mercoledì 20 ottobre 2021

Ipocrisia politica, censura e astensionismo - Il parere di Paolo Rossi

 


"Sono un ex senatore ed ex deputato del centrosinistra (2006-2018). Non affermo tutto ciò per esibire vuote mostrine (tra l'altro non sarebbe molto di moda), ma per sottolineare una personale storia politica che mi ha portato ad avere un ruolo istituzioonale di cui mi sono sempre sentito fiero ed onorato. Non voglio entrare nel merito del dibattito no-vax o pro-vax, ma sottolineare la pericolosa deriva antidemocratica e illiberale in cui sta scivolando il Paese. 

Tralascio la mia personale avversione per un governo che, in nome di un'emergenza, ha raccolto intorno ad un banchiere (abilissimo, potente e qualificato, di questo non vi è dubbio), forze politiche antitetiche in un minestrone rancido e inqualificabile dal punto di vista di qualsiasi democrazia. 

Di fronte alla pandemia è evidente che un Paese maturo avrebbe di certo dovuto far quadrato e trovare soluzioni possibilmente comuni, ma ognuno dalla sua parte del campo, viste le enormi differenze presenti nell'ambito di questa vasta maggioranza. Non è andata così. 

L'impressione è che si sia presa "la palla al balzo" per appiattire il nostro sistema democratico a vantaggio di interessi globali piuttosto evidenti. Nello specifico, l'adozione del Greenpass anche per i lavoratori, unici al mondo ad adottare un restrittivo provvedimento del genere a parte qualche sparuto regime (ma si vede che siamo i più bravi), è assurdo per la sua palese contradditorietà. 

Si concede formalmente la facoltà di non vaccinarsi, ma chi ne usufruisce viene penalizzato in barba al dettame costituzionale. Il segretario del mio ex partito (ormai supinamente risucchiato dal pensiero draghiano) dichiara che i non vaccinati sono addirittura paragonabili agli evasori fiscali, i sindacati non difendono milioni di lavoratori pesantemente penalizzati, la stragrande maggioranza dei media canta a squarciagola la stessa canzone restringendo palesemente lo spazio a chi tenta di suonare liberamente altra musica. 

E poi ci si domanda perché la gente diserta le urne (ma a chi ha il pallino in mano va bene così). Sono indignato, oltre che piuttosto preoccupato."

 Lettera a Il Fatto, 19 ottobre '21, dell'ex sentore del PD, Paolo Rossi



2 commenti:

  1. Commento di Giorgio Stern: “Meno male! Non tutti i politici sono politicanti. C'è anche chi dice quello che pensa, contraddicendo la vulgata governista...”

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  2. Commento di Vito De Russis: "Signor Paolo Rossi, mi scusi. Lei sostiene che è stato nel Parlamento italiano nel periodo 2006-2018 e, nella sua segnalazione, (spesso) richiama il dettame costituzionale. Mi convince che conosce l'art. 54 (... osservarne la Costituzione e le leggi.) e l'art. 56 (La Camera dei deputati è eletta a suffragio universale e diretto.) Ricorderà le vicissitudini, costituzionali e non, del finanziamento pubblico ai partiti, compreso quello effettuato pochi giorni prima del suo insediamento a Montecitorio che, come manna dal cielo, ebbe immediata applicazione arricchendo (tutti) i beneficiari (partiti !?!?). Come Lei saprà bene, dal 2006 al 2018 il Parlamento italiano - per ben 3 elezioni - non è stato eletto ma fu il risultato della ratifica delle persone nominate dai partiti effettuata dagli elettori, scopertosi novelli notai (senza titoli). Tante volte quel Parlamento, con nonchalance, ha disatteso il dettame costituzionale. La Corte Costituzionale? Il Presidente della Repubblica? I referendum? I 46,6 milioni di elettori? Gli elettori che disertano il voto? Conoscerà certamente la coetanea della nostra Costituzione, la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo (primo "considerando", l'art. 1, ecc.: . . . riconoscimento della dignità di ogni persona umana insieme ai diritti eguali e inalienabili . . .) e la più recente (2000/2007) "Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea" (CAPO I Dignità /Articolo 1 Dignità umana - La Dignità umana è inviolabile . . . ). Il nuovo Sindaco di Roma, grande esperto di calcoli economici, monetari, finanziari, ecc. è stato votato da 565.352 elettori che, per lo Stato, corrispondono al 60,15% dei 939.929 voti validi. Quel Sindaco, potenzialmente poteva essere votato da 2.359.250 elettori. Perchè quel Sindaco esperto di calcoli non avverte che è stato votato dal 23,96% degli elettori? ovvero, che il 76,07% degli elettori non l'ha votato? In questa italica manipolazione da "3 carte" (napoletane), scompaiono circa 20mila elettori che sono andati a votare ma non hanno fatto la crocetta: o scheda bianca (siamo sicuri che non dicono niente?), oppure qualche espressione-sfogo. Nel 2021 scomparsi solo 20mila elettori ma, nel 1993, scompaiono ben il 90,3% degli elettori del popolo sovrano che, ad aprile avevano votato contro il finanziamento pubblico ai partiti (goduto fin dal 1974); quel popolo sovrano scomparve dopo qualche mese con la bacchetta magica della parola "rimborso" riempiendo gli zaini dei partiti. Signor Paolo Rossi, tutto in barba al dettato costituzionale. Alla Costituzione Repubblicana, prezioso dono della Resistenza a tutti noi. Difendiamola dai pericolosi (strani e meno strani) rigurgiti. Mi scusi." (Vito De Russis)

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