martedì 5 febbraio 2013

Viterbo, ammuina di Stefano Fiori - L'aeroporto low cost alla fine non si farà... (ma era scontato sin dall'inizio)



Ante Scriptum

Ma chi ci ha mai creduto, veramente, che Viterbo potesse diventare la sede del secondo aeroporto del Lazio, sostituendo Ciampino nei voli low cost? Era tutta una manfrina politica per imbambolare gli elettori durante le passate   elezioni politiche e regionali.  Ma di parole sul tema ne sono state dette parecchie, aria fritta sul pro e sul contro, ed anche noi ci siamo divertiti a dar fiato alle trombe ed alle trombette e pure ai tromboni. Ve la ricordate le battute di Totò  (nel film  in cui si raccontava di un viaggio in vagone letto) sui familiari dell'On. Trombetta?

Insomma ci siamo divertiti a fare "ammuina" - Vedere qui:  http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=aeroporto+di+viterbo...

Beh, divertitevi ancora un po'... d'altronde siamo nuovamente in campagna elettorale!

Paolo D'Arpini


L'inizio dell'anno ha portato una grande e inaspettata sorpresa a tutti i cittadini di
Viterbo: l'aeroporto non si farà.

Il de profundis per lo scalo aeroportuale è stato decretato dal governo che lo ha
cancellato dal piano nazionale dei trasporti. La risposta della giunta comunale, che per
anni si è glorificata della ideazione e della promozione dell'infrastruttura, è suonata
testarda quanto infantile: la si realizzerà ugualmente con non meglio precisati fondi presi
dalle già esigue casse comunali.

Il Movimento 5 Stelle già in precedenza aveva contestato la realizzazione dell'aeroporto
vista sia per la propensione agricola e termale del territorio della Tuscia, che verrebbe
deturpato da una simile infrastruttura, sia per il rifiuto da parte delle compagnie low-cost
di utilizzare uno scalo così scarsamente e malamente collegato con Roma.

Ora vorremo sapere dal signor Marini quanti soldi sono stati spesi per l'aeroporto, chi li
ha ricevuti e vorremo avere più chiaro il bilancio della SAVIT, la società messa su per
gestire gli appalti che sarebbero stati lanciati con l'apertura dello scalo viterbese.
Il progetto aeroporto è stata sempre una rischiosa avventura, eclatante e spettacolare,
che ha tenuto per anni i riflettori accesi sui partiti politici che ne hanno fatto il loro
cavallo vincente in almeno due tornate elettorali amministrative.

Di fronte ai numerosi guai del territorio viterbese e della città, generati da superficialità
nella valutazione dei problemi e delle loro evoluzioni (vedi arsenico) e da miopia, laddove
ci si aspetta negli amministratori di una comunità lungimiranza e strategia per un futuro
di crescita per la città, l'aeroporto (come idea oltre che come materico impianto di servizi
e strutture) è ed è stato una menzogna fanfarona, subdola, truffaldina.
Speriamo di ricevere una pronta risposta dal sindaco o dall'assessore all'aeroporto che
non c'è.

Se così non fosse, ci impegnano dal 28 di maggio ad affrontare l'argomento direttamente
in consiglio comunale, per permettere a tutti i cittadini di capire come vengono usati i
loro soldi.

Stefano Fiori

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