giovedì 24 dicembre 2009

Significato del Natale secondo Lea e secondo Tagore

LETTERA DI NATALE

Si dice che nel cuore risieda la vera saggezza, ma come riconoscerla, come vederla se non accendiamo la Luce?

La gratitudine è l’interruttore che accende la Luce del nostro cuore, così come l’umiltà è la virtù che ci permette di salire i gradini della “scala del Paradiso”. La gratitudine cambia la vita!

La gratitudine ha la forza di una benedizione! E non può esistere benedizione se non c’è gratitudine!

Imparare a ringraziare per ogni cosa! Chi, cosa? Ognuno scelga il suo.

Non è tanto importante chi o cosa, ma è fondamentale ringraziare!

Ringraziare per un nuovo giorno appena alzati, per la vita ed il respiro.

Ringraziare l’Universo e le sue magnificenze.

Ringraziare la Madre Terra che ci accoglie e che ci nutre.

Ringraziare il Sole che alimenta la nostra energia e felicità.

Ringraziare la Pioggia e chiederle di lavare anche i nostri dolori.

Ringraziare per il nostro Corpo perfetto e ringraziare tutte le cellule di questo corpo che ci permettono di vivere.

Ringraziare per l’esistenza dei nostri Cari, Familiari ed Amici, che ci sono e che ci sono stati; essi sono gran parte della ricchezza della nostra vita.

Ringraziare per il lavoro, per la casa, per ogni mezzo di sostentamento e protezione nostro o che ci viene elargito.

Ringraziare per il cibo, la Natura che ce lo ha fornito e gli Animali che si sono sacrificati per noi.

Niente è scontato, niente ci è dovuto!

Ringraziare per un sorriso, una buona parola, un’esperienza piacevole e ringraziare per tutte quelle esperienze meno piacevoli, che ci mettono alla prova, che sono le nostre maestre di vita.

Ringraziare il dolore e la capacità di provarlo, perché è grazie a questo che capiamo quali e quante cose ci allontano dall’armonia, dalla serenità, dalla felicità, in una parola dall’Amore. E’ grazie al saper guardare in faccia la sofferenza che noi impariamo la strada per riparare ai nostri errori, no colpe ma errori, perché non c’è cosa che non possa essere cambiata se noi lo vogliamo.

E se imparo ad essere grato per ogni cosa, vuol dire che ogni cosa è un dono. E se ogni giorno io ricevo tutti questi doni, ed altri ancora, come faccio a resistere, a mia volta, a donare intorno a me sorrisi, buone parole e buone azioni, anche a chi non mi sorride e non sa sorridere alla vita?

Se la gratitudine mantiene acceso ed alimenta il Fuoco del mio cuore, com’è possibile non essere faro nella notte portandosi dentro una Luce che non si spegne mai?

Non fermiamoci all’unico momento in cui quel Fuoco si affievolisce, riattiviamo il mantice della gratitudine!

La gratitudine di avere il potere di cambiare e creare dentro di noi la persona che vogliamo essere, ed intorno a noi il mondo che desideriamo!

Questo è il grande potere racchiuso nel nostro cuore, quel dono che nella Bibbia è descritto nella Genesi: “creati a Sua Immagine e Somiglianza”!

La gratitudine crea il movimento: ringrazio, dono, ricevo, ringrazio, ricevo, dono, ringrazio…..

E’ una spirale che risucchia verso l’Alto, è il gioioso cerchio della vita dove tutto si compie. E la gratitudine diventa Benedizione!

La gratitudine apre la porta del nostro cuore, apre al sorriso il volto del Padre, apre le porte della Provvidenza, apre i cuori alla Benedizione.

L’Amore che alimenterò nel mio cuore porterà benedizioni a me ed io potrò, a mia volta, benedire ogni persona ed ogni cosa che mi circonda.

I grandi Maestri della storia dell’umanità ci hanno insegnato a ringraziare e benedire tutto quanto incontriamo nella nostra giornata; non solo il cibo, come ci è più familiare, ma anche le strade del nostro quartiere, gli alberi lungo le strade, la luce dei lampioni, le facciate dei palazzi, le vetrine dei negozi, le persone che incontriamo….

Tutto questo è sperimentabile da chiunque. Non c’è bisogno di appartenere ad una religione particolare, basta applicare i buoni principi dello Spirito che sono già scritti dentro ognuno di noi, ma molti di noi non li ascoltano più. Allora apriamo occhi e orecchie, cuore e braccia, e smettiamo di differenziarci sulla base dei gruppi di appartenenza, perché quello che fa la differenza tra gli esseri umani è se abbiamo amore per Noi Stessi ed il Nostro Prossimo, per la Natura, per l’Universo, per ogni essere animato o inanimato che ci circonda, capendo che ognuno ed ogni cosa è importante nella sua esistenza, e che il rispetto totale e l’amore per questo “Tutto” è ciò che ci rende migliori, è ciò che rende la nostra vita luminosa!

Tutta la Terra e l’Umanità intera possono tornare ad essere luminosi!

QUESTO E’ IL MIO AUGURIO PER QUESTO NATALE! DA CUORE A CUORE

LEA


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IL BRANO CHE RIPORTIAMO È DI TAGORE, PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA 1913.LE SUE PAROLE SEMBRANO STATE SCRITTE OGGI, PER NOI, MA PORTANO LA DATA DEL NATALE 1932. IL POETA E DRAMMATURGO TAGORE NON È GIUNTO A UNA FEDE CRISTIANA ESPLICITA,MA PARLA DEL NATALE CRISTIANO COME NOI OGGI NON AVREMMO IL CORAGGIO DI FARE.

FARE UNA CERIMONIA RELIGIOSA PARTICOLARE, IN UN GIORNO FISSATO PER ONORARE I GRANDI UOMINI, È UNO SDEBITARCI A POCO PREZZO. NON RICORDANDOCI DI LORO PER 364 GIORNI E ONORANDOLI SOLO IL 365°, NOI FACCIAMO PIACERE SOLO ALLA NOSTRA VANITÀ. LA REALIZZAZIONE DELLA VERITÀ NON STA NEL RICONOSCERE I NOSTRI DOVERI: QUI È FACILE SBAGLIARSI. SE CERCHIAMO DI ELIMINARE LA NOSTRA RESPONSABILITÀ RIPETENDO PAROLE, RENDIAMO SOLO PIÙ DIFFICILE IL CAMMINO ALLA VERITÀ. NON VIVENDOLA NELLA NOSTRA VITA, PENSIAMO DI SALVARCI PRESENTANDO FACILI OFFERTE DI LODE. ABBIAMO INGABBIATO DENTRO LA RIPETIZIONE DI RITUALI ESTERIORI COLORO CHE SONO VENUTI A LIBERARCI DELLA ESTERIORITÀ. MI SENTO PIENO DI VERGOGNA AL PENSIERO DI ESSERE CHIAMATO UN GIORNO SOLO A COMPIERE IL RITO CELEBRATIVO. È UNA MANCANZA DI SERIETÀ MOLTO GRANDE RIPAGARE CON PAROLE COLUI AL QUALE DOBBIAMO LEGARCI CON LA VITA. PARLERÒ DELLA SUA NASCITA LEGANDOLA SOLO A UNA PRECISA DATA DEL CALENDARIO?
IL FIGLIO DEL PADRE È NATO NELLA NOSTRA VITA IL GIORNO IN CUI ABBIANO COMPIUTO UNA RINUNCIA IN NOME DELLA VERITÀ, IL GIORNO IN CUI ABBIAMO CHIAMATO FRATELLO CON AMORE VERO UN ALTRO UOMO. QUESTO È IL NATALE, IN QUALSIASI MOMENTO AVVENGA! IL GIORNO DELLA NASCITA DI GESÙ PUÒ ARRIVARE NELLA NOSTRA VITA IN QUALSIASI MOMENTO, COSÌ COME IL GIORNO DELLA SUA CROCIFISSIONE ARRIVA UN GIORNO DOPO L’ALTRO. IN QUESTO GIORNO PARTICOLARE, IN TUTTI I PAESI, IN TUTTE LE CHIESE SI ELEVANO INNI DI LODE A COLUI CHE HA PARLATO A TUTTI GLI UOMINI DEL PADRE SUPREMO. E FUORI DA QUELLE STESSE CHIESE LA TERRA È BAGNATA DAL SANGUE PER L’UCCISIONE DEI FRATELLI. COLORO CHE OGGI GLI ELEVANO INNI DI LODE NEL TEMPIO, LO RINNEGANO COL TUONO DEL CANNONE, LO DERIDONO NELLA SUA PAROLA FACENDO PIOVERE DAL CIELO LA MORTE. C’È UN’AVIDITÀ CRUDELE: È TOLTO CON VIOLENZA IL CIBO AI POVERI. COLORO CHE NON HANNO IL CORAGGIO DI AFFRONTARE LE PERCOSSE OPPONENDOSI ALLA VIOLENZA NEL NOME DI CRISTO, RITTI DAVANTI ALL’ALTARE, INNEGGIANO CON PAROLE FORMALI ALLA VITTORIA DEL MISERICORDIOSO TRAFITTO DALLA LANCIA. ALLORA, PERCHÉ QUESTO È UN GIORNO DI FESTA? COME POSSO SAPERE CHE CRISTO È NATO IN TERRA? DI CHE COSA POSSO GIOIRE? COME POSSO PROCLAMARE SOLO A PAROLE LA NUOVA NASCITA DI QUELLO STESSO GESÙ CHE DA UN’ALTRA PARTE PERCUOTO CON LE MIE STESSE MANI? ANCHE OGGI NELLA STORIA UMANA EGLI È CROCIFISSO OGNI MOMENTO.
EGLI HA CHIAMATO L’UOMO FIGLIO DEL PADRE SUPREMO. HA DETTO AL FRATELLO DI UNIRSI AL FRATELLO; HA FATTO UMILE OFFERTA DELLA VERITÀ UMANA SULL’ALTARE. CI HA ESORTATO CON PAROLE ETERNE ALL’UNITÀ. MA DI SECOLO IN SECOLO NOI ABBIAMO RIGETTATO IL SUO INVITO. ABBIAMO FATTO DI TUTTO PER OPPORCI ALLA SUA PAROLA. NELLE FORMULE DEI VEDA È SCRITTO CHE DIO È PADRE; PER QUESTO C’È LA PREGHIERA: «SI RISVEGLI IN NOI LA COSCIENZA CHE EGLI È PADRE!». COLUI CHE È VENUTO A DARCI LA CONSAPEVOLEZZA DI QUESTA PATERNITÀ, FRUSTRATO E DERISO È ARRIVATO ALLA NOSTRA PORTA. NON RELEGHIAMO LA SUA PAROLA SOLO NEL CANTO E NELLE LODI. OGGI È GIORNO PER PENTIRSI, NON PER GODERE. OGGI LA VERGOGNA PER QUELLO CHE L’UOMO COMPIE PERVADE TUTTO IL MONDO. ABBASSIAMO NELLA POLVERE IL NOSTRO CAPO ALTEZZOSO E DAGLI OCCHI SCENDANO LACRIME. IL NATALE È UN GIORNO DI RIFLESSIONE, UN GIORNO PER FARCI TUTTI UMILI. SANTINIKETON, 25 DICEMBRE 1932.

(fonte: www.violettanet.it )

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