lunedì 30 novembre 2015

Bassissimo impero - Erdogan come Attila... lo paghiamo per non farci invadere ed in più lo confederiamo nella UE

Erdogan -  Invece di fargli la guerra, gli danno i nostri soldi e lo vogliono nell'Europa della Nato, delle banche e delle multinazionali 



Per comporre i 3 miliardi pattuiti dai partiti del centrodestrasinistra europeo con Mer de Kan, Renzi si è impegnato a dare 281.000.000 di Euro delle nostre tasse alla Turchia, affinché blocchi l'ingresso di profughi dalla Siria verso l' Unione Europea.  Il presidente dell'Unione Europea (centrosinistra) e il Presidente del Parlamento Europeo (centrodestra) concordano che dell' appoggio turco ad ISIS, Al Nussra, Al Qaeda, FSA, Salafiti e Fratelli Musulmani, ...come dei massacri, prigionia e torture verso i curdi , ... come della carcerazione e uccisione di avvocati e giornalisti... si parlerà in seguito; ora si decide sul blocco delle immigrazioni, che la Turchia deve garantire se vuole entrare in Europa. 

E' TUTTO ASSURDO ! 


Riporto dabbasso  un interessantissimo articolo sull'Industria dei Diritti Umani (gestita dalle fondazioni delle famiglie della grande finanza) e alcuni link che aiuteranno a capire la spudoratezza di chi bombardò Gheddafi perché fermava i profughi (su richiesta dell'Europa e dell'Italia), perché fu uccisa (a Bengasi) una giornalista legata alla Clinton, perché combatteva contro le tribù che volevano rovesciarlo (finanziate e armate dalla NATO/USA) e perché Amnesty aveva scritto (smentendo poi tutto dopo la guerra) che Gheddafi usava dei mercenari centro africani per i massacri, gli stupri e le violenze su donne e bambini... Napolitano e Franceschini furono i più assatanati nello spingere il Governo Berlusconi ad affiancarsi alla Francia nei massacri aerei..

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Da : ‘Amnesty International e l'industria dei diritti umani’ , di Daniel Kovalik
(insegnante di Diritto umanitario internazionale, alla Scuola di Legge dell'Università di Pittsburgh).
Fonte: www.humanrightsinvestigations.org - 14 novembre 2012
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(..) ll diritto internazionale, come codificato per la prima volta all'indomani della seconda guerra mondiale in strumenti quali la Carta delle Nazioni Unite e della Carta di Norimberga, è stato creato per lo scopo primario di preservare e mantenere la pace mettendo al bando le guerre d’aggressione. E questo perché? Perché le nazioni che avevano appena attraversato la guerra più distruttiva della storia dell’umanità, con il suo portato di crimini di genocidio e l’Olocausto, avevano capito benissimo che quei crimini erano stati resi possibili dal reato fondamentale costituito dall’aggressione, dalla guerra stessa. Infatti, come spiega Jean Bricmont nel suo bellissimo libro L'imperialismo umanitario, il reato per il quale i nazisti "sono stati condannati a Norimberga è l’aver iniziato una guerra di aggressione, che in base alla Carta di Norimberga 1945 'è il supremo crimine internazionale, differenziandosi dagli altri crimini di guerra perché contiene in sé tutto il male rappresentato dagli altri'".


In altre parole, la logica dei padri fondatori del diritto internazionale - compreso il diritto internazionale dei diritti umani - è che, per tutelare i diritti umani, il compito primario delle nazioni è quello di assicurare la pace e prevenire la guerra, la quale inevitabilmente conduce alla violazione massiccia dei diritti umani. Come Noam Chomsky ha per anni ripetuto, in particolare nel suo articolo del 1971 sulla Yale Law Review dal titolo "La legge del più forte nelle relazioni internazionali," (80 Yale LJ 1456), una delle prime sostanziali norme stabilite dalla Carta delle Nazioni Unite è il divieto della guerra di aggressione. Tale norma è contenuta, come riferisce Chomsky, nell'articolo 2 (comma 4) della Carta, ove si prevede che tutti i membri delle Nazioni Unite "devono astenersi nelle loro relazioni internazionali dalla minaccia o dall'uso della forza ...". E, in contrasto con la posizione dei nuovi interventisti umanitari, l’articolo 2 (comma 7) della Carta afferma esplicitamente che "nulla nel presente Statuto autorizza le Nazioni Unite ad intervenire in questioni che appartengono essenzialmente alla competenza interna di ogni stato ...".


Purtroppo, come Chomsky osservava già nel 1971, queste norme supreme di tutto il sistema delle Nazioni Unite,sono state omesse dal diritto internazionale. E sono state omesse, tra gli altri, dai responsabili delle principali organizzazioni per i diritti umani quali Amnesty International e Human Rights Watch. Come spiega Jean Bricmont in Imperialismo umanitario, citando lo studioso di diritto internazionale Michael Mandel, mentre all'inizio dell'invasione del 2003 dell’Iraq da parte degli Stati Uniti Amnesty e Human Rights Watch esortavano tutti i "belligeranti" (senza distinguere tra aggressori e aggrediti) a rispettare il diritto bellico (il cosiddetto diritto internazionale umanitario ndt), nessuno dei due gruppi proferì parola circa l'illegittimità e l’illegalità della guerra stessa. Come ha giustamente dichiarato Bricmont: "queste organizzazioni sono come chi consiglia di usare il preservativo agli stupratori", ignorando il fatto che una volta che l'intervento a cui non si sono opposte "si sarà dispiegato su larga scala, i diritti umani e la Convenzione di Ginevra verranno violati in maniera massiccia".


(..) Suzanne Nossel, come ben spiegato da Diana Johnstone nel suo articolo su CounterPunch, poco prima di essere assunta da Amnesty (come direttrice del ramo USA ndt), ha svolto un ruolo diretto, mentre lavorava per il Dipartimento di Stato americano, nell’articolare i pretesti dell'intervento della NATO in Libia. Johnstone spiega che, "in qualità di Vice-assistente Segretario di Stato per le Organizzazioni Internazionali, la signora Nossel ha avuto un ruolo nella stesura della Risoluzione del Consiglio ONU sui diritti umani riguardante la Libia. Tale risoluzione, basata su rapporti esageratamente allarmistici, è servita a giustificare la successiva risoluzione delle Nazioni Unite che ha portato alla campagna di bombardamenti con cui la NATO ha rovesciato il regime di Gheddafi. In altre parole, il ruolo della signora Nossel nel supportare l'intervento della NATO è stato simile a quello di Amnesty nello stesso periodo, essendo entrambi coinvolti nelle pressioni per l'azione contro la Libia alimentate con notizie esagerate o del tutto false, pur di vedere un maggiore intervento contro la Libia.

Gli attuali tentativi di prendere le distanze dall’aggressione della NATO al cui inizio proprio Amnesty International e la signora Nossel hanno contribuito, semplicemente non suonano veritieri. Vorrei far presente che è giunto il momento per Amnesty di fare un vero e proprio esame di coscienza, chiarendo se intende fare gli interessi dei diritti umani oppure quelli delle guerre della NATO e dell’Occidente, perché davvero non si possono servire entrambi i padroni.



Link interessanti 
http://www.amnesty.it/Libia_riforme_ferme_ne_soffrono_dirit…
http://www.focusonisrael.org/…/…/10/nave-gaza-libia-israele/
http://www.repubblica.it/…/diritti-umani/2015/05/12/news/l…/
Come l’avvocato curdo :
http://www.ansa.it/…/libia-uccisa-avvocato-diritti-umani_ee…
Santa Sede e il bravo picciotto Orlando Leoluca
http://www.repubblica.it/…/09/news/santa_sede_libia-3221017/
Il PD
http://cerca.unita.it/ARCHIVE/xml/355000/350741.xml
http://arcigenova.org/…/%C2%ABin-libia-violati-i-diritti-u…/

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