sabato 13 ottobre 2018

Critica positiva sul "Reddito di Cittadinanza" di Benito Castorina


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Non so se quelli che si indignano e criticano il reddito di cittadinanza per il suo costo economico, siano gli stessi che non si sono strappate le vesti per la manovra salvabanche notevolmente più costosa. Io vedo nel reddito di cittadinanza molti aspetti positivi, che non sono sogni ma segni, che sollecitano la mia mente e per fortuna non la mia pancia che confesso avere altri interessi.

Qui mi urge adattare, all’attuale situazione politica, la mia massima: “Del tuo prossimo non osservarne i difetti per criticarli, ma i pregi, per emularli”; che diviene: Sulle buone iniziative di chi governa non sprecare la tua creatività per criticarle, piuttosto, investila per ricercare i vantaggi per il popolo italiano che sono anche i tuoi, per migliorarle, per sostenerle, per contribuire alla costruzione della cultura del bene comune.

Quelli che accusano altri di fare una costante campagna elettorale (in qualche caso, non a torto), nel pensiero dell’uomo della strada, accusano sé stessi. Nel caso del reddito di cittadinanza dimostrano un grande difetto di visione nel dire che si danno i nostri soldi agli stranieri, agli extracomunitari, in quanto salta l’occhio, che questa è una grande occasione anche per fare emergere la reale presenza numerica e realizzare, tra l’altro, un sistema di sicurezza in quanto, si presume, non ci saranno anonimi e sbandati, perché il valore di percepire il reddito di cittadinanza unito a quello di non perderlo, perlomeno, è determinante per scoraggiare azioni contro la legalità o la persona.

Presumo che i benefici che porta il reddito di cittadinanza, non sfuggano alla sensibilità e alla qualità dei lettori di Paolo, penso al problema demografico, oltre a quello della sicurezza citato, a quello della formazione professionale, dell’avvio al mondo del lavoro, della pace sociale, di una serie di effetti collaterali benefici che contiene o può suscitare. 

Che dire di una giovane coppia che unendo due redditi, può, finalmente, scegliere di mettere su famiglia, avere dei figli e avviare così il superamento del problema demografico? Di giovani in bilico tra illegalità e legalità, che hanno l’opportunità di scegliere quest’ultima? Di potersi alzare la mattina senza il peso di dover chiedere a trent’anni al papà e alla mamma i soldi per l’autobus? Della possibilità di questi “beneficiari” di risanare i boschi, affrancandoci dell’onerosissima multa che paghiamo alla UE per l’inquinamento da gas serra (abbiamo il 37% della superficie coperta da boschi, ma ci viene valutato circa il 3% per le condizioni in cui versano i nostri boschi)? 

Non mi dilungo ancora per non offendere la capacità dei tuoi lettori, Paolo, di elaborare ulteriori riflessioni positive, perché è di questo che abbiamo bisogno, piuttosto che farci male gratuitamente.

Ma una cosa mi preme dirla. Siamo avviati verso un sistema di automazione spinta che non sappiamo se arriverà domani. Questa automazione porterà all’eliminazione di infiniti posti di lavoro, ma grazie al Dio di tutti i popoli, “non siamo nati per viver come bruti…” ed è per questo che ci accorgiamo che nasceranno infiniti posti di lavoro per il godimento del tempo libero, per il benessere fisico e intellettuale, per una visione del mondo che va verso il bene comune, il volersi e volere bene. Una umanità senza dubbi, cioè senza se, ma anche e soprattutto un’umanità senza critiche, cioè senza ma! (in sintesi: ama il prossimo tuo perché è te stesso).

Benito Castorina - bcastorina@gmail.com


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