venerdì 5 dicembre 2014

Roma ladrona - Ovvero: "Chi va a Roma prende poltrona"



Tutti ricordano il grido di battaglia della Lega Nord: “Roma, ladrona, la Lega non perdona!”. Altri tempi. La Lega sembrava una carica inarrestabile e travolgente.
Poi, arrivata nella Capitale, lentamente si è adeguata, e ha smesso di urlare e soavemente ha sussurrato “La Lega ci sta”. Il Trota, Belsito, la Banca Padana,…… potrei continuare, con le cooperative, con Miss Padania (se non c’erano le russe, le prime volte, il concorso sarebbe stato simile al deserto dei Tartari)…. Abbandono del progetto politico.

In questi giorni assistiamo alla nemesi padana: quello che non era riuscito compiutamente alla Lega, lo hanno fatto Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza.

E’ stato scoperchiato il verminaio, ed è affiorata la “Cloaca Maxima”. Solo che quella costruita dai Romani (quelli veri) duemila anni fa, era un’opera di civiltà ed un progresso civico e di pubblica salute. Quella portata alla luce dalle Forze dell’Ordine e da Magistrati coraggiosi è purtroppo la fotografia di una civiltà ormai cadavere, di un sistema che ha addirittura smesso di agonizzare. Mi ha dato il voltastomaco, ma non mi ha stupito. Mi ha irritato e disgustato perché non mi è ancora cresciuto il callo attorno al cuore e il bisogno vitale di giustizia e di normalità riesce ancora a suscitare scandalo dentro di me.

Ma usando la ragione, ho verificato per la milionesima volta che non può non succedere quello cui abbiamo assistito. E’ l’apogeo della casta, è lo zenit del sistema, è la vetta delle istituzioni occupate, stuprate dall’incestuosa ammucchiata politica, dall’estrema destra all’estrema sinistra. E se per caso qualche sparuto cespuglio ne è rimasto (QUESTA VOLTA!)  indenne, è dovuto al fatto che contava come il due di picche ed è stato trascurato dai ladroni.

Certo, fa impressione vedere montagne di soldi impacchettati (572.000 euro) come pacchetti di sigarette nel borsone di un onesto contrabbandiere.

Certo, provoca sdegno l’affermazione rituale di “fiducia nella giustizia cui dimostrerò la mia totale estraneità”.

Certo, è scandaloso l’imbarazzo dei politici i cui esponenti sono stati invischiati e presi con le mani nella marmellata.

Certo, fa scandalo sentire che con i clandestini si fanno più soldi che con la droga: e tutto diventa chiaro ancora di più.

Di sicuro fa imbufalire, su una Televisione generalista, sentire Cirino Pomicino stigmatizzare e trinciare giudizi, lui che fu beccato e condannato per una bazzecola di tangenti sulla sanità: il “chierichetto” democristiano non riuscì a giustificare una decina di miliardi di lire. Sanità, sottolineo.

Ma, quando lo stomaco smette per un attimo di ribellarsi, quando il cuore esce dalla tachicardia, la ragione riprende il comando delle operazioni.

E la ragione dice che questi farabutti, questa gentaglia sono il frutto di un sistema che conosce benissimo il suo futuro, e sa che è alla fine. Tanto vale arraffare quanto più si può, lontani anni luce da quello che dovrebbe essere la gestione della cosa pubblica.

“Ma non c’è una persona, non c’è l’Uomo che prenda in mano la situazione”, obbietta il piccolo borghese, fino ad ora impaurito e schiavizzato.

Sempre, nella storia, nei momenti di crisi profonda, nei momenti di catarsi, quando i buchi nella cintura sono finiti, il Popolo esprime qualcuno che rivolta tutto. Che sia operatore ecologico o ingegnere spaziale, fruttivendolo o impiegato, massaia o studente, non conta ed importa nulla.

Il Popolo si è svegliato...(?)


Fabrizio Belloni

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