Divertentissima, una volta tanto, la campagna elettorale dell'ultima settimana.
Bersani sembra aver inghiottito un manico di scopa. Si vede lontano un chilometro che le sue parti basse vogliono diventare primo ministro. Ma quei tre o quattro neuroni che solitari ancora frullano sotto la pelata hanno mandato un segnale di pericolo. Che stia accorgendosi che sta ripercorrendo il sentiero di Prodi, fatto fuori dai suoi, non dall'opposizione? Gli daranno il tempo per un fallimento epocale.
Berlusconi, orfano di un ininfluente bunga bunga (per me lo aveva suggerito e montato lui stesso, per "millantato credito machista"), sta ottenendo quello che voleva: ingovernabilità parlamentare e quindi poter ripresentarsi con le vesti del messia. Ma alla sua età, chi glielo fa fare? Libido senile: fare i comizi nel letto delle ninfette non lo gratifica più così tanto, evidentemente. Vecchio mandrillo che spera che la gente creda che possa dare ancora cattivi esempi e non solo buoni consigli.
Monti si sta bevendo l'amaro calice: la politica non è un salotto radical chic, e la sberla elettorale che prenderà farà sghignazzare la gente ed arrabbiare i padroni (suoi) della Goldman Sachs. Odino esiste!
Ingroia non sarà sicuramente al Senato, forse alla Camera, grazie alla neve ed al maltempo che aiuterà il meridione. Onestamente: lo invitereste per il pranzo di Natale in famiglia? Sembra la reclame della stitichezza, della sfiga. Se si mette un abito scuro e gli occhiali da sole diventa agghiacciante e fa aumentare la vendita di corni, ferri di cavallo, talismani.
Fini ricorda gli argentini oppositori del regime: desaparecido. Ben gli sta: i traditori si utilizzano ma si disprezzano.
Casini sta capendo di aver puntato sul cavallo sbagliato. Nemesi storica per il nulla condito da arrogante superbia. Odino si continua a manifestare.
Giannino, Samorì, Maroni e compagnia dimostrano una volta tanto perché il dio degli ebrei uccise un solo uomo direttamente e non per interposto Angelo Picchiatore: Onan, che sprecava il seme. Gente inutile, che se gli togliessero la parola io dal vocabolario si suiciderebbero. La politica ancora una volta è altro e non la ricerca dell'affare nei saldi del sistema. Voti sprecati, inutili, sciocchi.
Per ultimo Grillo: sta condannando i politichetti del sistema alla paura. Se non ci fosse, l'astensionismo sprofonderebbe a livelli della Fossa delle Marianne. Se riuscirà a non far sbrancare il gruppo che manderà alla Camera ed al Senato eseguirà il compito che si è accollato: quello del Daiaco, del tagliatore di teste, del guastatore. Non soffrirà dell'effetto maltempo. I suoi elettori sono giovani e se ne impippano della neve. Il bello verrà dopo, per Odino!
Ce la spasseremo.
Coraggio gente, la va a pochi. In tutti i sensi.
Fabrizio Belloni
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