lunedì 2 luglio 2012

Carlo Carli sulla vicenda di Umberto Rapetto, dimissionato per eccesso di zelo



Sulla vicenda di Umberto Rapetto

Allora,

1°) in italia (ma altrove ritengo avvenga ugualmente) nel mondo del lavoro avviene spessissimo che ci si faccia la “scianghetta”. Quindi NON E’ ASSOLUTAMENTE VERO che da qualche parte esista meritocrazia, savoir faire, e quant’altro.

2°) A ME E’ CAPITATO – PIU’ VOLTE – QUANTO E’ CAPITATO A RAPETTO, ANZI DI PEGGIO !!

3°) Solo che lui, che ritengo abbia guadagnato - da anni - più stipendi (oltre quello da ufficiale, anche per consulenze, royalties di pubblicazioni e docenze), ha migliori carte per fare grancassa !… e conosco tante altre persone a cui è stato fatto “il servizio”, sia nel lavoro privato, che pubblico, anche militare, ma che non hanno voluto o potuto recriminare in modo così chiassoso, benché avessero validi motivi per contestare le decisioni superiori.

4°) LA VERITA’, SECONDO ME OVVIAMENTE, è che io sono tra quelli che hanno vissuto parte della loro vita credendo ad una realtà che però era solo una finzione proiettata sullo schermo.

5°) tra le varie considerazioni, c’è anche quella secondo cui non si può rimproverare ad un’organizzazione l’intento di gestire al meglio le proprie risorse, con logiche che – salvi i diritti del lavoro (…) - non si è tenuti a conoscere, ma in cui è sicuramente presente la necessità di gestire le persone troppo esibizioniste.

6°) Ovviamente dico questo, con tutto il rispetto per la persona in oggetto (che stimo) ed … evito di dire altro per iscritto, per i vari, ovvi motivi.

Viva l’Italia!!

Carlo C. CARLI, Avvocato – consigliere giuridico militare tutela Immagine - Idee - Mercato - Consumatori studio D i r i t t o & c o n o m i a Roma


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Post scriptum esplicativo:

Costretto a dimettersi: "Lascia le Fiamme Gialle il colonnello Umberto Rapetto, comandante del Nucleo speciale frodi telematiche ed antesignano della lotta al cybercrimine. "Chiedo scusa a tutti quelli che mi hanno dato fiducia - ha scritto su twitter - ma sono stato costretto a dare le dimissioni dalla Gdf". Nato ad Acqui Terme nel 1959, allievo della Nunziatella, Rapetto forma il Gat (Gruppo anticrimine telematico), che poi diventa Nucleo speciale frodi telematiche. E' il reparto che si occupa di contrastare le truffe internet, gli hacker e gli attacchi informatici. Un'attività che gli fa guadagnare diversi encomi ed il riconoscimento di Ufficiale dell'ordine al merito della Repubblica Italiana nel 2005 dal capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi" (Il Giornaletto di Saul del 31 maggio 2012)






Chi conta viene dimesso - Scrive Enrico Bianchi, ricordando l'annuncio relativo alle dimissioni obbligate del colonnello della GdF Umberto Rapetto: "Rapetto si è presentato in giudizio con migliaia di pagine di prove e con conti precisi: le società dei videopoker sotto accusa devono allo Stato 98 miliardi, 456 milioni, 756 mila euro. Cifra mostruosa, superiore persino alle ultime quattro manovre finanziarie messe assieme. Gli imputati che sono stati tutti condannati penalmente hanno patteggiato, anche se Rapetto era contrario: il colonnello sosteneva che dovevano restituire fino all’ultimo centesimo di euro. Alla fine i giudici si sono rivolti alla Corte dei Conti la quale ha preso atto della condanna penale della Cassazione e ha imposto agli imputati il pagamento di appena 2,5 miliardi di euro. Lo sconto è di quelli che nemmeno nel più pazzo dei supermercati: 96,5%! Qualcuno ne ha parlato in tv o sui giornali? Ovvio che no...” (Il Giornaletto di Saul del 2 giugno 2012)

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