Non bastava il video del “bambino siriano che mette in salvo l’amichetta sotto il fuoco dei cecchini di Assad”: una sbracata bufala che chiunque , con un minimo di attenzione, avrebbe potuto svelare e che si è rivelata essere la trovata pubblicitaria per lanciare un film. Ora, per orchestrare il lancio di un altro film è la volta di un’altra bufala. Che non meriterebbe una riga di commento se non fosse per l’irrompere in questa addirittura di Obama.
Ma cosa è successo? È successo che quattro manager della Sony (produttrice del film) hanno dichiarato di aver ricevuto, via internet, minacce per impedire la distribuzione del filmucolo “The Interview” (qui il trailer): una parodia sul “dittatore della Corea del Nord” Kim Jong-un. Al quale va tutta la nostra umana solidarietà considerando gli innumerevoli crimini che gli sono stati addebitati dai media mainstream negli ultimi anni. Citiamone qualcuno a caso: ha fatto sbranare da 120 cani donne e bambini della sua famiglia; ha condannato a morte i calciatori della nazionale colpevoli di non vincere un qualsiasi campionato; ha imposto il suo taglio di capelli a tutti gli adolescenti della Corea del Nord; ha fatto fucilare la sua ex fidanzata… E ora ha pure scatenato un attacco hacker contro la Sony (come attesta l’FBI).
Attacco compiuto dai “Guardiani della pace’” che (come assicura Repubblica) ora minacciano pure attentati terroristici contro chiunque oserà andare a vedere il film. Ovviamente nulla viene detto in cosa sia consistito questo famigerato “attacco informatico” e l’unica “notizia” resta quanto dichiarato dai quattro manager della Sony. Che hanno dapprima fatto ritirare il film, rimettendolo poi in circolazione per la delizia dei “patrioti” che andranno ad affollare i cinema.
Una simpatica operazione di marketing? Non proprio considerando che il governo della Corea del Sud ha subito approfittato della cosa per mettere fuorilegge un paio di organizzazioni considerate filo Pyongyang. Intanto le agenzie ci illuminano che il terrorismo informatico della Corea del Nord, risalente addirittura alla fine degli anni ’90, si avvarrebbe ora di ben 1.800 cyber-guerrieri, coordinati dal tenebroso ‘Bureau 121’ incaricato di condurre attacchi informatici oltreoceano e contro gli Stati nemici. Nel frattempo si moltiplicano gli appelli a favore della “libertà” come quello del supermassone Paulo Coelho (che si è dichiarato disposto a comprare il film e farcelo vedere gratuitamente su internet) di George Cloney e, ovviamente, di Obama. Ma siamo appena all’inizio.
Comunque, Buon Natale e Buon Cinepanettone.
Francesco Santoianni
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