lunedì 16 settembre 2013

Leonardo Michelini, sindaco di Viterbo, mi consenta.... - Lettera aperta sull'immondizia di Michele Bonatesta

Lettera aperta del senatore Michele Bonatesta
al sindaco di Viterbo, ing. Leonardo Michelini


“ESSI’, VITERBO E’ PROPRIO…
UN CESSO A CIELO APERTO !“

VITERBO. Illustrissimo sindaco di Viterbo, ing. Leonardo Michelini, mi consenta.

Mi consenta - come direbbe l’immarcescibile leader del Pdl Silvio Berlusconi -, mi consenta di rivolgermi a Lei forte della simpatia che nutro nei suoi confronti, forte ( ancora) del ricordo che ho di Lei dei tempi ( non proprio prossimi) in cui Lei era un giovane consigliere comunale di Viterbo, democristiano DOC, giovane professionista neofita della politica e pertanto dotato di entusiasmo e - quel che più conta - di idee e di proposte.

Essì, carissimo ingegner Michelini, ancora oggi porto con me un piacevole ricordo di quelle sedute di consiglio comunale alle quali ( anche io più o meno giovane cronista ) assistevo ( oltre che per lavoro)  ‘ anche ‘ per rubare qualche segreto della (per me)  difficile arte dell’amministratore non avendo mai nascosto il mio interesse… un giorno… di dedicarmi anche io alla politica per la mia città.

Ma dicevo di Lei.
Parlavo di Lei.

Non ricordo - in tutta sincerità - momenti particolari nei quali mi trovai costretto a prendere le distanze dalle sue posizioni, dalle sue scelte, dalle sue proposte di soluzione su questo o su quell’argomento.

Epproprio: in Lei mi riconoscevo il più delle volte ed a Lei riconoscevo - il più delle volte - il. ruolo dell’amministratore che sedeva in consiglio comunale proprio per fare gli interessi della città riuscendo - il più delle volte - a scindere i suoi legittimi interessi da quelli prioritari della collettività.

Perché le sto facendo queste confessioni, egregio sindacoMichelini ?

Perché oggi, purtroppo,  quel giovane Leonardo Michelini che all’epoca tanto mi ‘ catturava ‘ con il suo distinto modo di fare, oggi non lo sto più riconoscendo nel primo cittadino di Viterbo.
E non certo per una questione di capelli bianchi rispetto al passato.
Non certo per gli anni in più che oggi deve portarsi sulle spalle, carissimo sindaco Michelini.

Nossignore: oggi stento a riconoscere in Lei il giovaneLeonardo Michelini che ricordavo in quanto… in quanto mi sembra  profondamente cambiato ‘ dentro ‘.

Essì.
Eggià.
Epproprio.

Lei ( forse ) è profondamente cambiato ma (forse) … è cambiato dentro.

Essì: forse… forse è  colpa della politica.

Forse è colpa dell’aumentare delle responsabilità nell’impresa familiare.
Forse è stata colpa del suo serio impegno nel sindacato.
Forse è colpa del lavoro.

Vattelappesca.

L’unica cosa per me certa, oggi, egregio ingegnere Michelini, l’unica cosa per me certa in questo momento - Le dicevo - è che… è che sono profondamente deluso dal sindaco Leonardo Michelini.

Epproprio, signor Sindaco: sono profondamente deluso da una persona che nonostante le promesse pre elettorali, sta chiaramente dimostrando di non essere assolutamente libero dai legacci e legaccioli della politica, alta e bassa, di non essere assolutamente padrone di se stesso, delle proprie scelte dovendone sempre rispondere - prioritariamente - a questo padrone ( politico) o a quel padrino ( politico).

La vicenda dell’ottavo assessore, egregio sindaco Michelini, ne è la riprova lampante.

La giunta è sempre stata composta da assessori di fiducia del sindaco, indicati dai partiti di coalizione - è vero - ma pur sempre ( nei limiti del possibile) … di fiducia del sindaco.

A Lei non si capisce bene chi sarà - alla fine - che darà il nome dell’ottavo assessore ma l’unica cosa che appare certa è che… è che alla fine non sarà certo stato lei  a sceglierlo.

Eggià: oggi il sindaco Leonardo Michelini appare proprio l’esatto contrario del giovane ingegner Leonardo Michelini,consigliere comunale della Democrazia Cristiana di Viterbo in altri tempi.

Ma la storia della giunta  zoppa del Comune di Viterbo e dell’assessore che alla fine non sarà Lei a scegliere, non è  la cosa peggiore di ciò sta avvenendo nella ex città d’arte e di cultura.

Nossignore.

Il peggio è quello che chiunque può tranquillamente vedere per le strade di Viterbo, signor sindaco..

Il peggio consiste nel  vedere Viterbo, la Sua città, la nostra città,  sommersa dai rifiuti nel disinteresse più completo dei 32 consiglieri comunali, da noi eletti non si capisce bene per fare cosa.

La cosa sconvolgente, carissimo sindaco Michelini,  è vedere la sua giunta del tutto assente dinanzi al problema.

Epproprio, egregio sindaco Michelini, mi consenta.
Ma Lei per questo si è candidato alla guida della città di Viterbo ?

Essì… perché… perché…anche Lei… anzi… Lei per primo su questa storia dei rifiuti non sta facendo affatto un bella figura.

Anzi, sta facendo una figura bruttissima specie quando perde tempo ‘ a giocare ‘ con la sua vice sindaca Lisetta Ciambellaa… scopi… AMO(ci) Viterbo e le varie frazioni, mentre Viterbo - in realtà - resta travolta dai rifiuti.

Epproprio: siamo di fronte alla tragicommedia di Viterbo, ex città di arte e di cultura, ex città dei Papi, ex città delle belle fontane, città universitaria, sommersa dai rifiuti, trascinata nel peggiore dei degradi ambientali nell’indifferenza totale non solo degli amministratori ma anche… anche di quegli altri uffici che dovrebbero avere competenze di salvaguardia igienico sanitaria del nostro capoluogo.

Essì, carissimo sindaco Michelini: La Viterbo che oggi Lei ci sta dando è… è un cesso a cielo aperto.

Sissignore, nemmeno una discarica a cielo aperto.
Nossignore: Viterbo sta diventando un vero e proprio… cesso a cielo aperto come qualche fotografia scattata non più tardi dell’altro giorno potrebbe documentarLe.
Epproprio, carissimo sindaco: le foto che per l’ennesima volta sottopongo alla Sua attenzione - tutte ‘ nuove ‘ di zecca - mostrano la Viterbo che domenica scorsa Lei - come primo cittadino - ha offerto a tutti coloro che sono venuti a Viterbo: turisti, parenti, amici dei suoi concittadini.

Epproprio: le foto che sottopongo alla sua attenzione per l’ennesima volta sono si e no la trentesima parte di quello che si sarebbe potuto fotografare nella mattinata di domenica scorsa ma mi sto rendendo conto che non ne vale la pena.

Mi sto rendendo che non ne vale la pena perché questa ‘ storia ‘ dei rifiuti che tutte le notti spuntano dal niente in gran quantità non è - ad avviso del sottoscritto - nulla di casuale.

Nossignore, è qualcosa di voluto.

E’qualcosa di fatto apposta per determinare - come ho già detto in tempi recenti - qualcos’altro.

Qualcosa che potrebbe tranquillamente suscitare l’interesse della magistratura, signor sindaco.

Eggià, egregio sindaco: a mio avviso molto probabilmente siamo di fronte alla politica-spazzatura nel vero senso della parola.

Siamo di fronte alla politica-munnezza nel vero senso della parola, carissimo sindaco Michelini.

Alla politica nella quale, carissimo sindaco Leonardo Michelini, non ci avrei mai visto Lei.

Quella politica - carissimo sindaco - per la quale sarei stato pronto a mettere anche la mano sul fuoco sicuro che… non mi sarei mai scottato.


O no ?


Sen. Michele Bonatesta



Testimonianze fotografiche:

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