martedì 8 maggio 2018

I cinque stelli, il PD, il CD e le loro politiche fallimentari ed autistiche


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È un grave errore, quello commesso da Di Maio, di ritirar fuori il reddito di cittadinanza  perché sa che è una assurdità.
Se un partito raccoglie un consenso maggiore del 25% deve sentire molto di più la responsabilità di rispondere al paese che non ai propri elettori.  
Se noi italiani riusciamo a far nostro questo sentimento riusciremo a risorgere, altrimenti soccombiamo per forza di fronte ai popoli che lo possiedono e, per giunta, hanno sviluppato una tecnologia superiore, hanno un mercato molto più ampio, hanno una organizzazione dello stato superiore e non hanno i nostri problemi monetari.

Le critiche che molti economisti fanno all'euro le condivido. Ma non sento nessuno di loro dire cosa accadrebbe se ci limitassimo a cambiare soltanto euro con lira, lasciando il resto invariato, visto che saremmo soggetti alle bufere monetarie come in passato.
L'esperienza personale mi suggerisce che le aziende che producono beni appetibili aumentano anche oggi i loro fatturati a due cifre.
Mentre le aziende parassite, soprattutto quelle strumentali legate a PA o mercato interno captive, boccheggiano, ora che i rubinetti sono stati chiusi. Con la lira potremo riaprire i rubinetti, ma sarebbe un vantaggio per l'economia reale? Non soffriremmo della evanescenza di un impianto privo di solidità?
Il peggior difetto di Berlusconi è stato di obbligare i suoi governi a politiche alla "me la godo", perdendo l'occasione di approfittare del periodo delle vacche grasse per rafforzare l'economia reale del paese.
Il peggior difetto di Monti è stato di chiedere enormi sacrifici poco utili agli italiani ed a non concedere alla FIAT i vantaggi fiscali che essa ha poi trovato in UK e Olanda. Non si può governare uno stato nel XXI secolo senza guardare fuori dall'uscio, soprattutto se poi si fanno comprare allo stato derivati per miliardi.
Con Prodi, Amato e tutto il PD abbiamo servito l'alta finanza e il disegno di riorganizzazione mondiale voluto da loro per poter operare con maggior sicurezza.
Mi auguravo che fossero maturati i tempi per iniziare la ricostruzione. Tutti coloro che "fanno" sanno che non si può operare se si pretende di essere perfetti. I ragazzini dei 5 Stelle hanno peccato di perfezionismo, proprio come coloro che non hanno esperienza. Un governo M5S - CD  sarebbe stato da fare, inutile accampare scuse. È stato un errore gravissimo accantonarlo e secca che a pagarlo siano tutti gli italiani.

Probabilmente i cinque stelli conserveranno qualche elettore ma la prassi ci dice che i partiti strumentali alla fine saltano per aria (l'ultimo esempio è Renzi con  i suoi 80 euro, malgrado i media tutti schierati con lui).

Giorgio Mauri

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3 commenti:


  1. Commento di Vincenzo Zamboni:

    "Tutto procede come è logico che sia.
    È nella natura del potere il tentativo di autoconservarsi ad libitum, ed è nella natura delle cose il perenne cambiamento dovuto a inevitabilmente mutate circostanze.
    Il ciclo neoliberista euromondialista globalitario ha già iniziato la sua fase di declino per progressivo esaurimento delle sue capacità espansive, e si trova di fronte al suo ovvio successore protezionistico, già da tempo lentamente ascendente.
    La schermaglie in atto possono accelerare o rallentare ma non mutare il corso dell'evoluzione economica e quindi politica dell'occidente capitalista, di cui l'Italia fa parte integrante.
    Le parole dei politici sono solamente un contorno alla sostanza delle cose, con la loro dinamica di fondo ineluttabile."

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  2. Commento di Paolo Cova:

    "La situazione politica attuale è obiettivamente difficile, per questo condivido quanto espresso dal Presidente della Repubblica Mattarella che ha anteposto il bene degli italiani richiedendo il rispetto del voto del 4 marzo. I risultati delle ultime votazioni hanno evidenziato in modo netto e chiaro chi doveva farsi carico del governo del Paese, ovvero il Centrodestra e M5S. Insieme hanno più del 50% dei consensi e dei parlamentari e programmi molto simili.

    Certamente un sistema tripolare e frastagliato impone di far prevalere l'interesse di tutto il Paese rispetto a quello particolare del singolo partito. È chiaro che questo comporta difficoltà nel governare, e mediare è un impegno. Non ci si candida a vincere le elezioni ma a governare il Paese e dopo la campagna elettorale si deve dare concretezza a quanto promesso. Gli avvenimenti delle ultime settimane stanno mostrando con chiarezza che chi ha ottenuto i numeri per governare in realtà non lo vuole fare."

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  3. Commento di Dario D'Angelo:

    “Quando è chiaro che l'intesa di governo tra Lega e Movimento 5 Stelle è definitivamente saltata, Matteo Salvini si lascia andare ad uno sfogo nei confronti di Silvio Berlusconi. E' stato lui, sostiene il leader della Lega, il sabotatore principale dell'intesa con Di Maio: "Non ci ha consentito di fare un governo con i 5 Stelle e ora si becca le elezioni a luglio. Vediamo quanto prende Forza Italia". Una partita ben condotta tatticamente, quella di Berlusconi, che obtorto collo ha rinunciato all'appoggio di un governo del Presidente Mattarella per non fornire a Salvini la scusa per spaccare l'alleanza. Questo al netto delle rassicurazioni giunte dalla Lega, che aveva promesso a Forza Italia diversi ministri d'area pur di ottenere un appoggio esterno. E adesso il prezzo da pagare potrebbe essere non solamente un voto a luglio, ma pure un ridimensionamento della presenza forzista agli uninominali, se come base saranno presi i sondaggi:"Se ne assumerà la responsabilità fino in fondo - ha spiegato Salvini riferendosi al Cavaliere - anche quando andremo a formare le liste"

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