La canapa industriale è arrivata a Roma, è stata in fiera al Palacavicchi dal 20 al 22 febbraio 2015, a dimostrazione dell'interesse crescente per il comparto.
Canapa Mundi ha visto numerosi operatori presenti (circa settanta) negli stand sia commercianti di prodotti diversi, di varie nazioni, sia associazioni di coltivatori provenienti da alcune regioni. Sono state presentate le innovazioni delle bio-tecnologie per le diverse coltivazioni dalla biologica a quella convenzionale, del settore alimentare, del benessere e della cosmetica, ma sopratutto l’abbigliamento e i prodotti ecosostenibili idonei per l’edilizia responsabile, basati su materiali edili come la carta e le vernici, le materie plastiche, del combustibile tratto dai residui di lavorazione a un olio alimentare dalle qualità eccezionali.
Spazio è stato dato a esponenti del mondo accademico, istituzionale, dell’associazionismo e giornalisti, chiamati a confrontarsi sul tema di questa convention: la rinascita della filiera della canapa, come valore aggiunto per il settore alimentare, in quello dell'abbigliamento e dell'industria. Oggi è la bioedilizia che traina gli utilizzi della canapa, che miscelata con la calce,fornisce un materiale molto valido per le costruzioni e sostenibile.
Il Museo della Canapa di S.Anatolia di Narco (TR) è un luogo particolarmente attrezzato per mostrare la validità di questo settore edile. Inoltre tra i temi dei convegni, uno è risultato molto importante e interessante le prospettive dell’utilizzo della pianta per il risanamento dei suoli inquinati. Infatti, già in alcune zone italiane, come a Taranto e a Cava dei Tirreni, si è avuta dimostrazione dell'efficacia della pianta nell'assorbire i metalli pesanti giacenti nei terreni e la capacità di pulire queste aree.
La mostra dedicata alla pianta si è posta all’interno del percorso storico, sottolineando un aspetto importante nel settore della produzione di tessuti di pregio. Un esempio è una piccola associazione della Calabria che vuole rilanciare il settore artigianale e riqualificare un’area interna, ricreando tessuti ecosostenibili, resistenti e adatti a contrastare il consumismo generato dai grandi nomi del mondo della moda. Lo scopo di questo evento e di queste associazioni che si occupano di arti e mestieri è quello di recuperare le nostre tradizioni, come quella del ricamo.
L’associazionismo può creare posti di lavoro attraverso tutta la filiera legata al telaio come risorsa per un territorio, dalla coltivazione alla tessitura, fino alle esportazioni. Questo è un esempio per riqualificare aree dismesse o rurali, mantenere le tradizioni e creare nuovi posti di lavoro. Intanto, alla Camera dei deputati, commissione agricoltura, si sta discutendo alcune proposte di legge che intendono favorire gli usi industriali della canapa in Italia.
Le numerose persone presenti nella tre giorni sono di buon auspicio per l'approvazione entro l'anno della nuova norma per la canapa.
Marcello Ortenzi
Pubblicato il 06 marzo 2015 in Strettamente Tecnico
(Fonte secondaria: Accademia Kronos Informa)
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