In Sardegna trionfa il primo partito d'Italia: quello astensionista.
Quasi il 48% degli elettori non si è recato alle urne, aumentando il proprio consenso del 15% rispetto alle passate elezioni.
Non ha alcuna importanza su chi sarà il prossimo presidente della regione Sardegna: Pigliaru o Cappellacci, pari sono. Emanazioni della partitocrazia romana che opprime pure quest'altra sfortunata regione; facce della stessa moneta con cui vengono spacciate false promesse al popolo sardo.
Che, aumentando esponenzialmente l'astensione dal voto, dimostra di essere sempre più in linea con le altre regioni d'Italia: Sicilia, Friuli-Venezia Giulia, Basilicata. Le ultime che hanno conclamato la illegittimità popolare dei presidenti e dei relativi governi e consigli regionali.
Anche in Sardegna governerà un politico (Pigliaru) con una percentuale minima di consenso reale.
Ma a Napolitano, a Renzi, a RadioTiranauno, ai media di regime, che cosa gliene frega ?
Continueranno impavidi a presentarsi come le vestali della democrazia, a blaterare di riforme, elettorali o meno, ad essere ospiti 24 h no-stop di radio, televisioni e pagine di tutti i quotidiani nazionali. E, come per la Sardegna, osanneranno il grande successo conseguito, spacciandolo come la "svolta" di tutto per ogni problema.
Poveretti no, sono tutti figli di buona donna, ma illusi si.
Sperano con il silenzio sulla astensione, con gli insulti alla anti-politica, con le accuse di derive "populiste e fasciste" di fermare lo schifo che buona parte del popolo prova nei loro confronti ?
Questione di tempo, chi vivrà...vedrà.
Grazie per l'attenzione.
Vincenzo Mannello
http://www.nonvotare.it/
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