Foto di Gustavo Piccinini
Ho
sempre definito la democrazia come “il male assoluto”. Per
motivi istintivi, sentimentali, se volete. Per
motivi storici. Per
motivi etico - politici.
Gli
avvenimenti di questi ultimi giorni, a cavallo di agosto e settembre,
con il parlamento inglese e il presidente americano quali attori, me
ne danno una conferma clamorosa.
Sempre, nella storia, quando un
sistema finisce, trova gli ultimi attori che si rifanno alle
primordiali origini, alle polluzioni che ne hanno determinato la
nascita.
Per
tentare di prolungare artificialmente l’agonia.
Vediamo,
il più rapidamente possibile.
Motivi
“sentimentali”: la
democrazia parlamentare che conosciamo è di origine anglosassone.
Nata in Gran Bretagna, esplosa nella rivoluzione americana,
trasferita nella rivoluzione francese (che non fu una rivoluzione di
popolo, come erroneamente si crede, ma che ebbe il cuore, lo zoccolo
duro nei Funzionari
Statali: fu una
rivoluzione borghese, di apparato), è stata esportata, quasi sempre
con le baionette, a tutto il mondo “occidentale”. E ultra,
purtroppo. Cioè nasce, cresce, si afferma anche ove la mentalità,
lo spirito, la cultura, la storia sono state e sono lontane mille
miglia dall’animo anglosassone.
La democrazia parlamentare, il male
assoluto, non appartiene all’intimo di noi latini, come non
appartiene ad altri popoli. E la propaganda di sessanta e più anni,
martellante e subdola, non ha scalfito il profondo dei popoli non
anglosassoni. Che, detto per inciso, non è che mi siano
particolarmente simpatici. Anzi…..
Motivi
storici. Nata duecento
venti anni or sono, la democrazia parlamentare, il male assoluto, è
nata male, è durata troppo, e sta finendo in modo sconcio. Non ha
evitato guerre: le due Guerre Mondiali (più appropriatamente
dovrebbero essere chiamate principalmente Guerre Civili Europee, per
lo più) sono state volute, dichiarate, provocate dalle “democrazie”
occidentali, per la supremazia economico industriale finanziaria.
E,
di più, le “democrazie parlamentari”, il male assoluto, si
crearono gli imperi coloniali, provocando una montagna di morti alta
come l’Everest. E continuano a farlo. Magari in modo più
subacqueo, per interposta persona, ma i morti, “figli” della
democrazia, il male assoluto, continuano a far aumentare l’altezza
dell’Everest di cui prima. Nei modi più criminali e sconvolgenti
immaginabili.
Dallo sterminio di intere popolazioni, all’uso di gas
(Inghilterra 1921, contro gli sciiti in Iraq, Italia nel 1935/36 in
Etiopia, per esempio), alla creazione di campi di sterminio (i
Savoia, sulle Alpi, gli inglesi, in Sud Africa o, meglio, in Siud
Afrika, nella dizione vera ed originale), nella repressione dei
Sepohis, in India, fino ad arrivare ai massacri africani della fine
del secolo scorso: Mau Mau, Angola, Mozambico, Congo, ancora Congo
con Uti e Tutsi, i massacri di Sabra e Shabila, gli stermini
perpetrati dagli ebrei in Palestina e ultra, la nascita di Israele,
il Darfur in Sudan... Ne tralascio decine, non volendo fare la storia
delle mattanze. Nonostante il silenzio dei media – linguetta,
l’elenco degli interventi delle “democrazie parlamentari”, il
male assoluto, sono decine, centinaia. La Storia registra e prima o
poi, nonostante la propaganda, fa affiorare la verità e le
responsabilità. La Storia è una persona seria
e politicamente
scorrettissima.
Motivi
etico – politici. So
che affiancare i due vocaboli è un azzardo scientifico. Ma non sono
fatto a compartimenti stagni, grazie ad Odino. La “democrazia
parlamentare”, il male assoluto, non accetta altro da sé. Nata
come ipocrita foglia di fico che dovrebbe coprire le vergogne di
interessi lobbistici, elitari, quelli che definiamo “poteri forti”,
ha mistificato in attività controllabili, filo-guidate la creazione
di leggi che regolassero lo stato, i rapporti fra individui. Fuori
dai denti: nella “democrazia parlamentare”, il male assoluto, chi
detiene il potere ha solo un dovere: mantenere il potere. La
giustizia sociale, il bene comune, lo sviluppo della vita diventano
così solo delle ANTI REALTA’ SCENTIFICHE.
Pie illusioni, carote
fatte ballare davanti al cavallo (il Popolo) che tira il carro: come
sempre in Italia abbiamo un esempio da manuale, con una casta che se
ne frega abbondantemente ed allegramente della Gente.
In altri Paesi
sono almeno più defilati, più sobri, meno sfacciati. Non è che
–storicamente- siano “cattivi, brutti, sbagliati”: la
casta non può non essere così.
E’ il sistema che obbliga il vassallaggio. E’ la “democrazia
parlamentare”, il male assoluto, che non può che avere uno sbocco
storico come quello cui stiamo assistendo. Venezia
durò dieci secoli. Roma,
la grande, vera Roma, durò dodici secoli, circa. Nessuna delle due
era democratica. Meritocratiche sì, ma democratiche no.
Oggi
stiamo assistendo al problema Siria,
parte di un problema ben più grande. Comunque vada a finire, è
esempio da manuale.
In
Inghilterra il Parlamento ha bocciato l’interventismo del Primo
Ministro Cameron: il Parlamento si è ripreso la facoltà più
importante, decidere guerra o pace. Vi ricordo che il criminale
Churchcill dichiarò
la guerra preventiva alla Germania, senza chiedere
il permesso a nessuno (oddio, forse lo chiese in Loggia…): credette
di vincere la guerra e perse l’Impero Non si rialzarono mai più,
gli albionici.
Questo
è il grido di allarme della “democrazia parlamentare”, il male
assoluto, della società inglese. La Gran Bretagna ha perso l’Impero,
ma non ha ancora trovato un ruolo. Il Parlamento inglese annaspa
disperato, e canta il canto del cigno, la propria morte, decretata
dai poteri forti della City, officiata dai banchieri. Tentare di
riappropriarsi del potere più manifesto (pace – guerra) è il
tentativo tardivo, ipocrita, falso e perdente di fingere che il
popolo conti e decida. Come l’eventuale probabile attacco alla
Siria non produrrà effetti di sorta, così il Popolo inglese otterrà
un solo risultato: la presa di coscienza di non essere più una
Grande Potenza e di non contare alcunché né in patria, né fuori.
Solo la City finanziaria ha voce in capitolo, e sappiamo chi comanda
nella City (“Poteri Forti”, la Banca Boen, le lobby
giudaico—massoniche-finanziarie, anglosassoni).
Ancor
peggio la situazione negli SUA. Il Barack Obama non può
all’improvviso abbandonare la figura di gendarme del mondo. Anche
laggiù le lobby non glielo consentono. Ma vari spettri aleggiano nel
cielo yankee: Viet-Nam, Somalia, Iraq, Libia…. Gli elenchi dei
fallimenti militari e politici della “superpotenza” dimostrano
che Von Clausewitz e Bismark avevano ragione, ma solo per i Popoli
Europei: “La guerra non è che il proseguimento della politica in
altra forma”. E Obama cerca di avere l’appoggio del suo popolo,
anche se per interposta persona, il Parlamento. “Non sarà un altro
Iraq” bercia il Ministro degli Esteri, il Segretario di Stato
Kerry. Ma il Popolo nicchia.
Sono
finiti, anche come superpotenza. Il Mondo va verso quattro centri di
potere, quasi (ne predisse tre) come affermò nel 1939 Orwell in
“1984”.
Giratela
come preferite, ma se volete essere obiettivi non potete che
ammettere che la causa di tutto è la forma statuale che l’occidente
anglosassone ha imposto: il male assoluto, la democrazia
parlamentare. Che è sanguinaria, corrotta e corruttrice, inefficace,
usuraia, ignorante, incapace, falsa, assassina, ipocrita, inutile,
mafiosa, e tanto altro ancora.
Il
male assoluto? La democrazia parlamentare.
Grazie
a dio sta morendo. Affrettiamone la dipartita.
Fabrizio
Belloni
Cell.
348 31 61 598
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