lunedì 1 ottobre 2012

La fine del mondo inizia con la fine della biodiversità... e la propagazione degli OGM


Verso la fine del mondo con l'immissione di vegetali modificati geneticamente - Collage di Fulgor Silvi


Si avvicina la fine del mondo…?  A giudicare da svariati segnali pare proprio di sì? Ma qui non voglio esaminare i capovolgimenti sociali in corso, le rivoluzioni dei poveri, il malgoverno in varie parti del globo, il decadimento della morale, la sovrappopolazione, etc…. Vorrei solo parlare dello  snaturamento del patrimonio genetico messo in atto da multinazionali senza scrupoli con l’avallo di politici ed istituzioni. Sto ovviamente parlando dell’immissione delle sementi (ma recentemente anche di animali) OGM che nel tempo si dimostreranno la più perniciosa delle invenzioni dell’uomo.. quella che porterà alla scomparsa della vita conosciuta.

Le mutazioni genetiche artificiali sono irreversibili ed incontrollabili, una volta che sono stati immesse nuove varietà geneticamente modificate tutte le altre piante consimili sono destinate ad imbastardirsi con conseguente “vizio” riproduttivo ed incapacità di offrire una sicura difesa alle malattie e di rispondere in modo adeguato alle variazioni climatiche o ambientali. Gli  OGM sono una bomba ad orologeria che ha già iniziato a scandire il tempo… avvertendoci che il momento della “esplosione” è quasi giunto… 

Infatti in natura le mutazione genetiche avvengono spontaneamente e quelle che risultano favorevoli alla sopravvivenza ed allo sviluppo delle specie si mantengono mentre quelle sfavorevoli sono destinate a scomparire. Al contrario le mutazioni genetiche provocate artificialmente dall’uomo (OGM) sono funzionali a imprimere nelle specie caratteristiche che sono favorevoli agli interessi dell’uomo e non delle specie in se stesse o dell’ambiente che le ospita. 

Forse, forse è ancora possibile bloccare il processo diabolico di imbastardimento e cancellazione della vita a noi conosciuta…. però occorre far presto, prima che sia troppo tardi, occorre disinnescare la bomba, interrompendo l’immissione di nuove specie OGM nell’ambiente ed allo stesso tempo distruggendo tutte le coltivazioni frankenstein in USA, in Brasile, in Argentina, in Cina, in India, in Israele, etc.

Occorre fermare la avanzata delle  coltivazioni in Europa delle specie geneticamente modificate... Soprattutto alla luce delle nuove normative CE che -contrariamente- sembra diano il via libera a questa propagazione. L'Italia può ancora fare qualcosa magari avvalendosi delle peculiarità del suo ambiente mediterraneo e montano, proponendosi come un paese  conservatore di antiche sementi e della biodiversità bioregionale.  
  
L’Italia quasi miracolosamente si è salvata dalla pestilenza OGM ma alcune lobbyes di untori, foraggiati dalle multinazionali del settore, spingono per infrangere le  difese.. e noi siamo come i due bambini Hans e Gretel che debbono fermare l’incipiente crollo della diga con il loro ditino….

L’ultima, anzi  le ultime micidiali intromissioni ed invasioni nel patrimonio genetico della nostra flora, sono l’autorizzazione concessa recentemente  dalla Commissione Europea di utilizzare una nuova varietà OGM di granturco, il colpo gobbo della Commissione segue l’altro fendente di qualche tempo prima  con cui la Commissione europea diede l’autorizzazione alla coltivazione della patata geneticamente modificata Amflora, e all’importazione di alcune varietà di mais. 
  
Si capisce che  di mezzo c’è  lo zampino di qualche superpotere  della morte genetica… che trama nell’ombra. 

La contaminazione del Polline da OGM e, soprattutto, il Trasferimento Genico Orizzontale di parti del DNA transgenico, da una specie all’altra, rappresentano una minaccia per la salute, l’ambiente, le tradizioni agricole dei popoli.  Si impone pertanto il Bando internazionale  sugli OGM. 

Infatti  i mali provocati dagli OGM non sorgono solo nelle inevitabili mutazioni e contaminazioni delle specie vegetali.. La globalizzazione nel settore agricolo impone una concorrenza così feroce e tecniche agronomiche e produttive che siano in grado di ridurre sempre più i costi di produzione. Anche in Italia quindi vi è la corsa ad una agricoltura intensiva e monocolturale, che ha impedito la tipica rotazione agraria ed ha favorito l’insorgenza di malerbe infestanti e parassiti resistenti. Da qui l’uso di veleni. La tecnica degli OGM non fa altro che confermare e consolidare questo tipo di agricoltura intensiva monocolturale, che punta tutto alle rese ettaro, ma ci  toglie i sapori e gli odori tipici dei nostri prodotti agricoli.


Paolo D’Arpini

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