L’elettore Pd è uno dei più creduloni esistenti sul mercato della comunicazione politica internazionale. Ha votato il partito per avere un argine contro Berlusconi e il Pd, con il cavaliere, ci ha fatto un governo. Ha votato PD per salvaguardare welfare, lavoro e pensioni e si è visto tagliare stato sociale, articolo 18 e prestazioni pensionistiche. Ha votato il partito democratico a difesa della costituzione e il PD, con Berlusconi, l’ha modificata inserendo il liberismo del pareggio di bilancio stravolgendo radicalmente l’idea di economia presente nella carta del ‘48 (che il liberismo lo conosceva, infatti non ci fu inserito).
Adesso si balocca con l’ultima delle fantasie “i successi del governo Monti”. Una fiction di fantascienza estrema di produzione Repubblica-Unità-Tg3 che va in onda solo in Italia. Tant’è vero che quando sugli schermi italiani si parlava delle lodi della Merkel a Monti, sui giornali tedeschi si commentavano le dure, reali contrapposizioni tra Italia e Germania. Per non dire dell’aumento RECORD del debito pubblico, della grave situazione della bilancia import-export, del crollo della produzione industriale, dell’aumento dei disoccupati. Tutti successoni recenti del governo Monti.
Del parco buoi di creduloni che ha votato Pd nel 2008, secondo le rilevazioni degli istituti di marketing e facendo proiezioni sui risultati delle amministrative di maggio, ha già disertato un po’ più di un elettore su quattro. Sempre troppo pochi, perché l’improbabile partito di Bersani si tiene stretto un nucleo fatto del 25% di votanti ancora utile per mandare definitivamente in malora questo paese. E’ a questo tipo di credulone che bisogna dire “la festa è finita, non puoi recarti nell’urna con quelle strane idee come se tu andassi a berti un aperitivo”. E’ a questo genere di pericolo pubblico, che pure si sente investito di senso di responsabilità mentre compie il folle gesto di votare Pd, che bisogna saper parlare. Ecco due argomenti che persino un tipo di credulone conclamato che vota Pd potrebbe capire.
-CHIMERA numero uno. Il prestigio di Monti e di Draghi, convincerà la Merkel sulle misure necessarie per salvare l’euro tramite la Bce.
Prima di arrivare alla verità, cioè che questa moneta unica e questo sistema bancario continentali produrranno sempre sfracelli, bisogna atterrare nella realtà. E per il nostro elettore piddino non si tratta di passaggi facili. Il primo da fare è capire che i successi di Monti esistono solo su Repubblica e nei tg della Berlinguer. La prova? Semplice basta leggere le agenzie di stampa. Monti va da Obama, chiede un intervento sulla Grecia e Obama dice no. Monti va dalla Merkel, ottiene regolarmente dei no, e la stampa italiana parla delle “lodi della Merkel a Monti”. Monti va da Rajoy chiede che la Spagna non faccia richiesta di aiuti, perchè poi il commissariamento toccherebbe all’Italia, e Rajoy fa capire all’Europa (gli italiani non contano, c’è il black out informativo) che chiederà gli aiuti. Monti va in Cina chiede investimenti e non arrivano. Infine Monti va da Hollande che non solo non gli concede nulla ma gli dice “bello, se hai bisogno di aiuti ti fai commissariare”. E lo sapete perché? Perchè la Francia, con 511 miliardi di euro, è il paese maggiormente esposto in Europa in acquisti di debito pubblico italiano. AL CONTRARIO di quanto raccontato nelle fantastiche fiction di Repubblica e del Tg3, la Francia ha tutto l’interesse a fare gioco di squadra con la Germania perché l’Italia salvaguardi il capitale francese. Gioco di squadra, cementato da interessi comuni e incrociati, come in Grecia.
Insomma, i successi di Monti non ci sono. Quindi la Merkel non è in grado di convincerla. Ma andiamo ai numeri. Ecco qui un servizio di Der Spiegel
http://www.spiegel.de/wirtschaft/unternehmen/ezb-zinsen-fuer-unternehmen-in-der-euro-zone-driften-auseinander-a-853728.html
Cosa dice? Testuale “Le imprese tedesche approfittano della crisi dell’euro” Già perché l’attuale situazione dell’euro, quella che per Bersani dovrebbe vedere Monti (in virtù dei suoi fantastici successi) convincere la Merkel a invertire la rotta, è ottima per le imprese tedesche. Tassi bassissimi di finanziamento, addirittura in negativo. Un vantaggio competitivo, come dice lo stesso Der Spiegel, sulle imprese italiane e spagnole. Stesso discorso per lo stato tedesco che si finanzia con denaro a costo zero mentre l’Italia fa i conti con lo spread.
La realtà è dura ma, a differenza dei corsivi di Giannini su Repubblica, reale. La Germania non ha alcun interesse a cambiare l’attuale situazione dell’euro, quella che stiamo pagando. Ha invece interesse a tenerci nell’euro a queste condizioni, altrimenti un eventuale marco sarebbe troppo caro. Per farlo basta trovare in Italia, un Monti o un Bersani. Capito il gioco caro il nostro elettore Pd?
Infatti, è notizia recente, la Merkel ha ribadito che è contraria all’intervento permanente della Bce sul mercato dei titoli di stato. Perché abbasserebbe il costo del finanziamento dello stato in Italia alzando quello della Germania. Se la Bce intervenisse infatti, i tedeschi, e le loro imprese, si finanzierebbero a costo più alto e gli italiani a costo più basso. Già, perchè la Germania sta bene solo se i capitali affluiscono verso Berlino, visto che fuggono dall’ Italia a causa della situazioneè a rischio.
-CHIMERA numero due. Il governo Monti è il governo del rigore.
Anche qui prima di passare alla verità, che per il nostro elettore piddino comporta l’uscita da un forte stato di tossicodipendenza da luoghi comuni, ci vuole un po’ di realtà.
Perché al nostro elettore non bastano i numeri. Se il debito pubblico sale a livelli record, come sta accadendo con Monti, la colpa sarà sempre di Berlusconi, della lentezza delle riforme o delle sentenze sommarie al calcioscommese.
Allora raccontiamo una storiella (vera). C’è una banca, Jp Morgan, che in primavera ha perso 9 miliardi di dollari in movimenti speculativi. Un bel botto, non c’è che dire. Prima di rivelare tutto questo, per cadere in piedi, ha bisogno di rientrare da qualche vecchio credito. Che potrebbe essere anche inesigibile. La nostra Jp Morgan fa il giro del pianeta, bussa a tutte le porte e qualcuna apre. Una di quelle che apre è il governo Monti. Che regala a Jp Morgan un bell’assegno di 3,5 miliardi di euro riguardanti gli interessi su dei titoli a tasso variabile (non diciamo speculativi sennò il nostro elettore piddino non regge) contratti nel ‘97. Ma da chi? Dall’allora direttore generale del Tesoro, Mario Draghi. Insomma, in un momento di crisi invece di fare resistenza, e poteva farlo, all’attore speculativo Jp Morgan, Mario Monti ha dato un assegno alla banca americana pari all’ammontare della riforma delle pensioni votata alla bersagliera ad inizio anno. Rigore ed equità non c’è che dire.
Comunque, va detto al nostro elettore piddino, “qualcosa” c’è stato anche per le banche italiane. Il comma di un bel decreto, votato anch’esso alla bersagliera, dove si trasformano i crediti inesigibili delle banche in moneta sonante per 2,5 miliari di euro (mezza spendig review di qui alla fine dell’anno). Ma dove è possibile tutto questo ben di dio?
Ma nel magico mondo del governo Monti sostenuto con senso di responsabilità (ci mancherebbe) dal Pd. Dove si regalano 2,5 miliardi alle banche senza neanche chiedere in contropartita prestazioni migliori per i cittadini.
http://www.wallstreetitalia.com/article/1427535/finanza/il-regalo-del-governo-monti-alle-grandi-banche-2-5-miliardi.aspx
Non basta? A parte la scomparsa dell’Imu per la chiesa, l’Italia sta finanziando le banche fallite a causa della speculazione (che stanno strozzando le rispettive popolazioni) in Irlanda, Portogallo, Spagna, Grecia. Un conto da nulla, si stima una venticinquina di miliardi entro la fine dell’anno.
Per finire, l’Ocse ha prodotto un rapporto dove si stima che paesi come il nostro almeno fino al 2015 non vedranno “ripresa”. E che titoli ti sparano le produzioni cinematografiche lisergiche associate (Corriere-Repubblica, Tg dall’1 al 7 etc.)? “Monti, la ripresa è vicina”. A questo punto, per la prima volta in vita sua, anche un piddino può capire la verità elementare. Ovvero che, in alternanza, lo stanno rapinando e prendendo per il culo. E quando sente i suoi leader che recitano “Monti oltre Monti” a questo punto può fare solo il gesto dell’ombrello.
Uscire dallo stato di allucinazione è difficile. Ma come un hippie degli anni ‘60 che aveva esagerato con i funghi, anche il nostro elettore PD può trovare la strada smarrita di casa. Basta controllare la manina nel momento in cui sta per fare scempio sulla scheda.
ps. Il direttore del Giornale Sallusti è stato applaudito alla festa dei Democratici a Reggio Emilia. E’ evidente che nel Pd ci sono degli creduloni irriducibili che, in nome della governabilità, applaudirebbero anche Mussolini. Ma se, dopo un elettore su quattro, dal PD se ne va via anche un altro questo paese forse si salva.
(Fonte: http://www.senzasoste.it/)
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