venerdì 8 novembre 2019

"Commissione Segre" - Dietro le quinte...


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Forse in pochissimi sanno cosa sia la cosiddetta “Commissione Segre” di cui si parla in questi giorni. É una commissione parlamentare, istituita su proposta dalla senatrice a vita Liliana Segre, “per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza”. Semplificando, é stato detto che sia una commissione “contro l’antisemitismo”, sottintendendo che i contrari ad una siffatta commissione siano, se non proprio favorevoli all’antisemitismo, quasi. É stato anche detto che la commissione era nata come un atto di solidarietá nei confronti della senatrice Segre, oggetto – in quanto ebrea – di squallidi insulti e minacce da parte dei soliti cuor-di-leone che si trincerano dietro l’anonimato della rete.

In realtá, si tratta di ben altro. Non per caso, tra i piú strenui paladini della commissione si trovano coloro che sostengono che ogni azione di difesa contro una immigrazione incontrollata sia un fatto di razzismo, anzi “di odio”. In realtá – sia detto per inciso – sono proprio loro che danno vita ad una campagna di odio contro chi la pensi in modo diverso da loro, anche contro i piú pacifici e tolleranti assertori di un doveroso “prima gli italiani”. In altri termini, siamo in presenza di un tentativo di criminalizzare chiunque si azzardi a dire una ovvietá: e cioé che gli italiani debbano avere una casa popolare (o un posto di lavoro, o un letto in ospedale, o qualsiasi altra cosa) prima di stranieri che abbiamo accolto per mero spirito di misericordia.

Sembra un’assurditá, di quelle che non meriterebbero neanche un secondo di attenzione. Invece si tratta di qualcosa di piú serio, di piú oscuro, di piú pericoloso per il concetto stesso di democrazia. Non parlo della commissione Segre, naturalmente, ma di un insieme di fatti che fa da cornice a eventi del genere, e non solamente in Italia.

L’affare della commissione Segre, infatti, non é che l’ultimo episodio di una campagna che ormai da alcuni anni é in atto in tutto il mondo occidentale. Campagna scatenata dai poteri forti della globalizzazione, fin dal momento in cui questi hanno avuto la certezza che le classi dirigenti a loro fedeli (e che in larga parte coincidono con una Sinistra che abusivamente si definisce “progressista”) perdevano terreno dappertutto, travolte dalla reazione popolare alle politiche di “rigore”, di massacro sociale, di “accoglienza” di una immigrazione eterodiretta, tutte politiche che venivano energicamente suggerite dai “mercati”. Il consenso popolare andava indirizzandosi in maniera crescente verso gli schieramenti che si opponevano alle politiche iperliberiste sposate dalle Sinistre; schieramenti prevalentemente riconducibili alle Destre nazionaliste che rivendicavano la sovranitá degli Stati contro le “regole” imposte da organismi sopranazionali e da istituzioni finanziarie mondialiste.

Orbene, é da quel momento che in tutto il mondo é stata scatenata una gigantesca campagna di odio – quella si di odio – contro le forze politiche che sfuggivano ai dettami del “politicamente corretto”. Campagna che, oltre che dai partiti di sinistra, veniva mossa dalla grande stampa, dalle televisioni, dai “giganti del web”, dalle star di Hollywood e dai banchieri di Wall Street, tutti uniti in uno sforzo ciclopico per delegittimare chiunque si discostasse dal “pensiero unico” dominante.

Non potendosi – almeno fino a questo momento – sovvertire i meccanismi elettorali del sistema democratico, ci si impegnava allo spasimo per condizionarli, criminalizzando gli oppositori nella speranza di ridurre il loro appeal elettorale. Piatto forte della manovra é stato una serie di equazioni che si é tentato di veicolare subliminalmente: chi é contro l’immigrazione é contro le razze diverse dalla nostra -> chi é contro le razze diverse dalla nostra é un razzista -> un razzista é un nazista -> un nazista é un antisemita (e quindi potenzialmente uno sterminatore di ebrei). Per la proprietá transitiva, poi, tutti i passaggi intermedi sono stati eliminati, e l’equazione é stata cosí semplificata: chi é contro l’immigrazione é un antisemita ed un seminatore d’odio.

Il tutto, poi, condito con il tentativo di riportare in vita divisioni e contrapposizioni del passato, tentativo malamente supportato da riferimenti storici assolutamente fantasiosi. Valga per tutti la pretesa di associare il fascismo italiano ai comportamenti crudeli del nazionalsocialismo tedesco, attraverso il richiamo continuo ad un “nazi-fascismo” inesistente come categoria politica. Diversamente – sia detto per inciso – si dovrebbe parlare anche di “nazi-comunismo”, vista l’alleanza fra Germania e Russia nei primi due anni della seconda guerra mondiale.

Ma torniamo alla commissione Segre. Guarda caso, é stata varata all’indomani della clamorosa sconfitta della Sinistra globalista in Umbria, e alla vigilia – stando a tutti i sondaggi – di un’altra vittoria della Destra sovranista in Emilia-Romagna. L’una e l’altra – sia detto per inciso – regioni una volta “rosse”.

Né le cose finiscono qui, perché l’Italia – secondo tutti gli analisti – vedrá una netta vittoria delle forze sovraniste non appena le sará concesso di votare. E, visto come si stanno mettendo le cose, non é affatto detto che le elezioni parlamentari possano essere rimandate fino a dopo l’elezione del successore di Mattarella nel 2022.

Stando cosí le cose, la commissione Segre é forse l’ultima cartuccia che i pistoleri di una Sinistra delegittimata possono sparare contro una Destra arrembante. Il tentativo – neanche tanto nascosto – é quello di creare una base similgiuridica per incriminare gli avversari prima che questi possano vincere le elezioni...

Michele Rallo - ralmiche@gmail.com

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1 commento:

  1. Scrive Adriano Colafrancesco:

    "Concentrati, chiudi gli occhi e pensa intensamente alle trasmissioni della Gruber, della Palombelli, della Berlinguer, della Annunziata, di Floris, Formigli, pensa a Giorgino, Mentana, pensa alle cronache dall’America della Botteri... pensa a tutte queste cose e poi dimmi se non convieni anche tu sul fatto che “abbiamo bisogno di una nuova lingua perché la lingua che ascoltiamo, il linguaggio in cui siamo immersi è un linguaggio asfissiante, è un linguaggio morto..." e poi c’è questo livello politico, c’è questa distrazione di massa. Lo capisci adesso che bisogna espugnare la Bastiglia del pensiero unico...?"

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