sabato 27 luglio 2013

MUOS - Crocetta Rosario si pente e bacia in bocca gli USA: "Quell'impianto radar s'ha da fare!"

Pallone gonfiato! Ridi tu che rido io....

Una vera e propria beffa ai cittadini siciliani la decisione del Presidente della Regione Rosario Crocetta, che dopo aver, nel marzo scorso, revocato la concessione per l'installazione del Muos a Niscemi, ha pensato bene, nei giorni scorsi, di fare marcia indietro revocando a sua volta, nell'imbarazzo generale, la revoca imposta ai lavori.

Una decisione incomprensibile, che tradisce ogni fiducia riposta nelle istituzioni dai tanti cittadini, comitati, organizzazioni locali e non che in questi mesi hanno sostenuto la battaglia contro la costruzione del potente (e nocivo) sistema satellitare di difesa targato Usa sul territorio della Trinacria.

Dal canto nostro, considerata l'emblematicità della vertenza contro il Muos, il suo potente impatto sulla salute e le questioni sottese che esso solleva (dalla sovranità nazionale, alle politiche di difesa, al diritto di autodeterminazione delle comunità locali sul proprio territorio) avevamo disposto che, nell'ambito della 2° edizione del Premio Donne Pace Ambiente Wangari Maathai, promosso dall'Associazione A Sud in collaborazione con la Casa Internazionale delle Donne e con il patrocinio della Commissione delle Elette del Comune di Roma, che ha l'obiettivo di visibilizzare l'impegno delle donne nella difesa del territorio e dei diritti, uno dei premi fosse assegnato proprio ad una attivista del comitato Mamme No Muos di Niscemi, Concetta Gualato.

Un contributo simbolico al sostegno di una lotta che ci vede tutte e tutti al fianco delle comunità siciliane nel tentativo di sventare l'ennesimo attacco al diritto alla salute e alla salubrità del territorio.

La recente decisione del presidente Crocetta, che ci lascia senza parole, dimostra una volta ancora l'assoluta cecità delle istituzioni politiche rispetto alle richieste che giungono dai territori e dai cittadini e conferma la pericolosissima tendenza a sovra ordinare al rispetto di diritti inviolabili e costituzionalmente garantiti altri tipi di interessi affatto generali.

Ancor più scandaloso che il dietro front della Regione faccia riferimento al contestato parere emesso nelle scorse settimane dall'Istituto Superiore di Sanità, secondo cui il Muos non farebbe male alla salute di chi vi abita accanto. Parere considerato dai comitati e dai tanti tecnici che in questi anni hanno lavorato a dimostrare il contrario, basato su presupposti scientifici tutt'altro che inattaccabili.

Per queste ragioni, e considerando il diritto alla salute e dunque alla vita il più inviolabile e sacro dei diritti umani, esprimiamo la nostra solidarietà e il nostro incondizionato appoggio alle cittadine e ai cittadini siciliani, ai comitati No Muos e al Comitato Mamme No Muos di Niscemi, in mobilitazione da giorni contro quest'ennesimo attacco alla sovranità popolare e alla giustizia sociale ed ambientale che dovrebbe invece orientare ogni scelta di buon governo.


La commissione allargata del Premio Donne Pace Ambiente Wangari Maathai

Associazione A Sud
Casa Internazionale delle Donne
Zero Violenza Donne
Associazione daSud
Coop. Be Free
Action A
Bambini senza Onde
EVA Pescomaggiore

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Commento di Vincenzo Mannello:

Che si aspettavano le coraggiose e combattive mamme No Muos ? Che le istituzioni dessero loro ragione ? Condannando gli Usa ? Lo abbiamo (io e tanti altri) già denunciato che non è possibile,non lo sarà mai. Con i governi del dopo guerra e con i relativi patti,piú o meno segreti,l'Italia è una nazione a sovranità limitata. Qualunque protesta,anche la più motivata,non troverà mai accoglimento. Vedi le atomiche a La Maddalena, a Vicenza,il Cermis,Sigonella,Niscemi ed altro dimostrano la inesistenza della governabilità del territorio. Figuriamoci Niscemi e la Sicilia. Quando Crocetta si erse a "paladino" gli suggerii,anche grazie a La Sicilia,di assumere il comando delle forze di polizia nell'Isola e bloccare i lavori del Muos. A norma dello Statuto della Regione Siciliana. Si guardò bene dal farlo. Ed i 15 Grillini evitarono pure di parlarne. Quelle sono,a mio parere,le occasioni storiche. E si perdono....

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