Già nel 1987 un grande leader, Thomas Sankara, Presidente del Burkina Faso, fu vittima del neoliberismo che, con il meccanismo del debito estero, con le multinazionali, le privatizzazioni, finanziando e sostenendo i peggiori dittatori per attuare questa politica e garantire l'ordine, trasferisce ricchezze in Occidente ed impoverisce ulteriormente i cittadini di quei Paesi trasformandoli in polveriere che producono migranti e terroristi.
Gli Stati Uniti, con al seguito l'UE, che (come dichiarano nel documento 'Progetto per il XXI Secolo Americano'), con oltre 700 basi militari nel mondo, si arrogano il diritto di essere i guardiani dell'ordine mondiale e, con il pretesto della lotta al terrorismo e la difesa dei diritti umani, eliminano con le guerre o il lavoro nascosto della CIA, i governi che disturbano il loro progetto di supremazia.
Le guerre in Serbia, Iraq 1 e 2, Somalia, Afganistan, Libia, Siria, Yemen, la negazione dell'autogoverno e della libertà ai Palestinesi (mentre si finanzia l'occupazione israeliana), il colpo di stato contro l'ucraino Yanukovic a favore del dittatore Poroshenko, le sanzioni economiche, le esercitazioni militari e nuove basi missilistiche Nato in Romania e Polonia contro la Russia, fanno parte del progetto imperialista americano e spingono l'UE ed il mondo verso una corsa agli armamenti che mette in pericolo l'umanità.
L'attuale crisi della UE è economica, politica e etica e per uscire dalla crisi occorre rompere i trattati, le regole del neoliberismo ed uscire dalla NATO. Occorre una politica di cooperazione, di solidarietà e disarmo, occorre bandire la guerra.
Ireo Bono - Savona
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