Per anni abbiamo sguazzato in un desolante quadro che ha visto il Paese in balia dei boss della Campania e di quelli della Magliana, senza risparmiarci i Bossi della Val Trumpia.
Dai Lavitola ai Tarantini, dai Batman ai Belsito - fino ad arrivare ai Buzzi e ai Carminati, ultimo approdo della deriva delinquenziale della nostra classe di governo - ne abbiamo viste davvero di tutti i colori!
Malgrado questo, l’ostinazione nel conferire mandato per governarci a gente indegna non è mai venuta meno. Abbiamo tollerato e tolleriamo tutto, fingendo di ignorare la triste verità dei fatti che oggi si fa sempre più chiara ed evidente: la politica, intesa come servizio al Paese non esiste!
Compiacenti maschere di finta opposizione da un lato, colluse e corrotte controfigure di governanti dall’altro, hanno tenuto in piedi per oltre vent’anni un sistema marcio nelle fondamenta! E continuano a farlo, bravissimi a miscelare inciuci e falso sdegno, nascosti dietro faccine arroganti mandate allo sbaraglio per fingere il cambiamento, al comando della grottesca coppia di fatto Renzi-Berlusconi, tutta intenta a riformare la Costituzione Repubblicana, col plauso del colle per eccellenza della Capitale, dal quale si leva un assordante silenzio per troppe vergone!
Abbiamo lanciato
grida di allarme
urlato contro la vergognosa
propaganda
denunciato
tradimenti e falsi proclami
nella speranza di arginare il
ritorno a un futuro troppo uguale al passato
ma non è bastato!
Abbiamo fatto nostre parole autorevoli e di specchiata onestà - “Questo Parlamento composto da nominati in base a una legge elettorale incostituzionale non ha alcuna legittimità a modificare la Costituzione. La legittimità invocata da Matteo Renzi poggia su argomenti falsi e inconsistenti secondo i quali le riforme le avrebbe volute il popolo quando ha votato per lui nelle primarie del PD. Renzi, come Berlusconi, è un analfabeta costituzionale: le primarie del PD non sono il suffragio universale e in ogni caso chi l’ha scelto come candidato leader del partito non ha sottoscritto in anticipo le fantasie che ha partorito dopo (il Senato come dopolavoro dei sindaci). Il successo nelle elezioni europee non sostituisce un successo ancora futuribile nelle elezioni politiche. Né conferisce nobiltà istituzionale alla chirurgia di partito che l’ha innalzato al vertice del potere politico. La realtà è semplice e cruda: i parlamentari del PD si sono consegnati a lui perché, a torto o a ragione, avevano fiutato che con lui avrebbero portato a termine la legislatura. Dopo di che venga pure il diluvio” (www.liberacittadinanza.it) - ma a nulla è servito!
Resta solo una consolazione (o almeno una speranza): più in basso di così non si può. Possiamo solo risalire la china…. e ci proveremo!
BUON 2015 a tutti
edicolamia di Adriano Colafrancesco
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