La popolazione degli extra comunitari aumenta ogni anno sia per la continua immigrazione che per l’alto grado di natalità che queste comunità presentano. Al contrario, la popolazione Italiana è in continua discesa e la natalità tocca ogni anno record negativi che puntualmente sono superati l’anno successivo.
Tra non molti anni avverrà il sorpasso ed in Italia ci saranno più immigrati e loro discendenti che Italiani e loro discendenti.
Eppure la tradizione Italiana è sempre stata quella di fare figli, e tanti, forse troppi e quindi ci devono essere dei motivi importanti se c’è stata una tale inversione di tendenza.
A noi pare che le cause principali di questa situazione siano riassumibili in una sola considerazione e cioè nel fatto che attualmente sia oggettivamente molto difficile provvedere al mantenimento ed all’educazione dei figli, specie se si parla di più di uno (due figli per coppia è il numero minimo per non diminuire la popolazione) e se si considera che i tempi mutati esigono che, oltre al loro mantenimento, già di per se più oneroso di una volta, si debba provvedere almeno ad un minimo titolo di studio.
Volendo poi scendere nei particolari, si dovrà evidenziare:
1° le donne sono quasi tutte obbligate a lavorare perché un solo stipendio non è quasi mai sufficiente a mantenere una famiglia e la maternità contrasta con le esigenze del lavoro ed ancora di più della carriera.
2° I sacrifici economici e di impegno temporale che comporta l’educazione dei figli che oggi devono essere sempre accompagnati dappertutto a causa dell’insicurezza generale in cui si vive, non sono sovente alla portata della media delle coppie dato che richiedono effettivamente uno sforzo superiore a quanto normalmente sopportabile.
3° la quasi inesistente organizzazione da parte dello Stato di quei supporti che potrebbero aiutare a superare le difficoltà sopra elencate, a parte gli assegni familiari che, se furono un aiuto congruo al tempo in cui furono istituiti e per le esigenze di quei tempi ( 1937), sono oggi diventati sempre meno in grado di risolvere il problema economico dell’allevamento dei figli.
Se si vuole veramente promuovere la natalità per riappropriarci della nostra Patria si devono porre in essere, da parte dello Stato, delle opportune strategie che portino a quell’obiettivo anziché limitarsi a pochi interventi largamente insufficienti e ad un mare di demagogia e di retorica:
1° si devono erogare assegni famigliari significativi in rapporto ai reali costi per il mantenimento dei figli.
2° Si devono varare Leggi che favoriscano il lavoro a tempo limitato o delocalizzato presso le proprie case per le donne – madri.
3° Si devono fare investimenti per scuole semi-convitto che provvedano all’istruzione ed allo studio dei ragazzi alleggerendo così il corrispettivo impegno dei genitori.
4° Si deve ristrutturare la scuola secondaria e le università in modo che i ragazzi escano da esse veramente preparati ad affrontare il mondo del lavoro e si devono creare incentivi per le aziende che accolgano a lavorare i neo diplomati ed i neo laureati.
5° Si devono fare Leggi specifiche nell’ambito di una strategia ben strutturata e mirata alla difesa della famiglia in generale ed emanare provvedimenti che riescano a risolvere nella concreta pratica quotidiana i problemi che i tempi moderni e questa società schizofrenica pongono a chi volesse allevare dei figli.
Ora siamo arrivati al dunque. Non è più tempo di chiacchiere e di speculazioni politiche, né tanto meno di pavide tergiversazioni; è il momento della verità e, se non si prenderanno con urgenza dei provvedimenti idonei e concreti, s’imboccherà la via del non ritorno ed allora sarà troppo tardi per provvedere.
Se non vogliamo sciogliere la nostra Nazione, se non vogliamo che i nostri nipoti si trovino stranieri in patria, se non vogliamo che vadano perdute le nostre tradizioni, la nostra cultura, la nostra storia, è ora di darci una mossa tutti insieme, Cittadini, politica e governi per riparare un danno che per ora è rimediabile, ma che tra non molto non lo sarà più!
Stralcio di una lettera di Alessandro Mezzano
Commento di F.G.: “E c’è chi ciancia (tipo Guido Viale, Furio Colombo, il papa, tutti gli accoglitori senza se e senza ma) che a questo progressivo estinguersi degli italiani, il che significa scomparire di storia, cultura, futuro, ruolo nella comunità umana, creazione, non deve preoccupare per niente dato che verrà ampiamente compensato dall’arrivo dei migranti. Tutti felici a restare estranei perenni tra genti che scompaiono, dopo aver perso a loro volta la propria cultura, lingua, il loro contributo alla civiltà, la loro storia, terra, il loro futuro, il loro ruolo nella comunità umana. E i vari Rothschild del genocidio mondialista se la ridono.”
RispondiEliminaCommento di Rodolfo Carolei: "La crisi della natalità non è economica: è antropologica. Tutti crediamo che si tratti di una questione di tenore di vita, di abitudini sessuali, di crisi del matrimonio, ma non è così. E' un dato costante in tutti i contesti urbanizzati, e l'Italia è piccola. La popolazione decresce fino ad un certo punto e poi cresce nuovamente, non c'è alcun bisogno di intervenire. Siccome l'immigrazione ha per scopo la sostituzione e la messa a regime a livello mondiale, se non si interviene rapidamente l'effetto sarà irreversibile e la vita dei superstiti italiani non potrà che essere molto grama..."
RispondiElimina