Ancora una volta, nella giornata di mercoledì 14 marzo, il fiume Treja è stato interessato da un pesante inquinamento. L’evento si è rivelato in tutta la sua gravità in serata, quando lo specchio d’acqua al di sotto delle cascate di Monte Gelato è stato coperto da una spessa schiuma e un forte odore acre ha saturato l’aria.
I guardiaparco si sono subito attivati risalendo il corso del fiume per individuare l’origine dell’inquinamento e richiedendo l’intervento dell’ARPA Lazio per effettuare i campionamenti e le analisi necessarie alle indagini. La causa è stata rapidamente individuata nello sversamento di una considerevole quantità di liquami di presumibile origine zootecnica ai margini di un terreno agricolo, in una azienda in località Pian delle Rose.
La grande quantità di materiale sversato, non trattenuta dal suolo, già saturo d’acqua per le abbondanti piogge dei giorni scorsi, ha raggiunto un piccolo affluente del Fosso del Pavone e da lì è arrivata nel Treja.
Trovandosi al di fuori dei confini del Parco, è stata richiesta la collaborazione dei Carabinieri forestali e sono in corso di accertamento eventuali responsabilità penali.
A meno di una settimana dalla Giornata mondiale dell’acqua, non è possibile però non stigmatizzare comportamenti che, nella migliore delle ipotesi per superficialità e negligenza, mettono a rischio il fragile ecosistema fluviale. Speriamo davvero che questa sia l’ultima volta.
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