I mezzi d'informazione
diffondono (dal 3 febbraio u.s.) la notizia che l'Italia di Renzi si sta accingendo ad inviare in
Iraq altri mille soldati. Anche se fosse solo un
"ballon d'essai" la notizia è inquietante, e segnala un ulteriore
progredire della catastrofe bellica che sta minacciando il futuro dell'intera
umanità.
Occorre fermare questa
folle deriva verso il disastro.
Ripetiamo una volta ancora
che il terrorismo non si contrasta con la guerra, che è essa stessa terrorismo
e di terrorismo seminatrice e attrice.
Il terrorismo
dell'Isis si contrasta con un'azione di polizia internazionale guidata
dall'Onu, con il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti, con l'aiuto
umanitario alle popolazioni sofferenti, con la promozione della democrazia e
dei diritti umani, con la pace che salva le vite.
Al governo italiano ancora
una volta chiediamo di rinsavire e tornare al rispetto dell'art. 11 della
Costituzione, tragicamente già tante volte violato negli ultimi decenni
con gli esiti orribili a tutti evidenti; al governo italiano ancora una volta
chiediamo di rinsavire e impegnarsi per il rispetto delle vite umane e una
politica internazionale di pace e di cooperazione tra i popoli per il bene
comune; al governo italiano chiediamo come primo passo nella giusta direzione,
come primo segno di buona volontà, di revocare l'annunciata
folle decisione di inviare 450 soldati italiani incontro alla morte alla
diga di Mosul.
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