Se dovessimo rivolgere lo sguardo a quei movimenti politici che oggi si ammantano di libertà e democrazia scopriremmo che le loro radici storiche, politiche e culturali – mai rinnegate – affondano nel sangue e che nel loro passato sono presenti crimini e nefandezze.
Partiamo dei movimenti liberal progressisti che traggono ispirazione da quella immensa carneficina che fu la rivoluzione francese dove tra teste mozzate, terrore giacobino e genocidio della cattolica Vandea si inneggia ipocritamente alla libertà per portare al potere la borghesia illuminata. Robespierre fa bella mostra nel loro album di famiglia.
La sinistra, che fino a non pochi decenni fa inneggiava alla Russia comunista (lo stesso ex Presidente Napolitano nel ’56 applaudì ai carri armati sovietici che soffocarono nel sangue la primavera ungherese) non ne esce certo bene. Stendiamo poi un pietoso velo su massacri partigiani durante e dopo la fine della guerra.
L’America, che tanto piace alla destra e non dispiace alla sinistra (che ha capito da che parte gira il vento), ipocritamente rappresentata dalla statua della (loro) libertà nasce massacrando l’intera popolazione pellirossa e riducendo in schiavitù oltre 14 milioni di neri trattati alla stregue di animali domestici su cui esercitare diritto di vita e di morte. La discriminazione razziale è rimasta in vigore nella “più grande democrazia del mondo” fino ai primi anni sessanta.
I partiti cattolici fanno riferimento alla Chiesa la quale per mille anni ha esercitato un potere a dir poco dispotico macchiandosi di crimini indicibili. Basti pensare alla santa inquisizione con il suo corollario di donne al rogo, torture e giudizio di Dio, alle crociate con il massacro di Gerusalemme e di come ha evangelizzato le Americhe al seguito dei conquistadores.
Quanti dei responsabili dello sfacelo in cui si trova oggi l’Italia stanno pagando per la loro incapacità, interesse personale e bramosia di potere?
Gianfredo Ruggiero
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