Di fronte al ritornello, rapidamente imparato a memoria e velocissimamente proposto in tutte le occasioni telegiornalistiche possibili, su disposizione di palazzo Grazioli - prima che passi in Parlamento una mozione che avalli la tesi che l'A. Cancellieri è la zia di Mubarak (questa gente è capace di tutto, ndr), vale la pena di rammentare a tanto spavaldi alfieri del perseguitato di Arcore le fondamentali differenze (tratte da Marco Travaglio - Il Fatto Quotidiano) tra le telefonate di mister B. e della minister C.
1) B. abusava di una funzione che non aveva, perché non era il diretto superiore della Questura (era premier, non ministro dell’Interno), infatti è imputato per concussione; mentre l'A. Cancellieri ha tentato di abusare di una funzione che ha, in quanto massimo responsabile dell’amministrazione penitenziaria.
2) B. ha ottenuto il suo scopo, grazie alla remissività dei funzionari della Questura; l'A. Cancellieri invece ha incontrato la resistenza dei due vicecapi del Dap, che non hanno dato seguito alle sue pressioni e così l’hanno salvata da una possibile accusa non di concussione, ma almeno di abuso d’ufficio (figurarsi l’imbarazzo dei magistrati di Torino, quando decisero motu proprio di scarcerare Giulia Ligresti per le sue condizioni di salute, se avessero saputo che il ministro era intervenuto a raccomandarla).
3) La responsabilità di B. è penale, infatti è già approdata a condanna di primo grado, mentre quella della Cancellieri è politico-morale, anche se lei nega, dà di matto, farfuglia di “metodo Boffo” (ma basta!) e pretende gli applausi che ieri puntualmente una maggioranza indecente le ha tributato lasciandola sulla poltrona.
Adriano Colafrancesco
Poesiola di Maurizio Gasparri al tg Rai
Se co' Ruby Rubacuori
lo vorrebbero fa' fori,
oggi co' la Cancellieri
protestiamo più di ieri!
Sette anni a Berlusconi?
So' 'n po' troppi, me' cojoni!!
E' un reato di sinistra
salva' solo la ministra.
Dunque sia giustizia fatta
concludiamo pari e patta!
Che al telefono, si sa,
uno chiama chi je va'!
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