalla nostra é un razzista -> un
razzista é un nazista -> un nazista é un antisemita (e quindi
potenzialmente uno sterminatore di ebrei). Per la proprietá
transitiva, poi, tutti i passaggi intermedi sono stati eliminati, e
l’equazione é stata cosí semplificata: chi é contro
l’immigrazione é un antisemita ed un seminatore d’odio.
Il
tutto, poi, condito con il tentativo di riportare in vita divisioni e
contrapposizioni del passato, tentativo malamente supportato da
riferimenti storici assolutamente fantasiosi. Valga per tutti la
pretesa di associare il fascismo italiano ai comportamenti crudeli
del nazionalsocialismo tedesco, attraverso il richiamo continuo ad un
“nazi-fascismo” inesistente come categoria politica. Diversamente
– sia detto per inciso – si dovrebbe parlare anche di
“nazi-comunismo”, vista l’alleanza fra Germania e Russia nei
primi due anni della seconda guerra mondiale.
Ma
torniamo alla commissione Segre. Guarda caso, é stata varata
all’indomani della clamorosa sconfitta della Sinistra globalista in
Umbria, e alla vigilia – stando a tutti i sondaggi – di un’altra
vittoria della Destra sovranista in Emilia-Romagna. L’una e l’altra
– sia detto per inciso – regioni una volta “rosse”.
Né
le cose finiscono qui, perché l’Italia – secondo tutti gli
analisti – vedrá una netta vittoria delle forze sovraniste non
appena le sará concesso di votare. E, visto come si stanno mettendo
le cose, non é affatto detto che le elezioni parlamentari possano
essere rimandate fino a dopo l’elezione del successore di
Mattarella nel 2022.
Stando
cosí le cose, la commissione Segre é forse l’ultima cartuccia che i pistoleri di una Sinistra delegittimata possono
sparare contro una Destra arrembante. Il tentativo – neanche tanto
nascosto – é quello di creare una base similgiuridica per
incriminare gli avversari prima che questi possano vincere le
elezioni...
Michele Rallo - ralmiche@gmail.com
Scrive Adriano Colafrancesco:
RispondiElimina"Concentrati, chiudi gli occhi e pensa intensamente alle trasmissioni della Gruber, della Palombelli, della Berlinguer, della Annunziata, di Floris, Formigli, pensa a Giorgino, Mentana, pensa alle cronache dall’America della Botteri... pensa a tutte queste cose e poi dimmi se non convieni anche tu sul fatto che “abbiamo bisogno di una nuova lingua perché la lingua che ascoltiamo, il linguaggio in cui siamo immersi è un linguaggio asfissiante, è un linguaggio morto..." e poi c’è questo livello politico, c’è questa distrazione di massa. Lo capisci adesso che bisogna espugnare la Bastiglia del pensiero unico...?"