Libia: chiusura della frontiera meridionale e imposizione della legge marziale Le minoranze della Libia chiedono più diritti - Tubu e Tuareg occupano campi petroliferi
L'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) è preoccupata per la
chiusura delle frontiere meridionali della Libia e la proclamazione
della legge marziale nel sud del paese che colpisce soprattutto le
minoranze non-arabe dei Toubou e dei Tuareg. Lo scorso 16 dicembre il
governo libico ha deciso la chiusura delle frontiere meridionali del
paese che si estendono per ca. 4.000 km e l'imposizione della legge
marziale nelle regioni del sud. Secondo l'APM , la legge marziale non
porterà pace nella regione e non risolverà i problemi legati alla
discriminazione delle minoranze non-arabe. La Libia dovrebbe invece
finalmente riconoscere ufficialmente le minoranze non-arabe sul proprio
territorio, concedere e fissare per legge i loro diritti e avviare uno
sviluppo reale della regione.
Dal 4 dicembre 2012 gruppi della popolazione Toubou e Tuareg occupano un
campo petrolifero della multinazionale spagnola Repsol e della libica
Akakus nelle vicinanze della città di Obari. I manifestanti chiedono più
posti di lavoro nella regione e maggiori interventi per lo sviluppo. I
Toubou lamentano che quasi tutti i lavoratori nei campi petroliferi sono
originari del nord del paese mentre molti Tuareg di Obari protestano per
l'enorme inquinamento ambientale provocato dai campi petroliferi situati
nelle vicinanze della città.
Le minoranze non-arabe della Libia - circa 20.000 Tuareg e 15.000
Toubou, chiedono il riconoscimento ufficiale delle loro lingue, una
migliore rappresentanza in parlamento e governo e migliori programmi di
sviluppo per le regioni finora trascurate. Tuareg e Toubou vivono in
regioni ricche di petrolio e minerali ma i cui profitti non ricadono
sulla popolazione locale. Inoltre le regioni meridionali forniscono
l'acqua potabile ai grandi centri sulla costa mediterranea, dove vive il
90% dei sei milioni di abitanti della Libia, mentre il sud stesso fatica
ad approvvigionare la popolazione locale con sufficiente acqua potabile.
Particolarmente difficile è la situazione dei Toubou, già pesantemente
discriminati dal regime di Gheddafi che ha tolto loro anche la
cittadinanza. In febbraio e marzo 2012 si sono verificati pesanti
scontri tra i Toubou e le milizie arabe in cui sono morte almeno 275
persone. Un armistizio firmato in agosto 2012 ha portato una calma più
apparente che reale che non nasconde veramente il conflitto tra i due
gruppi. Nella città di Kufra i Toubou sono costretti a vivere ammassati
in ghetti pattugliati da soldati. In questa situazione l'imposizione
della legge marziale non è certo una soluzione. Senza reali diritti per
Tuareg e Toubou non vi potrà essere un pace vera nella regione.
Associazione per i popoli minacciati
Vedi anche in gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/2012/
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www.gfbv.it/2c-stampa/2011/
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www.gfbv.it/3dossier/africa/
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