E’
stata recentemente pubblicata la notizia di un accordo tra
Assosementi e l’Ispettorato
centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei
prodotti agroalimentari (ICQRF)
(http://www.sementi.it/comunicato-stampa/431/sottoscritto-accordo-icqrf-per-combattere-illegalita-settore-sementiero)
In
questo accordo si legge: “ …
Sul
versante delle specie agrarie, ad esempio,
la
vendita o lo scambio di granella non certificata uso seme, oltre a
costituire violazione della normativa sementiera, …”
e, ancora, “…Nel
settore sementiero orticolo, invece, è crescente il diffondersi di
pratiche illegali quali la riproduzione vegetativa a mezzo talea o
stubs
…”.
Noi
contadini, consapevoli dell’enorme ricchezza di biodiversità che
ci è stata trasmessa dalle generazioni di contadini che ci hanno
preceduto nei passati millenni, con sapiente opera di selezione,
scelta di sementi adatte ad ogni particolare ambiente e scambio di
sementi fra coltivatori, affermiamo la nostra ferma volontà di
continuare con coscienza, senso di responsabilità, impegno questa
opera di creazione di diversità biologica adatta ai vari ambienti e
fondamentale nel mantenere in vita le nostre aziende.
Riguardo
la notizia sopra riportata, osserviamo che:
1
- ASSOSEMENTI ha proposto un accordo ad una istituzione pubblica
sulla base di un presupposto giuridicamente inesistente: nessuna
legge italiana vieta la risemina di varietà certificate, quindi non
esiste il presupposto della falsificazione per la granella scambiata
tra contadini.
2
– la legislazione sementiera italiana protegge le industrie
sementiere nella commercializzazione di sementi certificate e
cartellinate con una serie di disposizioni che le industrie
sementiere debbono rispettare, molte di queste disposizioni però
per volere delle industrie stesse sono sottoposte solo
all'autocertificazione, quindi le imprese sementiere, ad esempio,
guardino in casa loro chi, acquistando sementi non imballate sul
mercato mondiale, cartellina in Italia in modo forse fraudolento e
mette in commercio sementi certificate di dubbia origine. E' un loro
problema.
3.
L'Italia, come la UE, ha ratificato e poi legiferato per
l'applicazione del Trattato
internazionale delle risorse genetiche per l'agricoltura e
l'alimentazione
dove gli articoli 6 e 9 riconoscono il diritto degli agricoltori di
scambiare e vendere, oltre che seminare e riseminare, le proprie
sementi "…e
altro materiale di moltiplicazione".
In
conclusione, NON siamo NOI contadini ad avere pratiche illegali.
Chiediamo che il Ministro Martina chiarisca la fonte giuridica, il
senso e la portata di tale accordo oltre ad imporre anche ad
ASSOSEMENTI il rispetto della legislazione nazionale e dei trattati
internazionali che proteggono il diritto degli agricoltori.
Ricordiamo
che nessuno può entrare nei nostri campi senza un mandato -
tantomeno un'impresa sementiera - ne indagare sulla natura della
granella che vendiamo ad altri contadini.
Ci
sentiamo liberi di utilizzare - e continuare ad utilizzare - le
sementi che produciamo per la semina e ri-semina nei campi che
lavoriamo e di scambiare queste sementi da noi prodotte con altri
contadini.
Associazione
Rurale Italiana
per
la crescita della società civile, un'agricoltura contadina
socialmente giusta ed un corretto utilizzo di tutte le risorse
naturali rispettoso della biodiversità, attento ad una produzione
ecologicamente durevole per
la Sovranità Alimentare.
Corte
Palù della Pesenata, 5 Colà di Lazise 37017 (VR)
www.assorurale.it - info@assorurale.it
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