Come diceva Marx, gli uomini fanno la storia ma non la fanno in modo arbitrario, in circostanze scelte da loro stessi, bensì nelle circostanze che essi trovano immediatamente davanti a sé, determinate dai fatti e dalla tradizione.
E questo vale anche per i potentissimi. Anche per i Rothschild, per fare un esempio, che quando decisero di impelagarsi con la Corona britannica fecero un ottimo affare, ma avrebbero potuto farne uno pessimo, come successe con la stessa identica scelta qualche secolo prima ai grandi mercanti-banchieri fiorentini Bardi e Peruzzi, glorie finanziarie dell'Europa, che le vicende della guerra dei Cento anni mandarono a gambe all'aria aprendo la stagione di potere dei Medici.
Non sono sofisticherie. E' la Storia, che si fa beffe di strategie e di complotti, che crea discontinuità dove meno uno se l'aspetta. Pensa alla potentissima Compagnia delle Indie Orientali. Faceva il buono e il cattivo tempo in India ed era un'icona della potenza britannica. Fu sciolta perché erano cambiate le "circostanze". In poco tempo nessuno si ricordò più di lei. Pensa all'immenso impero britannico, il più grande della Storia. Durava da 150 anni, poi svanì in 30 anni di guerre mondiali. A proposito di India, ne parlerò in dettaglio con chi vuole, ma la conquista del Bengala - che segna la nascita del capitalismo occidentale - in un certo senso avviene addirittura per caso, non era stata pianificata. E senza la conquista del Bengala la Storia moderna, e quindi la storia del capitalismo, sarebbe stata ben diversa.
Astrologare è pensare in termini di "complotti", di ristrette consorterie con piani perfetti che esse riescono a imporre indipendentemente da ogni circostanza. Le consorterie ci sono sempre state e tuttavia le élite passano il tempo a farsi la guerra tra di loro e anche a contrapporsi strategie ed interessi differenti (e solo in determinate circostanze a fare la guerra al "proletariato" perché di solito, come ben sapeva Marx, non ce n'è bisogno e lo sfruttamento procede da solo).
Io rimango coi piedi per terra cercando di guardare le contraddizioni del capitalismo. Se il saggio di profitto negli anni Sessanta non fosse diminuito costantemente, se il Dollaro non si fosse indebolito, se non ci fosse stata una crisi di sovraccumulazione, poco ma sicuro non ci sarebbe stata nessuna finanziarizzazione. Il ché non vuol dire che non ci sarebbero stati banchieri potentissimi (il ciclo dell'accumulazione nasce nelle banche e rifluisce nelle banche, anche nel tanto decantato keynesismo), ma non ci sarebbe stata la finanziarizzazione. Finché nel 1873 non scoppiò la crisi (la Lunga Depressione) non c'è stata nessuna finanziarizzazione, anche se i Rothschild erano già potentissimi in Inghilterra e il Credit Mobilier era il piedestallo e il fiore all'occhiello del II Impero in Francia, assolutamente intoccabile.
Per passare a cose ancor più concrete e di attualità, io non riesco a spiegarmi perché Pannocchia stia per insediarsi alla Casa Bianca, se non nei termini che la "strategia" della finanziarizzazione- globalizzazione sia diventata insostenibile e settori delle élite statunitensi cerchino in questa circostanza una rivincita su altri settori. Cosa che apre scenari rischiosi ma positivi per i dominati. Se avessimo di fronte un unico Moloch compatto e che fa quel cazzo che vuole, beh lo dico chiaramente, andrei in montagna a mungere le mucche. Per fortuna non è così e in determinate circostanze il fronte avversario si sfalda, per una serie di fattori di cui uno importantissimo è proprio che le élite si fanno la guerra tra loro.
Dietro Putin non c'è mica lo Spirito Santo o la falce e martello, ma interessi ben radicati nella società russa che no hanno alcuna intenzione di essere subordinati agli interessi degli USA. Stessa cosa vale per la Cina. Mica per niente sono "competitor".
Non solo, ma se pensassi che il mondo va avanti a suon di complotti (o, che è la stessa cosa, a suon di strategie arbitrarie) non avrei nessun interesse all'azione politica. Al massimo potrei darmi alla denuncia etica.
Piero
Commenti ricevuti:
RispondiEliminaRoma. Vicenda Marra – Scrive Lorenzo Giraldo: "Marra è un dirigente del comune di Roma che è stato assunto con un concorso di Stato ed ha 'servito' diversi sindaci di centrodestra e centrosinistra e non può essere licenziato da un sindaco. I FATTI di cui all'arresto si riferiscono a una compravendita di un appartamento avvenuto sotto la consiliatura MARINO, Pd. Raggi lo ha demansionato relegandolo a capo del personale e non al patrimonio del Comune di Roma.. Era l'unica cosa che poteva fare se no veniva accusata di mobbing sul lavoro."
Roma. Raggi sempre meno luminosi – Scrive Roberto Tumbarello: "Si sta proprio spegnendo, dimezzata com’è ormai quella povera ragazza che avevano spacciato per “La sindaca che Roma aspettava, perché onesta e capace”. Adesso ch’è in disgrazia, nel tentativo di attribuirsene il merito, alcuni mediocri stanno cercando di affrettarne la caduta per via giudiziaria. Siccome anche loro sono digiuni di politica, non si rendono conto che, così facendo, la rivitalizzerebbero..."