Una storia che rivela il
criminale cinismo di chi muove la propaganda Nato e la sciagurata
dabbenaggine e/o complicità dei boccaloni che le si inginocchiano e
la diffondono.
Il fotografo del bambino
imbrattato Omran, che ha rilanciato nel mondo le ragioni dei
“ribelli” e le nequizie scellerate del presidente Assad nella
città martire Aleppo, la nuova Stalingrado, si chiama Mahmud Raslan
ed è un miliziano di Al Nusra (Scoop dell’Associated Press).
Questo personaggio, esaltato dai
media per essere riuscito a commuovere il mondo e mobilitarlo contro
Assad, ha postato foto di se stesso assieme a mercenari che hanno
decapitato un bambino palestinese di 12 anni ad Aleppo. Il ragazzino
è ripreso su un pick-up insieme ai suoi assassini, pochi momenti
prima dell’esecuzione. I due personaggi alle spalle di Raslan
(quello con le giberne e la maglietta nera, terzo da sinistra e poi
quello sul pick-up col bambino da decapitare, che strizza l’occhio).
Due settimane dopo, Raslan ha postato su Facebook un selfie insieme a
due dei giustizieri del bambino. L’uomo direttamente dietro a
Raslan è stato identificato come Umar Salkho, del Gruppo “Zenki”,
un sottoreparto di Al Nusra sostenuto come “moderato” dagli Usa.
Il video è stato caricato il 16 luglio 2016.
Raslan porta la stessa camicia sia
quando si fa riprendere con gli assassini del bambino palestinese, sia
quando il piccolo Omran viene messo sul seggiolino dlel’ambulanza.
Di Raslan esistono sui social
numerose dichiarazioni che inneggiano alla “terra delle battaglie e
della macelleria” e ai terroristi kamikaze.
Ci voleva l’Associated Press a
smerdare chi l’ha fatto, chi ce l’ha mandato e chi ci ha creduto
o ha fatto finta.
Fonte: http://fulviogrimaldi.blogspot.it/
Integrazione: “A quanto pare Aleppo ha più ospedali di Roma. E russi e siriani non fanno altro che prenderli di mira. Non sembra strano? E qui il video che mostra come è stato costruito il foto-montaggio del bambino Omram: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=896502543787757&id=368748019896548 -”
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