mercoledì 16 dicembre 2009

Il lavoro della polizia moderna? Prevenire il nuovo schiavismo!

"..banda di schiavisti sgominata: e chi c'era a capo? Niente di nuovo: si studi la storia della tratta dei negri" (Enrico Galoppini)

"AVIGDOR, NOME BIBLICO! MA D'ALTRONDE QUESTI PERSONAGGI HANNO SEMPRE PRIVILEGIATO LA TRATTA DI UMANI... PER TUTTI GLI USI NON CONSENTITI... COMPRESO IL TRAFFICO DI ORGANI, SEMPRE PER LORO, BENINTESO!! (Giorgio Vitali)

Notizia di cronaca:

Immigrazione clandestina, sgominata banda in Abruzzo
Operazione 'Lavoro pulito': oltre 150 indagati, 25 gli italiani coinvolti, 81 arresti

14.12.2009 - Immigrazione clandestina, sgominata banda in Abruzzo.
PESCARA - Sono complessivamente 152 gli indagati nell'ambito dell'operazione 'Lavoro pulito' che ha che ha sgominato una organizzazione criminale dedita allo sfruttamento dell'immigrazione clandestina: delle 108 misure cautelari emesse ne sono state eseguite 81 su ordine del gip del Tribunale di Pescara, Guido Campli. Venticinque gli italiani coinvolti. A capo dell'organizzazione, Roberto Avigdor, 60 anni, nato a Napoli ma residente a Sant'Egidio alla Vibrata (Teramo).
Un'impiegata della Coldiretti di Pescara - che ha avuto l'obbligo di dimora - svolgeva attività di intermediazione per conto di Avigdor, rivolgendosi agli imprenditori e convincendoli a predisporre documentazione ingannevole in modo da favorire l'ingresso o il rinnovo del permesso di soggiorno agli extracomunitari. Le persone arrestate devono rispondere a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento dell'immigrazione clandestina, estorsione, violenza privata, falsità materiale indotta dal privato in atti pubblici, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, sostituzione di persona, false attestazioni a pubblico ufficiale sulla identità personale.

Secondo le indagini, svolte dal 2006 fino allo scorso novembre, l'organizzazione si avvaleva di un "eccezionale meccanismo truffaldino - si legge in una nota dei militari - e di evidenti complicità para istituzionali nella città di Pescara e in diverse Regioni italiane con ramificazioni in numerosi Stati stranieri".
Nell'ultimo triennio l'organizzazione ha reso possibile l'ingresso e la permanenza sul territorio nazionale di circa 1.500 extracomunitari - per lo più destinati allo sfruttamento in condizioni precarie presso aziende agricole conniventi - mediante falsa documentazione di assunzione al fine di ottenere il permesso di soggiorno; il tutto attraverso il pagamento di denaro, circa cinquemila euro per ogni extracomunitario, parte dei quali (mille euro) destinati come compenso alle stesse aziende che cercavano dipendenti stranieri.

In numerose circostanze l'imprenditore agricolo pretendeva dall'extracomunitario sfruttato denaro per il trasporto sul campo e per l'alloggiamento, spesso in condizioni disumane, applicando una penalità per il mancato conseguimento del quantitativo di raccolto individualmente assegnato (mediamente 40-50 cassette di prodotto); alla fine un'intera giornata lavorativa veniva retribuita per 2-3 euro. La quasi totalità degli extracomunitari giunti in Italia in modo apparentemente lecito, facevano perdere le loro tracce dopo poco tempo, entrando in clandestinità. Avigdor aveva un ufficio in Tunisia dove raccoglieva ke richieste di circa 100 extracomunitari al giorno, e aveva contatti e referenti anche in Marocco, Bangladesh, Sri Lanka, Cina e Albania.

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