Percorrendo un nuovo sentiero bioregionale
2013. Chissà che non giunga un tempo di fioritura e rinnovamento per l’Italia e per noi stessi?
Speriamo di si, che sia un segnale che finalmente gli italiani vogliano riprendere un po’ in mano la situazione o almeno che il desiderio sia quello di un cambiamento, ma troppe se ne dovrebbero cambiare di cose, a cominciare da ognuno di noi!
In effetti è così.. non possiamo sperare in un cambiamento che non sia già presente in ognuno di noi… E questo a tutti i livelli… nel senso che dovremmo iniziare a considerare l’altro come noi stessi e non più ad anteporre l’interesse egoistico nel nostro relazionarci con l’altro. Ad esempio, in chiave devozionale, Sant Kabir affermava: “Stretto è il sentiero dell’amore: in due non ci stanno!”
Ed è vero…! Il dualismo e il senso di separazione sono la causa di tutti i mali. Se non è un egoismo personale, il nostro, magari è un egoismo di casta, di religione, di razza, di cultura, di ideologia….
Uscirne fuori?
Beh, dobbiamo brancolare nel buio della sperimentazione, dobbiamo capire noi stessi da noi stessi. In questo momento la crescita ed il cambiamento non possono più essere qualcosa che ci viene ammanita da un saggio, da un maestro, da un duce, da un potente della terra. Diceva Osho: “Non dipendere dalla luce di un altro. È persino meglio che tu brancoli nel buio, ma che almeno sia il tuo buio!”
Insomma dobbiamo partire da noi stessi.
La specie umana è in continua evoluzione e così dovremmo poter prendere coscienza che il nostro vivere si svolge in un contesto inscindibile. Di fatto è così… solo che dobbiamo capirlo e viverlo consapevolmente, prima a livello personale e poi a livello di comunità.
Per questo continuo a dedicarmi, in teoria ed in pratica, a questa ricerca, occupandomi magari di agricoltura biologica, alimentazione bioregionale, cure naturali, spiritualità e arte della natura..
Io personalmente sono giunto, per mezzo di esperienze vissute e di considerazioni e riflessioni sugli eventi, a condividere pienamente il pensiero ecologista profondo, il vegetarismo e la spiritualità laica (argomenti che tra l’altro sono inseriti nelle finalità del nostro Circolo vegetariano..) ma questo non significa che queste finalità siano “una condizione sine qua non” per partecipare al consesso.. Siamo in viaggio, e affiancati andiamo avanti sentendoci uniti nel pensiero e nell’azione evolutiva.
Ognuno può e deve prendere coscienza della necessità di riequilibrare la sua alimentazione ed il suo stile di vita non sentendosi però obbligato da una ideologia o da una spinta etica.. la maturazione deve avvenire per auto-consapevolezza ecologica e fisiologica. Infatti .. io non sono approdato al vegetarismo ed all’ecologia profonda per motivi ideologici, trovo che il superfluo nella vita non abbia senso, odio gli sprechi inutili ed il consumismo, per me la carne è semplicemente un cadavere e non ha alcun appeal alimentare.. come non mangerei la cacca egualmente non mi viene alcuna voglia di mangiar carne o pesce…
Però capisco che questa condizione esistenziale richiede una maturazione individuale ed un riavvicinamento alla propria natura originale che non può essere il risultato di una “scelta” o di un “credo” …
Per questa ragione accetto indistintamente ognuno sapendo che la natura al momento opportuno e con i modi che gli sono consoni lo condurrà verso un riequilibrio.. Ho fiducia nella vita.
Paolo D’Arpini
Circolo Vegetariano VV.TT.
Rete Bioregionale Italiana
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Circolo Vegetariano VV.TT.
Rete Bioregionale Italiana
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Commento di Marco Bracci: “BEL
MESSAGGIO! Lo condivido e aggiungo che, attraverso varie vicissitudini, ognuno
prima o poi giunge alla mèta. Sfortunatamente spesso, più spesso che raramente,
si arriva a un risultato tramite la soffernza. Che sia, se non ci sono altri
modi per raggiungerlo. Ma c'è anche un problema di "energie" o, per
dirla meglio, di "sintonie". Quando sei sintonizzato su un canale,
giusto o meno giusto che sia, bisogna stare su quello, perché se ci si sposta
un po' non si ricevono più gli impulsi giusti e i messaggi ci arrivano
distorti, cioè le esperienze della vita sono più o meno negative. Poi magari ti
rendi conto che la via che avevi seguito fino a quel momento non ti calza più e
quindi è giusto cambiarla, senza rimpianti. Sbagliato è essere di un partito e
continuare ad esserlo nonostante non ci rappresenti più o nonostante i
fatti abbiano dimostrato che quel partito non era quello che diceva di
essere. E così con tutto il resto. Ciò vale soprattutto nel campo spirituale:
se segui due vie, prima o poi cadrai con gran fragore (dolore interiore). Al
momento la mia via ce l'ho ed è costellata di alti e bassi, ma credo fermamente
sia quella giusta, quindi la seguo con fiducia, sapendo che, se la serietà è
alla base delle scelte personali, ci sarà sempre qualcuno che ti aiuterà a
rialzarti e a proseguire. Ad es. con un messaggio come il tuo. - TANTI
SINCERI AUGURI PER UNO SPLENDIDO 2013!”
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