"E dopo aver mangiato.. mangiato e ben bevuto.. e ben bevuto..." (Saul Arpino)
Vino d’annata.. o annato? - Poveri ricchi.. sono arrivati al punto che per avere quattro soldi cash si debbono persino impegnare i vini pregiati d'annata..
Almeno con il ricavato possono comprarsi una birretta o un vino dozzinale da bere a casa con gli amici..
Dai tempi della guerra tra Francia ed Inghilterra, combattuta per anni ed anni al solo scopo di assicurarsi le piane della Bretagna e del Midì, che producevano buon vino.. (poichè la gelida Albione produceva solo aspri acetelli, adatti a far frollare la cacciagione, ma sfiguranti assai sulla tavola dei nobili), presso la buona società inglese si era sparsa la moda di tenere cantine blindate, una specie di forziere, in cui stipare i vini migliori. Questa moda è stata poi trasmessa ai cugini americani, anch'essi grandi conservatori di vini. Purtroppo oggi la crisi colpisce pure i ricchi medi, quelli che appartengono alla categoria dei milionari semplici (non i super banchieri che si stampano i soldi a gratis in proprio, come e quando vogliono, quelli sono oltre ogni abbassamento di livello) e questi nuovi poveri debbono andare ad impegnarsi le bottiglie da collezione per pagare le spese minute quotidiane..
Una volta si andava al monte di pietà con la biancheria fine oggi i poveri milionari ci vanno con le bottiglie d'annata (talmente "annata" che comunque sarebbero imbevibili..) e in tal modo possono intascare qualche migliaio di dollari per le spesucce d'ogni giorno. Poveretti...
E continua...
Vini di alta qualità come lo Chateau Haut-Brion, Chateau Lafite-Rothschild, Chateau Margaus e Chateau Mouton Rothschild. Negli Stati Uniti sono sempre più utilizzati alla stregua di veri e propri pegni, da consegnare alle strutture di riferimento per ricevere in cambio cash, dunque liquidità.
Chi dà in pegno questi vini è una vasta comunità che, secondo un articolo di Reuters, comprende "gestori di hedge fund, impenditori, professionisti e anche vincitori di premi Oscar.
Ovviamente ci sono poi, come riferisce il banco dei pegni britannico Borro.com, "i proprietari di piccole aziende, che hanno problemi di cash", e che arrivano a dare in pegno questi vini pregiati per un valore che può arrivare a $10 milioni.
Scrive WSI: "Gli investitori fanno uso di questo tipo di prestiti in quanto sono veloci e non ci sono commissioni", aggiunge un partner della società Prime Asset Loans. Borro.com ha ultimamente erogato prestiti per $120.000 in cambio di 128 bottiglie di Chateau d'Yquem, che hanno un valore stimato a $250.000.
Nell'arco delle ultime tre settimane, la stessa società ha preso in pegno una cassa di Chateau Petrus del 1989, valutata $38.000, per un prestito di $24.000. Di fatto, questi vini vengono consegnati a titolo di garanzia e rappresentano veri e propri collaterali.
Insiste WSI: "Sareste sorpresi nel sapere quanti sono gli individui ricchi che hanno rating sui debiti terribili - fa notare Jordan Tabach-Bank, responsabile di Beverly Loan, monte dei pegni con sede a Beverly Hills, in California - Inoltre, se ci si rivolge a una banca, possono passare settimane o mesi per riuscire a ottenere un finanziamento. Noi di solito eroghiamo prestiti lo stesso giorno".
Sursum corda, Paolo D'Arpini
domenica 26 febbraio 2012
Povera America come sei ridotta... devi impegnarti il vino d'annata (o "annato"?)
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