Caro Paolo, nella speranza di porgere un contributo gradito, ti invio un mia breve prosa incentrata sulla drammatica situazione attuale. Un cordiale saluto e pensieri di pace...
Il
significato essenziale
Non
ha né intelligenza né amore la giustizia proclamata dal premio
Nobel per la pace nero che oggi imperversa, osannato, sui media. Anzi
direi che ha il sapore disgustoso della peggiore ipocrisia, imbevuta
di uranio impoverito, devastazione atomica, droni e bombe al fosforo,
già tristemente famose come bombe al napalm. E che dire dei lacchè
europei coi loro timidi cenni di autonomia?
Se
deciderete per la guerra, dilanierete la vostra stessa carne,
scrivono i siriani ai congressisti americani. Speriamo che questi
comprendano.
La
violenza arbitraria alimenta ulteriore violenza: non ha nulla di
nobile. Ci sono altre vie per giungere all’accordo, ma sembra che
l’umanità decaduta dell’oggi non sia matura per tentarle. Tutte
presuppongono onestà intellettuale, empatia, visione ampia, rispetto
per le più disparate modalità esistenziali.
Forse
nei delicati frangenti attuali la Rus’ – di legno, zolla e
azzurro – riuscirà ad arginare la follia, riscattandosi
dall’ignominia livellatrice appena superata. Forse barlumi di
betulle dorate o i retaggi degli anacoreti riusciranno ad aprire
brecce nelle menti murate dei potenti di turno.
Oppure
siamo giunti alla “fine della corsa”. Gli imbecilli si affannano
per accaparrarsi le ultime risorse fossili, aggrappati all’apparenza
di un benessere e di un sapere ridondanti, eccedenti la natura, che
devono di necessità abbandonare. Quale spettacolo meschino
ribollente all’esterno e all’interno di ciascun uomo.
Da
ciò deriva l’imperativo di restituire l’effimero all’effimero.
Occorre trasformare il marasma in pace, fissando di nuovo gli occhi
sulla trama delicata in cui si occulta la bellezza. I ramarri, le
vespe, le libellule torneranno allora a dire il sapere in sé. E così
pure i pochi uomini rimasti svegli, custodi senza vanità della
coscienza unitaria soggiacente la molteplicità.
Si rimetterà in
cammino il viandante celeste, toccando ghiacciai, oceani e
continenti. Ridarà intelliggibilità alla Lingua degli Uccelli,
koinè universale adombrata dal vate Virgilio nei suoi esametri
perfetti. Distribuirà il viatico della comprensione circa il
significato essenziale, dentro ed oltre lo spiraliforme vibrare del
tempo che è Presenza assoluta.
Subramanyam
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