sabato 16 febbraio 2019

"L'invenzione dell'austerità di quattro amici al bar" - Sceneggiata recensita da Luigi Caroli



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Sorseggiato il terzo bicchierino, Alberto si rivolge all’amico che sta finendo di sfogliare il terzo numero del nuovo supplemento del lunedì:”Sai, Francesco? Mi ha telefonato Silvia dall’America”. “Come sta? Fa buoni affari?”. “Sì, tutto bene. Goldman Sachs va a gonfie vele e incamera somme favolose. Ha fatto bene a lasciare l’insegnamento universitario. Però sente la nostalgia e mi ha detto: “Perché tu e Francesco non riesumate la teoria dell’Austerità che annulla la crisi? Quella che ci rese famosi a livello mondiale (con sonore pernacchie finali da parte del Nobel KRUGMAN e di altri professoroni). Mi era venuta in mente due anni dopo la laurea (naturalmente, bocconiana) e te ne parlai. Ricordi? Tu t’innamorasti (della teoria o di lei?). Così giovane e così sapiente. A Caserta – dove è nata – direbbero che “è nata imparata”.
Alberto precisa:”Francesco, non dovrei dirlo ma il libro l’ho scritto io. Lei ha fatto le ricerche e aggiustato i numeri affinché convalidassero la teoria. Il libro “Larges charges in fiscal policy – taxes versus spending” ebbe grande risonanza. Poi però arrivò Paul Krugman (il Nobel 2008), obamiano di merda, e - nel mondo accademico – dopo che si scoprì che anche Carmen Reinhart e Kenneth Rogoff si erano arrangiati con i numeri per avvalorare la loro tesi sul livello di debito che non si deve superare,
tutti i professori che incontravo mi chiedevano:”Trovate altre prove?” e ridevano.

Comunque Silvia ha avuto un bel culo (o l’aveva già?). Scrisse un saggio su “come gli Stati indebitati potevano uscire dalla crisi” che fu preso come guida dall’Irlanda e dal Regno Unito guidato da Cameron.
Risultato? L’Irlanda fallì e Cameron – per salvarsi – propose il referendum sulla Brexit. Sai com’ è finita.
Dopo che Napolitano estrasse dal cilindro il coniglio (pardon, il Rettore), Silvia scrisse (nel gennaio 2012):”Gli aumenti delle tasse nella manovra Monti sono stati notevoli.
Gli interventi sulle pensioni (legge Fornero piangente) sono molto importanti e positivi. Ma … poteva fare di meglio. Doveva tagliare molto di più la spesa pubblica corrente”. In quelle condizioni?

Cari casertani, la vostra Silvia non è nata “imparata”.

Carlo interruppe il silenzio:”Ferruccio potrebbe darci una bella mano per il lancio del libro. Vero Ferruccio? Non ti andrebbe di scrivere la prefazione? Marina (la primogenita di Silvio guida la Mondadori e controlla i libri della Rizzoli) ne sarà entusiasta e pure il suo paparino (che non è mai stato austero)”.
Ferruccio non sa molto di economia ma con la politica se la cava bene. Pacatamente chiede:”Carlo, al Ministero dell’Economia ti danno ancora ascolto?”.
Non parlarmene, sono degli ignoranti. Il Ministro faceva il Rettore alla Sapienza. Vuoi metterla a paragone della Bocconi? E gli altri scarseggiavano nel congiuntivo e indicavano male la via. Vogliono togliere i soldi ai ricchi per darli ai poveri. Dove mai si è vista una cosa simile? Sono pericolosi. Lo stipendio come CONSULENTE non me lo possono togliere perché è un diritto acquisito ed è ottimo. Ultimamente mi hanno perfino nominato “consulente” della Deutsche Bank. Tu Ferruccio non ne parli mai ma è proprio malridotta. Ha in pancia (dal 2009) 45 mila miliardi di DERIVATI che, a malapena, valgono 15 mila. Col mio aiuto e quello di Draghi (che è amicissimo dei tedeschi) cercheranno di colmare la voragine. Per ora, sparlano delle nostre banche per sviare il discorso dalle loro”.
Ferruccio insiste:”Ma il Ministro ti dà retta?”

Caro lettore, devi sapere che quasi tutti i ministri dell’economia italiani hanno accolto supinamente i consigli trasmessi dalla Bocconi tramite “corriere”.
Carlo risponde:”Con Pier Carlo era molto meglio. Il PIR gliel’ho suggerito io. Ne avevo parlato prima con Doris padre (non col figlio che pensa a divertirsi ogni volta che c’è una grossa commissione d’ingresso, cambiando fidanzata)”.
VENGONO CHIAMATI DUE TAXI: sul primo salgono Alberto e Francesco.
Un paio di mesi sono stati sufficienti perché il capolavoro, scritto a sei mani, dai tre grandi economisti facesse un elegante – ma stiracchiato – ingresso nelle librerie.
Titolo? “AUSTERITA’”.
Il prelancio è stato accurato: Ferruccio e uno dei tanti vicedirettori hanno scritto “appropriati” articoli allo scopo di facilitare la comprensione del capolavoro.
Come fece Boccaccio con Dante.
L’AUSTERITA’ fu nutrita come un’oca fino a diventare ESPANSIVA.
Fu informata Silvia (il libro è stato scritto in inglese) che ne fu entusiasta e si schierò immediatamente, armata di chiodi avvelenati, contro la COMPAGINE POPULISTA – SOVRANISTA – FUORIPISTA.
Quando la stima del PIL tedesco è scesa di 0,8 punti – in tre mesi – non fiatò ma, quando speculatori “adversus italicos” hanno scritto che il nostro PIL sarebbe sceso – forse – di 0,6 punti in un anno, la CHEF ECONOMIST di Goldman Sachs ha scritto che stavamo diffondendo il contagio nel mondo finanziario (che arricchisce la “Creso in gonnella” casertana). Silvia ha previsto – ricordalo bene – la caduta dell’attuale Governo entro il 30 giugno 2020. E poi? Un Governo di centro – destra o uno di centro – sinistra. Con quali numeri? Quelli li deve ancora sognare.
E MATTARELLA CHE ERA PRONTO A FARE DA CAMERON!!

RECENSIONE DELLA PREFAZIONE (scritta in buon italiano)
Il testo è tradotto dall’inglese. In grassetto il prefatore, in petit il recensore.

Oggi non c’è più – ed è quello che più ci inquieta nel presentare il libro (di Alberto, Carlo e Francesco) – la consapevolezza collettiva dell’utilità di un sacrificio nell’interesse generale del Paese. Ogni misura proposta è divisiva.
Ha già incamerato – e investito – tre ricchissime liquidazioni. E’ “inquieto” perché teme per l’attuale grosso contratto di consulenza che l’obbliga a scrivere cazzate al fine di continuare a favorire l’interesse dei padroni e dei padrini?
Peggio, è sospettato di favorire chi ha di più ai danni di chi ha meno.
Sospetto? E’ una certezza! Quale sacrificio ha fatto lui per il Paese? Quello di travisare la verità nell’interesse di pochi. Anzi, di pochissimi.
La diffidenza alimenta il rancore, l’ignoranza nutre il pregiudizio, l’incompetenza esalta l’ignoranza.
L’arroganza è quella del suo ex collaboratore col nome in bianco e il cuore nero. Ha pesantemente insultato, in prima pagina, chi ha parlato dei guai della globalizzazione. L’arroganza è congiunta a una crassa ignoranza.
Ogni tanto il Corriere pubblica scritti di Ian Bremmer. E’ un politologo misurato, nato a Gary (a poche miglia da Chicago). In un libro pubblicato in Italia l’anno scorso ha scritto di essere diventato molto ricco con la GLOBALIZZAZIONE. Aveva avuto la fortuna – in gioventù - di essere scelto per frequentare un corso presso una banca di Chicago e ha sfruttato le conoscenze acquisite. Ma … Gary è oggi una città fantasma.
Pochi e malpagati i lavoratori rimasti. Molto diffuse la droga e la prostituzione. Tanti i suicidi. Nel resto degli Stati Uniti – ha scritto – in tutte le città sedi di industrie, le cose vanno allo stesso modo.
Il turco Dany Rodrik (nato a Istanbul) è un’economista di chiara fama che insegna ad Harvard (dopo averlo fatto alla Princeton University). Rivendica la necessità di un’economia mondiale pluralista, dove gli Stati-nazione possiedano un’autonomia sufficiente per formare i propri contratti sociali (proprio quelli che il giornalista italiano dal cuore nero aborre) sviluppando strategie economiche pensate per i propri bisogni.
SI DEVE RISTABILIRE un equilibrio accorto tra una governance nazionale e una globale.
L’ignorante presuntuoso è servito.
L’eventuale ignoranza del cittadino non potrebbe essere dovuta alle verità che gli vengono nascoste? Quando mai le “grandi firme” hanno raccontato ai lettori le opinioni di Joseph STIGLITZ (Nobel 2001) o di Paul KRUGMAN (Nobel 2008)? Hanno mai riferito le considerazioni della stimatissima professoressa italiana (insegna a Londra) Mariana MAZZUCATO in corsa per il Nobel per il suo splendido “IL VALORE DI TUTTO”? Hanno mai citato dell’americano Adam TOOZE, storico e professore alla Columbia University, autore di “LO SCHIANTO”, il racconto puntuale e ricco di note che dimostrano la verità delle sue asserzioni? Eppure ha chiaramente spiegato come un decennio di crisi economica abbia cambiato il mondo! V’è un abisso tra le sue ricerche e quelle (fasulle) di Silvia e Alberto. Perché non dire delle “IDENTITA’ PERDUTE” di Colin CROUCH che cita il filosofo dell’economia Karl POLANJI, sociologo e antropologo? La cui tesi “fondamentale”, condivisa dai maggiori pensatori mondiali, è stata:”LA NEGAZIONE DELLA NATURALITA’ DELLA SOCIETA’ DI MERCATO”. L’economia non è avulsa dalla società embedded, integrata, radicata all’interno della società.
I bocconiani sono fermi a SMITH e RICARDO. Due geni ma … i loro capolavori li hanno scritti nel 1776 e nel 1820, quando … c’era solo l’agricoltura.

Un titolo di MONTANELLI fu:”SI STAVA BENE QUANDO SI STAVA MEGLIO?”. Oggi qualcuno sarebbe tentato, nell’ubriacatura sovranista, di togliere il punto interrogativo.
E’ l’élite, cui egli è orgoglioso di appartenere, che l’ha strappato.
L’ubriacatura è sua e dei tre amici del bar. Le loro parole suonano vuote, inconsistenti, sono slogan per ingannare i lettori ignari. Faranno sorridere, quando e se le leggeranno, i veri economisti.
Faranno inorridire Vittorio Emanuele PARSI, professore alla Cattolica. Ha scritto “TITANIC” in cui spiega che l’ordine globale neoliberale ha sostituito, a partire dagli anno OTTANTA, l’ordine liberale.
Imboccando una rotta diversa e più pericolosa di quella segnata dall’incontro e reciproco bilanciamento di democrazia e mercato che ne ha provocato il naufragio.
DEMOCRAZIA! “Vade retro” gridano in coro I QUATTRO AMICI AL BAR.
Scarsa – a mio giudizio – è la possibilità di rimediare a questa situazione. I giovani passano fino ad otto ore al giorno a giocherellare con i loro moderni aggeggi. All’interno c’è tutto ma, non avendo mai letto alcunché, non sanno cosa cercare. I GRANDI INTELLETTUALI SONO SPARITI O IMPECORITI.
Le potenti lobby li hanno cooptati, continuano a suonare la solita musica e ne hanno alzato il volume. DEVONO SALVARE I LORO PADRONI. Le scialuppe per loro non mancano. AFFOGHINO I POVERI DIAVOLI!

Nel gennaio 1977, parlando a Roma in un Convegno, Enrico Berlinguer stupì la platea:”NON E’ UN’IDEOLOGIA, E’ UNO STRUMENTO NECESSARIO AD AFFRONTARE UNA SITUAZIONE D’EMERGENZA, A RECUPERARE EFFICIENZA, A INTRODURRE MAGGIORE EQUITA’ SULLA STRADA DI UN RINNOVATO SVILUPPO”.
Questo trafiletto è la ripetizione della prima pagina del testo, posta sotto la dedica del libro.
Se Enrico avesse voluto dire quello che vogliono fargli dire i quattro amici, gli ubriachi sarebbero cinque.
All’inizio del 1977 la GLOBALIZZAZIONE stava per emettere il primo vagito. Cosa stesse per avvenire lo spiega in “GUASTO E’ IL MONDO” John JUDT, storico e accademico inglese mancato nel 2010.
Egli ha scritto:”PER TRENT’ANNI ABBIAMO TRASFORMATO IN VIRTU’ IL PERSEGUIMENTO DELL’INTERESSE MATERIALE PERSONALE”.
Enrico e John non avrebbero potuto scrivere di meglio ed Enrico l’ha detto prima che la cosa accadesse. L’austerità non era per gli operai ma per i dirigenti. Per l’élite!
Far testimoniare un morto mettendo a verbale il contrario di quel che voleva dire è SPORCA MISTIFICAZIONE. Se quel nobile discorso divenne famoso – BERLINGUER MORI’ POCHI MESI DOPO – fu perché voleva stigmatizzare il comportamento di alcuni dirigenti del “suo” partito che avevano preso ad apprezzare la partecipazione ai banchetti (pagati dai poveri diavoli) diffusi nei partiti di governo. Quel discorso fu infatti aspramente criticato, in Direzione, da un grosso dirigente.
Foraggiato sia dagli americani che dai russi.
Una testimonianza l’ho ascoltata due mesi fa al supermercato. Nei pressi dell’edicola dei giornali, avevo criticato ad alta voce (cosa tollerata per la mia non più verde età) il titolone di un importante giornale. Mi si avvicinò un coetaneo e mi disse:”Me lo ricordo bene quel signore, quando veniva nei nostri uffici vicini a Piazza del Duomo. La nostra ditta acquisiva grosse commesse in Russia. Veniva spesso e il peso della busta era consistente”.
Pare che i figlioli abbiano banchettato per commesse in Italia. Spero che i nostri giovani comincino a trovare ciò estremamente disdicevole. E’ tempo che comincino. Altro che i sovranisti.
Ci vogliono gli spazzini.

L’austerità fu la scelta virtuosa di Regno Unito, Irlanda e Portogallo.
E’ una balla colossale, raccontata dalla casertana SILVIA che fu immeritatamente pagata dai primi due Paesi (come ho sopra raccontato). A Irlanda e Portogallo fu imposta dal Fondo Monetario Internazionale e il risultato fu tragico. Ferruccio farebbe bene a leggere qualche libro.
Al Regno Unito è costata, prima la recessione e poi la Brexit.
UN’USCITA DA CUI GLI INGLESI NON SANNO COME USCIRE.

L’austerità può essere buona o cattiva. Cattiva è quella che, aumentando le tasse, non arresta ma amplia la recessione. Al tempo del governo Monti, Francesco e Alberto lo fecero notare sul Corriere. Le critiche non piacquero all’ex (collega e Rettore). Non avrebbe dovuto aumentare le tasse ma ridurre le spese.

Questa è ignoranza totale dell’economia.
Mentre le ditte italiane chiudevano o fallivano ogni giorno a centinaia, ridurre ulteriormente le spese avrebbe pietrificato un’economia che stagnava da anni.
COTTARELLI – professore che ha insegnato per ben sei mesi in Bocconi – fu assunto con ottimo stipendio da Renzi per studiare i modi con cui ridurre le spese pubbliche.
In due anni non ha ottenuto il minimo risultato. Ha raccolto tutti gli studi effettuati nello zainetto con cui si è presentato – arrivando in bicicletta – da MATTARELLA quando questi voleva assegnargli il compito di PRIMO MINISTRO.
Per dove cercare i voti necessari, Cottarelli avrebbe consultato Silvia, previa raccomandazione di Francesco e Alberto che sarebbero diventati ministri.

E’ proprio riducendo le tasse che l’austerità diventa buona. Anzi, non è solo positiva ma espansiva. Sono i risultati positivi che non si sono mai visti. Per evidenziarli Silvia ha dovuto cambiare i numeri e lasciare l’università.
SUL FATTO CHE ESPANDA LA RICCHEZZA DEI RICCHI CONCORDA TUTTO IL MONDO ACCADEMICO E PURE I MARZIANI.

Spesso, ma non sempre, il costo dell’austerità è elevato. I tagli nella spesa fanno sperare che – in futuro – le tasse possano scendere.
SPERO, PROMITTO e IURO REGGONO L’INFINITO FUTURO.
Sono importanti le misure per liberalizzare il mercato.
Più liberalizzazione di così si muore. Sono infatti morti a milioni.
L’austerità è uno strumento prezioso se ben dosato.
NON E’ QUELL’INFERNO IN TERRA DI CUI MOLTI PARLANO.
Per avere la conferma delle dicerie, caro lettore, vai quest’estate in Grecia. Farai un’opera buona.
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LE RECENSIONI: quelle serie, brevi ma intense e costose.
  1. Una guida eccellente tanto per i politici quanto per i ricercatori”
Valerie A.Ramey – University of California, San Diego.
Tutti i professori ordinari sono stati assunti come assistenti non assicurati che hanno avuto successo nell’ottenere il mandato e nel continuare a crescere nei ranghi accademici.
E’ l’università con la maggior percentuale di donne tra professori, assistenti e studenti.
La signora ha fatto carriera ed è diventata Presidente dell’American Accademy of Art and Sciences. Il più grande economista con cui ha avuto i più stretti legami è stato Garey Ramey.
E’ suo marito.
L’IMPEGNO NELL’IMPORTANTE CARICA NON LE HA CONSENTITO DI SCRIVERE LIBRI.
  1. Un libro eccezionale, fondamentale, necessario, scritto magistralmente dai più grandi esperti in materia di pratiche fiscali”
Harald Uhlig – Professor of Economics – University of Chicago dal 2007.
Tedesco, twitta molto in Tedesco, poco in inglese.
Si occupa di cioccolato, politica energetica, presentazione di amici.
Non risultano libri da lui pubblicati. Solo molti articoli.
  1. Un lavoro pioneristico destinato a restare a lungo un riferimento imprescindibile per studiosi, studenti e appassionati di economia”.
Charles Wyplotz – prof. International economic – Graduate Institute of Ginevra.
Editorialista per importanti giornali internazionali, non ha avuto il tempo di scrivere un libro, ma ha fatto un’interessante ricerca:”MACROECONOMIA, EURO E VINO”.
Avrà scritto la recensione prima o dopo aver bevuto?
  1. Un testo brillante e cruciale che stabilisce un principio semplice e chiaro:
tagliare le spese è molto meno dannoso che alzare le tasse”.
John H. Cochrane – University of California – Berkeley.
Dal 2016 prof. of finance (by courtesy) a STANFORD.
Dal 2015 è SENIOR FELLOW (assistente personale molto ben pagato dai ricchi genitori Anderson) di Rose-Marie and Jack Anderson presso HOOVER Institute.
Al suo attivo tante pubblicazioni, tantissimi articoli, nessun libro.

IL DUBBIO FINALE

Tre grandissimi economisti, per presentare un libro destinato a rimanere negli anali,
sembra non siano riusciti a trovare un solo scrittore di libri seri.
Twittiamo e beviamo anche noi.
Cin cin.

Luigi Caroli – 16 febbraio 2019 – ste72mi@yahoo.it

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