domenica 15 luglio 2012

PD e PDL, uniti: "No ai prestiti UE alle grandi imprese con tassi agevolati"

C'era una volta il palo - Foto di Gustavo Piccinini

Notizia un po' stantia, ma ancora buona... "PURE LE CASE AUTOMOBILISTICHE SPECULANO"


Mentre i cronisti si affannavano il 1 marzo 2012 a capire quali banche avessero partecipato alla seconda mega asta triennale della Banca centrale europea, in Parlamento è scoppiato il caso degli «altri», cioè delle imprese e finanziarie che hanno accesso a quei prestiti superagevolati. Lo ha sollevato Francesco Boccia, coordinatore delle commissioni Economiche del Pd alla Camera e promotore di una mozione che è già stata condivisa dal Pdl e approderà nell’Aula di Montecitorio a fine marzo. La mozione della maggioranza, per usare le parole di Boccia, vuole «impedire che le finanziarie delle grandi imprese trasformate in banche prendano in prestito soldi direttamente dalla Bce, con tassi agevolati e senza vincoli precisi sul loro utilizzo, opportunità preclusa a tutte le altre aziende».

Durante la conferenza dei capigruppo il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto ha confermato la convergenza con il Partito democratico auspicando che si arrivi a una mozione di maggioranza, dunque firmata anche dal Terzo Polo. Il testo sarà presentato in Aula il 23 marzo.

Tra le imprese che hanno partecipato all’asta ci sono anche case automobilistiche. Renault ha confermato ieri all’ Ansa attraverso un portavoce di aver preso prestiti triennali dall’Eurotower «per un montante che si avvicina ai 350 milioni di euro» attraverso la sua finanziaria Rci Banque. E ha aggiunto che l’operazione «non è stata effettuata per un bisogno di liquidità dato che Rci Banque ha 6,3 miliardi di liquidità disponisible ma per approfittare dei tassi molto vantaggiosi». Il rendimento, è utile ricordarlo, è all’1 per cento.

Anche Volkswagen ha ammesso di aver attinto alla ricca messe di denaro a costo irrisorio piovuta ieri dell’Eurotower. «Nell’ambito della diversificazione delle strategie di rifinanziamento, la Volkswagen Bank GmbH si è servita in misura opportuna del prestito della Bce», ha confermato un portavoce della casa di Wolfsburg.

Tornando al di qua delle Alpi, in serata il segretario del Pdl Angelino Alfano ha detto ai microfoni del Tg1 che le banche italiane, che secondo fonti della Banca d’Italia avrebbero preso circa 139 miliardi di euro in prestito da Francoforte «devono riversarli a beneficio delle famiglie, dei cittadini, delle imprese. La buona politica vigili, altrimenti lo sforzo della Bce non ha senso».

Il leader dei Verdi Angelo Bonelli, è convinto che «con i prestiti della Bce il sistema bancario italiano fino ad oggi ha guadagnato 13,5 miliardi di euro acquistando i Bot e Btp: infatti utilizzando i prestiti all'1% hanno acquistato i titoli di stato che hanno un rendimento tra il 5,5% e il 6,5%». Dunque, chiosa, i prestriti di ieri «sono stati prevalentemente usati per fare profitti attraverso operazioni finanziarie mentre la stretta creditizia nei confronti delle imprese cresce». .

Dall’opposizione si è levata anche la voce del vicecapogruppo dei deputati della Lega, Maurizio Fugatti che ha osservato che «adesso le banche non devono perdere l’occasione di dimostrare che lavorano per l’economia del nostro paese». Secondo l’esponente del Carroccio «a differenza di quanto accaduto con la prima Long term refinancing operation (Ltro) della Banca centrale europea, questa volta le banche devono erogare le risorse a loro disposizione alle piccole e medie imprese, evitando il razionamento del credito. Basta con le speculazioni in titoli di stato - ha concluso - e avanti con gli investimenti nell’economia reale del paese».

TONIA MASTROBUONI

(Fonte: http://www3.lastampa.it/)

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