lunedì 19 novembre 2018

Benvenuti alla danza della disinformazione mediatica

Salvini-Di Maio, dalla manina alla ceppa”, “Europa: il governo va allo scontro”, “Salvini-Isoardi: politica o amore”, “Di Maio scarica la Raggi”  ...


… si potrebbe andare avanti per ore a leggere i titoli di tenore antigovernativo delle puntate di otto e mezzo che la conduttrice dedica a tensioni e attriti tra i partiti della maggioranza, come se solo di questi fossero capaci.

Ma non è tanto questo che fa impressione, quanto l’asservimento del giornalismo schierato dalla parte di poteri occulti “MasSionici” che, da un lato esalta le manifestazioni di piazza, prima a Roma e poi a Torino, sollecitate dalle sezioni dei partiti del regime bipollare che ha mortificato per anni la scena politica italiana, dall’altro trascura, o fa addirittura finta di non accorgersi di drammatiche manifestazioni epocali come quella recentissima, che ha visto attraversare in lungo e largo la Francia (2400 blocchi stradali) da parte di centinaia di migliaia di cittadini che davanti all’Eliseo, hanno cantato La Marsigliese.

Il governo dice che erano 282 mila nelle strade, la polizia 3 milioni – e le immagini satellitari tendono a confermare. Un enorme successo di mobilitazione per un movimento di protesta contro i rincari nato sui social, senza organizzazione e senza capi riconosciuti – salvo quelli che sono nati con la manifestazione: Laetitia Dewalle, madre di famiglia e auto-impiegata, 37 anni, EricDrouet, camionista, Priscilla Ludosvki casalinga, che ha raccolto 500 mila firme contro i rincari, ed altri che via via conosceremo. Una donna di 63 anni è morta perché un’auto ha cercato di forzare il posto di blocco, i feriti sono 276, alcuni gravi”. (video Eliseo qui)

Le nobildonne della “borgata Parioli” di Roma, o le madame dei “portici di via Roma” a Torino meritano dunque molta più attenzione delle popolane casalinghe d’oltralpe.

D’altronde, non c’è nulla di strano:
  • nel paese in cui si invoca ogni giorno la parità di genere, con tanto di quote rosa,
  • nel paese in cui dilaga, quale principale problema, il “femminicidio”,
  • nel mondo in cui si indice la “giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, a cura dell’Onu,
due sole sono le responsabili vere (almeno in Italia) dello sfacelo nella gestione della cosa pubblica.

Ed hanno nome e cognome: Virginia Raggi e Chiara Appendino, entrambi colpevoli di non aver nascosto ai propri concittadini la nefandezza di scelte fatte nei decenni sulla loro pelle, a tutto vantaggio di lobbies palazzinare e cementizie, dunque entrambi colpevoli di lesa omertà!

Adriano Colafrancesco - www.adriacola.altervista.org

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Suoneria da 8 e mezzo: 

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