"E’ necessario che la Russia partecipi alla prossima conferenza sull’Ucraina e che ci sia un dialogo con il presidente russo Vladimir Putin", ha dichiarato recentemente il cancelliere federale tedesco Olaf Scholz al Bundestag.
"La disponibilità di Scholz a discutere con Putin sulla risoluzione della situazione in Ucraina è un segnale importante". Ha dichiarato Dmitry Peskov alla TASS.
"Il rifiuto da parte di altri paesi occidentali di impegnarsi in un simile dialogo non è costruttivo", ha sottolineato il portavoce del leader russo, aggiungendo: "La Russia considera la garanzia della propria sicurezza una condizione chiave per risolvere la crisi ucraina. La cosa più importante per noi è garantire i nostri interessi in materia di sicurezza. In realtà, è ciò che è stato proposto di fare prima della SMO ed è ciò che è stato rifiutato", ha detto Peskov.
Altre dichiarazioni:
Il Cremlino non ha ancora ricevuto alcuna proposta concreta dalla Germania o da altri paesi occidentali per organizzare contatti con Putin;
Putin rimane aperto al dialogo su una soluzione in Ucraina;
Il dialogo per una soluzione in Ucraina non sarà sicuramente semplice, ma ogni guerra finisce con la pace.
Ma alle parole diplomatiche di Scholz non seguono fatti concreti. Il Quartetto euroatlantico di Biden, Scholz, Starmer e Macron si è impegnato a rafforzare il sostegno all’Ucraina durante l'incontro a Berlino sottolineando l'importanza di aiutare l'Ucraina, con armi e denaro, dato l'avvicinarsi dell'inverno.
(Notizie estrapolate da varie fonti e rielaborate da P.D'A.)
“La guerra tra Ucraina e Russia è colpa di Volodymyr Zelensky”. Donald Trump punta il dito contro il presidente ucraino per il conflitto in corso e nel podcast con il commentatore conservatore Patrick Bet-David si scaglia anche contro Joe Biden: "Ha provocato questa guerra. Non ci sarebbe mai stata se fossi stato io il presidente". Il commento del giornalista Luca Marfé, in collegamento da Philadelphia, intervistato da Enrica Perucchietti: https://www.youtube.com/watch?v=xq9D-O2-pX0
Commento ricevuto via email da P.P.: "La Francia e la Germania sono potenze bollite e stanno cercando di mantenere un posto in prima fila nella Nato temendo di essere scalzate dalla Polonia e dai Paesi scandinavi, oltre che dai chihuahua baltici, che sono anche meglio posizionati nel prossimo scontro nell'Artico."
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