Alcuni fusti completamente sbriciolati, contenenti fanghi, forse frutto dei processi di depurazione industriali, sono stati trovati a Casal di Principe (Caserta) dove da stamani sono in corso lavori coordinati dai Carabinieri ed eseguiti con l'aiuto dei vigili del fuoco e dei tecnici dell'Arpac.
I rifiuti sono stati trovati in uno dei punti indicati da un collaboratore di giustizia, a una profondità di nove metri.
L'intervento era stato programmato in seguito alle rivelazioni di questo collaboratore di giustizia di cui non è stato diffuso il nome. In ogni caso, non si tratta di Carmine Schiavone, che nei giorni scorsi, in un'intervista, si era soffermato proprio sull'attività illegale di interramento di rifiuti pericolosi da parte della camorra nel Casertano. I fanghi saranno sottoposti a controlli per accertare se siano o meno radioattivi. Lo si apprende da fonti investigative.
Gli scavi proseguiranno perché si ritiene che non tutto il materiale interrato dalla camorra sia finora venuto alla luce.
I tecnici dell'Arpac stanno prelevando campioni di fango e terreno da sottoporre ad analisi, comprese quelle radioattive.Il materiale fangoso è stato trovato a 9 metri di profondità e a circa 4-5 metri di distanza dal punto dove si ritiene ci sia la falda acquifera. Lo si apprende dai vigili del fuoco del comando provinciale di Caserta. Lo scavo è largo circa 4-5 metri e profondo dieci.Nel terreno a Casal di Principe (Caserta) dove sono stati rinvenuti fanghi e fusti sbriciolati sarebbero interrati rifiuti, quasi certamente tossici, pari al contenuto di 20 camion.
Lo ha rivelato agli inquirenti il pentito che ha consentito oggi il ritrovamento dei rifiuti e che ha avviato da alcuni mesi la sua collaborazione con i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Napoli dicendo di aver guidato la ruspa usata per interrare i rifiuti.
Doriana Goracci
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