Mi preoccupano, in Iacona e le bici a Roma (tema della ultima puntata RAI di Presadiretta) le assenze di alcune semplici (ed elementari) domande.
Perché l'automobilista romano − che ha il dominio della carreggiata urbana di Roma e la licenza a compiere qualsiasi illegalità − deve lasciare l'auto per:
a) rischiare la sua Vita? e
b) perdere la propria Dignità?
Lascerebbe la sua auto se a Roma:
1.1 ci fosse la regolare rete di "pista ciclabile" (art. 3. 39 del CdS ovvero LEGALITA', DIRITTI e DIGNITA' per la "mobilità ciclabile)?;
1.2 risultasse in vigore negli Amministratori Capitolini la volontà politica della realizzazione del noto PQC incorporato nel PGTU, Del. AC N 21 del 16 aprile 2015?;
2.1 i bus Tpl non fossero affollati?;
2.2 ci fosse la regolare ed efficiente rete di "corsia riservata" ai bus Tpl (art. 3. 17 del CdS ovvero LEGALITA', DIRITTI e DIGNITA') che consentirebbe di coprire il tragitto − SEMPRE − in meno tempo della sua auto?;
3. il/i gestore/i del Tpl romano rispettasse/ro i principi fondamentali definiti nella Carta dei Servizi Atac 1998 a pag. 11 e 12?
La persona dignitosa romana RIFIUTA anche la "marciabici" e la "marciaciclopedonale" (ovvero le nuove piste ciclabili Mod. Roma, quelle ricavate sui marciapiedi sottratti alla "mobilità pedonale"; già realizzata al Tunnel Santa Bibiana* ; prossima è quella sulla Nomentana) perché incrementa le disuguaglianze (che − come è arcinoto – generano violenza) e le paure nonché la perdita dei diritti e della dignità dei pedoni.
[Dalla tanta attesa ConsultaCSS – nella quale speravamo in una immediata inversione di rotta dell’azione degli Amministratori – un significativo silenzio (degli oltre 140 componenti)].
Vito De Russis
n.q. presidente ADP, soggetto privato nella CCSS romana
*per esempio, i realizzatori artigianali della regolare pista ciclabile nel Tunnel Santa Bibiana, demolita dagli Amministratori Capitolini.
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